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A Murder At The End Of The World potrebbe essere tanta roba

A volte dimentico cose che non dovrei e mai vorrei dimenticare.

L'appuntamento dall'oculista; il lievito quando decido di fare una pizza in casa; la riunione con il capo; quanto sia geniale Brit Marling.

Se avete sottoscritto un abbonamento a Netflix vi consiglio di ripescare The OA, serie oramai finita nel dimenticatoio, quasi mai citata, men che meno celebrata, poco conosciuta all'epoca dell'uscita, figuriamoci ora che son trascorsi anni.

La mente dietro The OA era una giovane donna che di quella serie era anche la protagonista.

Il suo nome era ed è Brit Marling ed in quella occasione riuscì a costruire una storia densa e rarefatta che non saresti riuscita ad inserire in alcun genere pre-definito neppure a provarci notte e giorno. Una serie strana che, a ben vedere, si rivelò anche molto profonda. Dopo quella prova entusiasmante Brit Marling sparì dalla circolazione un po' come uno dei protagonisti della serie di cui vi parlerò oggi.

A Murder At The End of The World sancisce il ritorno di Brit Marling a distanza di 4 anni dalla fine di The OA.

A 41 anni la sceneggiatrice, attrice, creatrice, regista può già vantare vari film e serie alle spalle e può dirsi una delle poche in grado di potersi permettere una pausa cosi lunga.

Chissà se un giorno riuscirà ad essere una delle protagoniste della nostra Hall of Fame.

Per adesso accontentatevi di quelli e quelle presenti nei vari sondaggi che trovate in questa sezione dedicata alla Hall of Fame 2023.

A Murder At The End of The World

Prodotta da FX e disponibile sin da subito, anche in Italia, su Disney Plus, lo show vede Brit Marling tra le protagoniste, accompagnata da una ottima Emma Corrin (la giovane Diana di The Crown), dal veterano Clive Owen e da un manipolo di volti noti come, ad esempio, Alice Braga (We Are Who We Are).

La visione dei primi 2 episodi ci restituisce l'immagine di un buon thriller, forse ottimo, che potrebbe nascondere, tra le sue pieghe, qualcosa di molto di più.

La regia è ottima come sempre, gli spunti di riflessione, seppure ancora solo accennati e grattati in superficie, sembrano essere notevoli, il cast affiatatissimo, la deriva tutta da scoprire.

A Murder at the End of The World si distanzia dal classico thriller proprio perchè ti lascia quella sensazione bella, che a noi serialfiller piace tantissimo, di potersi ritrovare, all'improvviso, di fronte a qualcosa di nuovo, entusiasmante, originale, poco decifrabile.

Non che i primi 2 episodi facciano qualcosa per meritarsi questa stima in senso tangibile, chiariamo. Quello che fanno è solleticare e lasciarci il bellissimo dubbio di poterci dare di più. Guadagnano enorme fiducia senza che si possa capire perchè siamo disposti a dargliela. In fondo, sembra un thriller come un altro dove un misterioso delitto avviene in un ambiente chiuso, con poche persone potenzialmente responsabili ed un assassino scaltro e indecifrabile. Una storia alla Knives Out o alla Poker Face, tanto per capirci.

Però, cosa volete che vi dica, lo show stuzzica, e non poco. Piace, e non poco. Sarà per qualche scena in particolare, per un paio di ottimi dialoghi, per 3-4 inquadrature, se vogliamo semplici ma beffardamente alte in termini di qualità.

Sarà per questo o per tante altre cose ma io punto fortemente su A Murder At The End of The World per questa chiusura di annata.


Voglia di continuare a vederlo: 8

Voglia di consigliarlo: 8

Originalità: 6,5

Cast: 7,5

Comparto Tecnico: 7,5

Opening: 2

Dove Vederla: FX

Anno di uscita: 2023

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