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Basito.
E' l'espressione di Larochelliana memoria che sempre più spesso si palesa sul mio volto quando scorro il catalogo e soprattutto la top 10 Netflix in Italia.
Avevo già ampiamente parlato di questa preoccupante involuzione e questo straziante, quanto frivolo, fenomeno, in occasione della recensione di quella roboante schifezza di Behind Her Eyes.
Oggi, ancor più basito, ancor più preoccupato, torno a parlarvi della decrescita infelice dell'offerta Netflix, in termini qualitativi e non quantitativi e del generale instupidimento (o forse del disvelamento) del pubblico italiano e non.
Forse non ricordate o non avete colto il cambiamento epocale che Netflix rappresentò nel momento in cui piombò sui nostri dispositivi.
Cambiamento sul come avremmo fruito un prodotto seriale (e successivamente anche film e documentari), investimenti massicci e trasversali sui propri prodotti originali, rilascio a cascata di tutti gli episodi di una singola stagione, rinnovo delle serie tv originali per blocchi di annate e non di anno in anno (basti pensare a quando Orange is The New Black fu rinnovata per 4 stagioni!). Furono tanti gli elementi di innovazione e quasi tutti confluivano in una indiscutibile qualità delle proprie serie.
Poche magari, ma buone.
Decisamente buone.
Da House of Cards a Daredevil, passando per The Crown e Mindhunter e cosi via.
Oggi la tendenza si è invertita.
Tantissime serie, geograficamente dislocate in tutto il mondo, e qualità sempre più scarsa.
Netflix si sta trasformando in una piattaforma streaming generalista?
Si, o meglio sta diventando qualcosa di peggio.
Che fine ha fatto Sara? ne è la dimostrazione, potrebbe esserne la serie manifesto da questo punto di vista (che poi avrebbero dovuto chiamarla "Chi ha ammazzato Sara" visto il titolo originale...ma vabbè...troppo complesso..)
Che cosa vuoi dire di questa telenovela messicana?
Si avete letto bene.
T E L E N O V E L A M E S S I C A N A
Roba che il palinsesto di Canale 5 nel 1989 ad agosto nella fascia dalle 14 alle 16, era una robina leggermente più moderna...
Non mi presterò al gioco al massacro di questa serie.
Non ce ne è bisogno.
Nè lascerò che rubi troppo del mio tempo.
E' una serie senza senso, trash, inguardabile, i cui autori probabilmente devono aver scritto in mezza giornata in bermuda sorseggiando una tequila sotto un portico di Guadalajara.
La storia inesistente. La sceneggiatura sbagliata. Il contesto irritante.
E poi è una telenovela.
Una soap opera.
Nel 2021..
Una soap opera latinoamericana..
Non posso crederci di avere anche solo immaginato di digitare parole che fossero racchiuse all'interno di un articolo relativo ad una telenovela messicana.
E allora perchè?
Perchè son qui a maltrattare il mio fegato mentre scrivo di Che fine ha fatto Sara? ?
Ahimè, il motivo ci riconduce alla lunga premessa di cui sopra.
Questa zozzeria è da settimane in testa alla classifica italiana di Netflix e, a quanto pare, di quella americana e inglese se non ho mal interpretato.
Stupiti?
Io si, ma non più di tanto.
Dopo Sky Rojo, Behind Her Eyes, Ginny and Georgia, gli irregolari di Baker street, e compagnia cantante, non mi stupirebbe neppure vedere in vetta una docuserie sulla vita di Caterina Balivo alle medie.
La cosa non mi stupisce ma mi preoccupa.
Davvero siamo diventati cosi incapaci di discernere il bello dall'osceno? Di mettere sullo stesso piano un prodotto studiato e ricercato con un compito delle scuole elementari scritto male e poi sceneggiato per la tv? Davvero stiamo andando nella direzione di ripescare e celebrare le soap opera latine? Abbiamo perso il lume della ragione?
O non lo abbiamo mai avuto?
Mi si risponderà che il bello è soggettivo...che se è al primo posto è perchè è piaciuta a tanta gente...e cosi via...
E solitamente alle persone che fan cosi è difficile spiegare un semplice concetto.
La bellezza è soggettiva e l'arte va interpretata e canalizzata secondo i propri gusti e le proprie emozioni. E'vero, verisssimo.
Ma..
Comprereste mai una sedia da un artigiano che non ha mai disegnato e lavorato il legno o che lo ha fatto senza avere nè talento nè "imparato il mestiere"?
Leggereste un racconto che vuole prendersi sul serio ma nel quale il protagonista entra nudo all'Esselunga senza che nessuno dica lui nulla o che magari dia una botta in testa ad un uomo al semaforo senza che nessuno dica alcunchè o che magari investa una tizia o un tizio, accostando poi la macchina e fumandosi una sigaretta sul cadavere in mezzo ad una folla indifferente?
Non credo che lo leggereste. Credo gli dareste metaforicamente fuoco.
A meno che non sia un fantasy (comunque di cattivo gusto) o un racconto grottesco che voglia dire altro.
Nell'arte, nel cinema, nella scrittura, nella serialità, esistono delle regole atte a definire la grandezza di un'opera, ed in parte la bellezza, la sua riuscita quantomeno tecnica.
Regia, sviluppo dei personaggi, fotografia, casting, montaggio audio e video, originalità, sono tutte cifre tecnico-stilistiche di cui tenere conto quando si parla di qualcosa che abbia a che fare con questo mondo.
Altrimenti che differenza ci sarebbe tra un'opera e l'altra, tra un percorso e l'altro?
Che fine ha fatto Sara è una delle cose più oscene mai prodotte e che abbiano avuto successo.
Difenderne l'onore, oltre che ridicolo, sarebbe impossibile.
E' ora di lanciare una crociata, anche se dovesse costare qualche insulto e qualche "etichettatura" ma bisogna decidere che spettatore essere, che tipo di "consumatore" diventare.
E allora da che parte siete voi?
Stupidi o stupiti?
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