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Drops of God è il nettare degli Dei di Apple TV Plus

All'epoca delle miei first impressions su Drops of God sapevo che questa serie Apple TV Plus sarebbe entrata tra le mie preferite di quest'anno.

Quello che non potevo sapere è che mi sarebbe entrata dentro come poche altre in questo meraviglioso 2023 che sto provando a raccontarvi serialmente, post dopo post e soprattutto attraverso la classifica LIVE 2023.

Chiariamolo subito. Drops of God è una delle serie che mi porterò sempre dietro da qui in poi nel mio bagaglio serial-culturale ma nella classifica dell'anno sono tante le serie che, nel complesso, hanno fatto meglio e meritano qualche posizione/voto in più.

Il motivo è molto semplice.

Il Nettare Degli Dei, questo è il titolo "italico", si è rivelata, sempre più, come una ottima serie per tutti capace di diventare eccellente per chi è affascinato dal mondo dell'enologia.

Questo step, purtroppo o per fortuna, può essere compiuto solo e soltanto se si percepisce l'universo del vino come qualcosa di ammaliante e non come un vuoto, sterile, inutile e vanaglorioso esercizio da parte di degustatori, sommelier, enologi ed appassionati di tutto il mondo.

Per quanto mi riguarda, reputando assolutamente intrigante e sorprendente quello che la conoscenza di vitigni, metodologie, annate, terroir può offrire, ho adorato lo show divenendone un fiero e convinto sostenitore.

Se siete tra quelli che storcono il naso di fronte ad un commensale che agita il calice cercando di capire la colorazione esatta del vino che sta assaggiando non preoccupatevi, Drops of God potrebbe essere, in ogni caso, una serie da vedere.

Se ciò non dovesse bastarvi potreste sempre tuffarvi nella lettura degli ultimi post pubblicati su questo blog. Li trovate qui.

Camile e Issei in una scena di Drops of God

Per chi si fosse perso le first impressions, mi limiterò a dire poche cose sulla trama e sull'avvio di questa soave epopea familiare.

Camille Leger è la figlia del più grande esperto e collezionista di vino al mondo. Suo padre, Alexandre, è uomo complicato e dai trascorsi familiari burrascosi.

La giovane Camille ha interrotto i rapporti col padre da circa 11 anni.

Ne Camille ha provato a ricongiungersi al padre, ne viceversa.

Una rottura totale che affonda le radici in un'infanzia felice dove, però, papà Alexandre aveva il vizio ed il vezzo di educare la piccola Camille all'arte ed al mondo del vino.

Un legame fortissimo tra i 2 si era instaurato tra vigneti, temporali in campo aperto, esami olfattivi, giochi sensoriali su tutto quello che una bottiglia di vino avrebbe potuto sprigionare.

Nessun abuso, nessuna violenza, nessun pericolo ma un modo abbastanza inusuale, anticonformista e rischioso di trascorrere il tempo con una bambina.

La madre di Camille, in seguito ad un malore della piccola provocato proprio dai fumi dell'alcol presenti nelle cantine in cui trascorreva con Alexandre molto tempo, decise di interrompere quel rapporto, tenendo separati per sempre i 2.

Sarà la malattia di Alexander a ricongiungerli. Non fisicamente ma, di certo, emotivamente.

Di lì partirà una sfida, un nuovo gioco dove la posta in palio sarà altissima ed il competitor il glaciale Issei, migliore allievo di Alexander e qui chiamato a sfidare Camille in una lotta fino all'ultima degustazione per accaparrarsi la grossa e ricca eredità di Alexander.

Questo è l'incipit di una storia che ci farà assaporare tutte le meraviglie che si nascondono dietro una semplice bottiglia di vino e che ci porterà dentro un dramma familiare che assumerà proporzioni sempre più ampie e imprevedibili.

Camille Leger in una scena di Drops of God

Il finale di Drops of God racchiude se vogliamo dei messaggi non troppo complessi ma che costituiscono il sale di ogni rapporto umano.

Anche nello straordinario finale della seconda stagione di The Bear, non a caso un'altra serie ambientata nel mondo del "food", si affrontava, sebbene con una potenza smisurata e assai maggiore, il concetto di ossessione e di quanto essa possa determinare la distruzione di legami fortissimi come quello fra 2 innamorati o fra un padre e sua figlia.

Nutrirsi di una passione, coltivare un talento, sia quello celato dietro ad un piatto cucinato con maestria ed estro, sia quello celato dietro il riconoscere con un solo assaggio l'annata di produzione, la cantina ed il nome di una bottiglia di vino, vuol dire, spesso, sottrarsi a tutto il resto.

Alexandre Leger come il Carmy di The Bear, era un uomo che ha sacrificato tutto per diventare il migliore, il punto di riferimento. Non lo ha fatto per gli altri ma per se stesso.

Lo ha fatto per continuare ad alimentare quel fuoco che lo portava alla scoperta delle più remote cantine d'Europa, al vagabondaggio enologico, al misticismo del riuscire a sentire cosa ci fosse nella terra che ospitava un determinato vitigno.

Un incontro fra la terra, il cielo e l'uomo. Un invocare continuo, un invocare la pioggia che avrebbe fatto nascere la perfetta complessità da assaggiare in una notte d'estate in totale meditazione da solo con se stesso o con amici fidati.

Alexandre è un uomo che in punto di morte ha voluto riscattare se stesso e offrire a sua figlia, e di rimando anche ad Issei, una ragione di vita da quella a loro conosciuta.

Tutto quel gioco legato all'eredità altro non era che un espediente per riconnettere i suoi 2 più preziosi allievi, i suoi 2 più grandi rimpianti, a se stessi e ad un concetto di appartenenza, alla terra, al cielo, alla famiglia.

Il concetto di famiglia emergerà a più riprese e sarà bellissimo assistere, senza mai preannunciare tempeste o scossoni incredibili, all'evoluzione di 2 personaggi all'apparenza molto piatti.

Il vino come metafora dell'esistenza stessa ma soprattutto della bellezza, della raffinatezza, della ricercatezza, del lavoro basato sulla conoscenza ma soprattutto sull'esperienza e l'amore per quel che si guarda, ammira, impara giorno dopo giorno dall'oggetto della nostra osservazione.

Drops of God è stato, neppure troppo velatamente, un elogio della bellezza e della complessità dei rapporti che costruiamo e, soprattutto, dei rapporti a cui rinunciamo.

Il nettare degli Dei, d'altronde, potrebbe nascondersi proprio in una goccia di pioggia che irriga un terreno fertile che attendeva solo un po' d'acqua per sprigionare tutti i suoi sentori, sapori, i frutti di anni di calpestio, di cura, di attenzione.

Di generazione in generazione.

Tutto passa.

La bellezza no.

E neppure l'amore.

Per la vita, per se stessi, per gli altri.

 

Sceneggiatura: 8

Regia: 5,5

Cast:6

Genere: Drama

Complessità: 7,5

Originalità: 8,5

Autorialità: 8

Intensità/coinvolgimento emotivo: 7

Profondità: 7++

Contenuti Violenti/Sessuali: 1

Intrattenimento: 5

Opening: 1

Soundtrack: 2

Produzione: Apple TV Plus

Anno di uscita: 2023

Stagione di riferimento: 1

Voto complessivo: 8--

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