Il vostro genere preferito è l'horror?
Vi piegate solo di fronte ad un mistero?
Non avete paura del buio?
Oggi parlerò soprattutto a voi cari amici.
L'horror non è il mio genere.
Credo di averlo già confessato in precedenza.
Non ho un problema con l'horror ma diciamo che se dovessi scegliere fra un ottimo film horror ed un buon drama o una buona comedy preferirei, una volta nella vita, il buono all'ottimo.
Il mistery horror, probabilmente, può avvalersi di una mezza tacchetta in più nel mio personale indice di gradimento rispetto ai generi che compongono lo spettro seriale e cinematografico.
Perchè vi sto "fracassando i gabbasisi" con questo futilissimo outing?
Il motivo sta nel titolo e nel contenuto di questo post, tutto dedicato ad una nuova serie Epix chiamata From.
Il genere? E' proprio il suddetto mistery horror, per cui siete avvertiti, quello che scriverò sarà il riflesso di quello che lo show mi ha trasmesso ma anche della mia indifferenza verso tale genere.
From è una serie uscita nel primo trimestre del 2022 su Epix, prodotta dalla gloriosa MGM a livello di casa di produzione e dai fratelli Russo (quelli degli Avengers vs Thanos).
A scrivere e dirigere i primi episodi è Jack Bender, autore che forse vi dirà poco ma che ha messo le mani in tantissima roba, compreso il padre di tutti i mistery drama di questo mondo che è stato Lost (Twin Peaks permettendo).
Se Lost aveva, però, una componente mistery che si affiancava ad un bellissimo ed intimissimo drama fatto di personaggi e delle sue storie, From, e i tanti horror soprannaturali che lo hanno preceduto in questi anni, vive soprattutto di una fortissima componente horror e di una conclamata voglia di creare atmosfere misteriose ma neppure troppo arzigogolate.
In 2 parole provo a riassumervi la trama.
Tutto si apre con un uomo che suona un campanaccio per le strade di una città apparentemente normale.
Nei primi minuti, però, assistiamo a qualcosa che ci fa capire che quella cittadina tanto normale non è, o che almeno al suo interno si celi qualcosa di fuori dalla norma.
Gli abitanti scappano a casa, alcuni si rifugiano nel seminterrato, strani amuleti scorgono dalle porte e dalle finestre delle case e tutti sembrano avere paura della notte che sta sopraggiungendo.
Scopriremo che, al calare del sole, strane creature si aggireranno per la città, mostri a metà fra zombie e vampiri.
La tensione sale, il segreto è svelato.
Andiamo avanti.
Scopriamo che quello, però, non è l'unico segreto.
La città si manifesta come una sorta di buco nero che risucchia i passanti. Chiunque transiti per la città non potrà più uscirne.
Questo è quello che racconta il pilot, questo è quello che accade ed accade, devo dire, con un ritmo abbastanza gradevole.
Non è poco, ma non è neppure moltissimo.
Almeno per me.
Il bello di Form è che non cincischia e non prende in giro. Sa quello che vuole, conosce se stesso e non ci offre alcuno spazio per fraintendimenti.
Al tempo stesso, però, non sembra poter aggiungere molto alla nostra esperienza seriale.
E' come l'ennesimo piatto di pasta fatta in casa presentato come un piatto gourmet curato e ben fatto, con una buona crema, un condimento deciso, una discreta presentazione ma che poi dimentichi il giorno dopo non avendoti regalato alcuna vera sperimentazione, nessun sapore particolarmente nuovo ed un colpo d'occhio gradevole ma non indimenticabile.
Quel piatto lo hai mangiato con gusto ma non meritava nè una foto da condividere su instagram, ne una recensione su tripadvisor, ne un consiglio spassionato ad un amico al quale raccomandarlo per la prossima cena romantica.
Passa.
E va.
Proprio come Form.
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