top of page
  • cinguettio
  • Instagram
  • Facebook Icona sociale

Good Omens 2: un ritorno delizioso

Quante cose si imparano guardando una serie tv.

Mentre mi avviavo alla conclusione della seconda, attesissima, stagione di Good Omens ho scoperto, spulciando sul web, che la graphic novel leggendaria da cui è tratta avrebbe dovuto avere un suo sequel. A dichiararlo è stato lo stesso autore Neil Gaiman che nel 1990 pubblicò, insieme al compianto Terry Pratchett, il celebre fumetto.

4 anni fa, Amazon Prime Video, rilasciò la miniserie evento con David Tennant e Michael Sheen, come adattamento televisivo dell'intera novel.

La notizia che, a quasi un lustro di distanza, lo show sarebbe tornato con una seconda stagione, aveva colto tutti di sorpresa proprio perchè "a copertura" della seconda stagione non ci sarebbe stato alcun materiale letterario a supporto.

A stagione conclusa, apprendiamo che Gaiman, che ha collaborato alla scrittura della season 2, aveva in mente di pubblicare un sequel letterario e che (e questo è il dato interessante) quella storia non sarebbe ancora confluita in Good Omens in quanto questa seconda stagione altro non sarebbe che un intermezzo fra la stagione 1 (supportata dal fumetto) ed il sequel mai pubblicato del fumetto.

Una news succosissima che, insieme a tutte le altre considerazioni, ed alla luce dell'intrigante finale, ci lascia con una matta voglia di assistere ad una terza stagione che arriverà speriamo molto presto.

Già sono arrivati, invece, tutti questi bellissimi post dall'universo seriale. Clicca qui per recuperarli!

Michael Sheen e David Tennant in Good Omens 2

Inutile dire che Good Omens sarebbe robetta da 4 soldi senza Michael Sheen e David Tennant. Chiunque non avesse idea dell'amicizia che governa il rapporto fra questi 2 grandissimi attori, farebbe bene a recuperare quella immensa chicca che è Staged (qui trovate la recensione).

Ho preferito partire da questa considerazione poichè credo che questo loro pazzo e genuino legame fuori dal set si rifletta stupendamente in ogni scena che li vede protagonisti.

Azraphael e Crowley sembrano il riflesso di Sheen e Tennant. Due amiconi che non ammetteranno mai di esserlo e che vivranno un'intera vita (nel loro caso un'eternità) rincorrendosi, difendendo l'uno gli interessi dell'altro, prendendo l'uno le parti dell'altro, in un perpetuo volersi bene che trasuda in ogni scena.

Good Omens 2 riparte da loro, continua a brillare grazie a loro e conclude la sua corsa con un'epifania che li allontana e li avvicina simultaneamente lasciando tutti noi di stucco per quello che sembrerebbe un punto di svolta che adesso non può non essere ulteriormente sviscerato.

Il demone che sta benissimo con gli umani e l'angelo sorridente e garbato con chiunque incroci la sua strada sono la coppia perfetta, quella che qualsiasi sceneggiatore o regista vorrebbe avere nel cast. Il lavoro fatto sui personaggi, oggi più che nella prima stagione, è encomiabile.

Grazie a dei succosissimi flashback ci viene permesso di scoprire quali siano stati i motivi dell'avvicinamento fra 2 anime cosi diverse, cosi antitetiche, cosi poco "matchabili".

L'evoluzione dei due è figlia delle loro storie che si incrociano dalla notte dei tempi, addirittura da prima del famoso Big Bang.

Da quel momento è stato tutto un allontanarsi dalle loro funzioni primordiali ed un avvicinarsi l'uno all'altro.

Crowley rappresenterà la ribellione, l'anarchia, la rivolta contro lo status quo in cui il Paradiso vive da sempre. Azraphael, invece, rappresenterà il dubbio, l'essere super partes vocato al Bene supremo, a prescindere da come esso debba essere ottenuto.

Il primo, nei secoli, verrà visto come un Demone troppo poco cattivo per meritarsi l'Inferno. Il secondo, invece, come un Angelo troppo pignolo e troppo umano per poter essere dentro la cerchia ristretta di chi governa il Paradiso.

Questo allontanarsi dai rispettivi "team" li avvicinerà irrimediabilmente, portandoli ad intessere un rapporto che diverrà di amicizia fraterna o, come il finale ci dirà, qualcosa di più.

Una scena iconica da Good Omens 2

Il finale ha sorpreso, onestamente, un po' tutti.

Personalmente, ho trovato quel "bacio" una forzatura.

Non credo abbia amplificato il tormento interiore dei 2 protagonisti all'atto di una ipotetica separazione che si stava consumando in quel momento.

Quell'espediente narrativo non ha dato forza propulsiva alla narrazione e, dunque, non ha funzionato, almeno non dal mio punto di vista.

Come spettatore ero già travolto dal dubbio amletico che si trovavano di fronte Crowley ed Azraphael. Non mi serviva altro in aggiunta per empatizzare ulteriormente con ciascuno dei 2.

Renderli "amanti", anzichè amici per sempre, stona con il tono generale di una serie basata su un tipo di rapporto che mai era sembrato amoroso o romantico. L'amicizia è più forte dell'amore, dicono in molti e allora perchè spostare il focus dall'amicizia all'amore?

Ci avevano già pensato, gli autori, a sfatare questo tabù, costruendo una sottotrama (anche qui un pochino forzata) attorno all'arcangelo Gabriel (pardòn, Jim, diminuitivo di James!) e Belzebù attraverso la quale avevamo potuto assistere all'incontro fra la Luce ed il Buio, le nuvole e li Fiamme, il Bene ed il Male.

Non serviva, assolutamente, sottolineare lo stesso aspetto attraverso una Romance fra i 2 protagonisti principali.

Azraphael e Crowley sono sempre stati un esempio di rapporto fuori dal comune, etereo, fuori dal tempo, fuori dagli schemi umani. Legarli a doppio filo con un banale bacio è stato come renderli più umani, più, appunto, banali.

E loro non lo sono.

Non lo sono mai stati.

Questa mia disamina non ha nulla a che vedere con il tema inclusività, fluidità di genere, omosessualità, intendiamoci; anche perchè, come più volte detto anche da Gaiman stesso, i 2 protagonisti sono da considerarsi 2 uomini che non necessariamente sono uomini essendo loro degli esseri celestiali e quindi lontani dai nostri stereotipi di genere.

La reputo una scelta narrativamente sbagliata o quantomeno, come dicevo prima, forzata.

E' stato un vero peccato terminare cosi, depotenziando un rapporto che non aveva bisogno di questo bacio stampato per essere rafforzato ed evidenziato.

Si chiude una stagione di transito ma deliziosa, si chiude con la comparsa del Metatron e l'avviso di una seconda venuta del Salvatore.

Jon Hamm (Mad Men) è stato come sempre meraviglioso nel vestire i panni dell'arcangelo Gabriel. Su di lui si è incentrata tutta la battaglia fra Inferno e Paradiso, una battaglia che si chiude senza morti o feriti rilanciando verso una nuova stagione (che speriamo arrivi presto) che si poggerà sul bellissimo tormento interiore di Azraphael e Crowley. Il primo rinuncia all'amicizia/amore per provare ad essere decisivo nella grande Partita che sconvolgerà nuovamente il genere umano mentre il secondo potrebbe tornare ad essere un vero Demone e scontrarsi proprio con il suo amato amico in una nuova Apocalisse che si preannuncia dinamitarda e sfiziosissima (e speriamo priva di baci).


Sceneggiatura: 7,5

Regia: 6,5

Cast: 9,5

Genere: Comics

Complessità: 8

Originalità: 8

Autorialità: 6

Intensità/coinvolgimento emotivo: 6,5

Profondità: 7,5

Contenuti Violenti/Sessuali: 1

Intrattenimento: 9

Opening: 7

Soundtrack: 6

Produzione: Amazon Prime Video

Anno di uscita: 2023

Stagione di riferimento: 2

Voto complessivo: 7


82 visualizzazioni
bottom of page