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Hacks: la classe non è acqua

Una serie pluripremiata che forse non avete ancora visto?


Una delle coppia seriali meglio amalgamate della tv?


Una comedy frizzantissima?


Lo sapevo che Hacks mi sarebbe piaciuta oltremodo ma, francamente, non mi aspettavo cosi tanto.

Dopo averla assaporata brevemente l'anno scorso, quest'anno mi sono deciso ad affrontare un recuperone delle prime 2 stagioni, ed è stata un'esperienza piena, appagante ed entusiasmante.

Hacks è una comedy (che si avvicina molto al concetto di dramedy) di HBOMax, in onda dal 2021, premiatissima. Ha vinto praticamente tutto e lo ha fatto, principalmente, grazie alle 2 attrici protagoniste, una scrittura intelligente ed un ritmo perfetto.

E' arrivato, finalmente, il momento di parlarne.

Hacks è la classica serie di cui vorrei chiacchierare a lungo, uno di quegli show che vorresti che tutti vedessero e di cui tutti dovrebbero innamorarsi, almeno un po'.

Descrivere il perchè ciò dovrebbe avvenire è, però, impresa ardua. Avere la certezza che chiunque possa invaghirsene è questione tutt'altro che scontata.

Fatto sta che Hacks rappresenta l'esempio di serie televisiva in grado di condensare al suo interno una storia coerente ed intrigante, delle interpretazioni di livello altissimo, un'alchimia invidiabile fra le 2 attrici protagoniste, risate garantite ed un intimo viaggio nella vita di una donna sul viale del tramonto professionale.

Quella donna è Deborah Vance, interpretata magistralmente da Jean Smart (Fargo, Mare of Easttown, Watchmen), attrice che qui ottiene la sua tardiva e meritatissima consacrazione grazie ad un ruolo che le calza a pennello e che fa emergere tutti i suoi pregi attoriali e la capacità, davvero clamorosa, di cambiare registro con una facilità disarmante.

La sua Deborah Vance è una donna tenace e gagliarda che, arrivata ben oltre i 60 anni e con quasi 2500 show all'attivo nel suo amato "Palmetto", uno dei più celebri casinò e palazzi di Las Vegas.

Ah, dimenticavo, Deborah Vance è una celebrità negli Stati Uniti. Un'istituzione a Las Vegas. La sua fama, ed il rispetto che tutti le concedono, è dettato dallo status di cui ella gode nell'arena della Stand Up Comedy statunitense, lei che è stata una delle prime donne d'America ad intraprendere quella strada molti decenni fa.

Quella scelta cosi radicale e passionale le ha garantito gloria eterna ed un conto in banca stellare ma le è anche costato tantissimo in termini personali. La carriera prima di tutto, a scapito del proprio matrimonio e del rapporto con sua figlia DJ.

Con i 60 anni dietro le spalle e la terza età a bussare alla porta, Deborah dovrà fare i conti anche con il declino della propria carriera o meglio con i tanti che, anche solo per sfoggiare una parvenza di cambiamento e progresso, vorrebbero vederla lontana dai palchi, specie dal palco del Palmetto dove Deborah dimora da decenni.

Lei, che ha sempre fatto divertire il suo pubblico, lei che ha reso la vita una commedia è attesa da una intima tragedia dalla quale nessuno può sfuggire.

Hacks è Deborah Vance, il suo dramma, la sua storia, la sua verve ma è anche la storia di Ava, interpretata dalla rivelazione Hannah Einbinder (di cui ammetto di essermi serialmente innamorato) che qui dimostra di essere molto più che la nipote di sua maestà Paul Newman.

Se la carriera e la vita di Deborah stanno vivendo la propria fase discendente, quella della giovanissima Ava Daniels non è che stia vivendo giorni migliori.

Partita col botto e considerata, sin dai primi anni di lavoro, una rampante e brillante scrittrice e sceneggiatrice, Ava paga la sua irriverenza e sagacia che l'ha portata ad essere poco "politically correct" in alcuni sui commenti, sancendo, di fatto, il suo allontanamento dalle "cerchie" che contano ad Hollywood.

Una sorta di vittima collaterale, ed indifesa, della cancel culture a cui non è stata data una seconda possibilità, almeno non in quello stesso ambiente che l'aveva, seppur brevemente, elevata al rango di autrice brillante.

Il suo agente, Jimmy, farà estrema fatica a trovarle un'altra occasione rilevante, ricevendo una sonora serie di porte sbattute in faccia.

La catena di fallimenti decreterà l'incontro che farà felici i fan di Hacks.

La riluttante Deborah, anche lei cliente di Jimmy, incontrerà, a sua insaputa, Ava, nel tentativo di dare a Deborah ciò che a Deborah manca (un'autrice giovane e dal punto di vista più fresco) e fare lo stesso con Ava, in cerca di un'opportunità vera che possa rilanciarla senza snaturarla.

Quell'incontro indesiderato e mal visto da entrambe, si trasformerà nell'inizio di una collaborazione di cui gioiremo episodio dopo episodio.

Deborah, infatti, non avrebbe mai voluto servirsi di un'autrice per i suoi show, lei che, in tutti quegli anni, non aveva lasciato che nessuno le preparasse i monologhi.

Ava, d'altro canto, non avrebbe mai voluto lavorare a Las Vegas, fuori dal mondo televisivo e cinematografico della Hollywood che conta e, men che meno, avrebbe voluto farlo accanto ad una comica sul viale del tramonto.

Un'accoppiata improbabile, anzi impossibile, che, per ragioni istintive ed irrazionali, finirà per avviare una tribolata collaborazione.

Nel corso delle 2 stagioni non mancheranno gli screzi, screzi che, talvolta, confluiranno in veri e propri big bang emotivi.

Ava, ragazza senza peli sulla lingua, farà emergere tutte le contraddizioni insite nella vita di Deborah, donna ricca, forte, determinata e potente a cui quasi nessuno darebbe torto e a cui nessuno riuscirebbe a tenere testa in un confronto diretto.

Ava, nella sua incoscienza, sarà quella miccia che farà esplodere e covare il dubbio nella testa di Deborah, riaccendendone la passione vitale e professionale.

Sarà grazie agli scontri/incontri con Ava che Deborah rimetterà in discussione la propria carriera, il format che l'ha accompagnata in 2500 spettacoli, le amicizie, la maternità, il proprio futuro, il proprio passato.

Al tempo stesso, per Ava sarà l'occasione di dimostrare, nel medio periodo, quanto possa essere in grado di ribaltare prospettive artistiche di una signora attempata, dispotica e con poche carte da giocare per vincere una volta ancora al blackjack.

Le 2, insieme, sono pura dinamite.

Nulla è scontato, nulla è già scritto.

Hacks ci sorprende costantemente, riducendo al minimo le possibilità di noia e navigando placidamente nelle acque tempestose del mondo dell'entertainment americano, cinico come pochi ed oggi ancora più miope nel gettare, indiscriminatamente, nel cestino carriere lunghissime e solide cosi come giovani carriere con un futuro glorioso davanti a sè, per un tweet o un comportamento superficialmente inappropriato.

Hanna Einbinder è stata straordinaria nell'interpretare un ragazza bisex in perenne cerca di qualcosa di stimolante, viva come poche, intelligente come pochi suoi coetanei ma totalmente disfunzionale, abbondantemente alla deriva in un mondo cosi soffocante e sconclusionato, spesso esagerato.

Jean Smart è stata letteralmente divina, capace di essere convincente sia nelle fasi drammatiche che in quelle esilaranti. Brava ed intensa sempre, banale mai.

Proprio come Hacks.






Sviluppo Personaggi: 9

Complessità: 7

Originalità: 7+

Autorialità: 7,5

Cast: 9,5

Intensità: 6 -

Trama: 7

Coerenza: 6,5

Profondità: 7,5

Impatto sulla serialità contemporanea: 4

Componente Drama: 7

Componente Comedy: 9

Contenuti Violenti: 1

Contenuti Sessuali: 3

Comparto tecnico: 6,5

Regia: 6

Intrattenimento: 10

Coinvolgimento emotivo: 7++

Opening: 2

Soundtrack: 7

Produzione: HBO Max

Anno di uscita: 2021

Stagione di riferimento: 1-2

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