Pochi giorni fa, senza la minima programmazione, ho guardato, nell'arco della stessa serata, e consecutivamente, i due episodi più recenti delle serie più viste e chiacchierate del momento (e forse dell'anno).
Trattasi di House of The Dragon e The Boys, in onda in queste settimane su HBOMax e Amazon Prime Video rispettivamente.
Gli episodi in questione sono il quarto della seconda stagione dello spinoff di Game of Thrones ed il quinto della quarta stagione della serie supereroistica.
Per gli amanti dei titoli, parliamo di The Red Dragon & The Gold e di Beware the Jabberwock.
Involontariamente, questa serata, e questa doppia visione, sono stati protagonisti di un esperimento seriale che con questo post vorrei condividervi.
Esperimento che sfocia in una riflessione sulla qualità, lo stato di salute e la percezione che queste due serie imprimono sullo spettatore, in questo caso su di me come spettatore, fan, blogger che di serie ne mastica da anni cercando in ognuna di essere emozione, qualità, stupore e originalità.
Ebbene, mettere in fila questi due episodi mi ha lasciato una certezza che mai avrei immaginato di vedere emergere in me.
House of The Dragon surclassa The Boys su tutta la linea.
Premetto che sono un profondo estimatore di entrambe le opere, opere che reputo tra le migliori del decennio, opere che, con scopi differenti e partendo da contesti differenti, hanno lasciato e lasceranno un segno indelebile nella serialità contemporanea.
A questa premessa ne associo un'altra più importante. Anche prima di fare questo parallelo reputavo House of The Dragon migliore di The Boys, posto che si possa davvero definire migliore di un'altra una serie che reputi di altissimo livello rispetto ad una che reputi di livello altrettanto alto.
Questa precisazione mi serve a darvi maggior contezza di quello che è lo scopo di questo breve articolo che, altrimenti, un obiettivo, francamente non lo avrebbe.
Tutto ciò premesso, ho dovuto constatare con stupore e amarezza che il divario fra i due show è molto più grande di quello che voglia ammettere e di quello che potessi immaginare.
Se è vero che la 2x04 di House of The Dragon è una puntata atomica, particolare e da ricordare, a dispetto della 4x05 di The Boys che si configurava come una puntata di transizione, quello che mi ha stupito è il gap qualitativo in termini di scrittura e sviluppo della storia narrata.
Durante "la danza dei draghi" ho letteralmente provato ansia per i personaggi coinvolti e ammirazione per quello che gli autori avevano confezionato, condito da una colonna sonora che da sola valeva il prezzo del biglietto.
Terminata la visione di questo episodio esiziale per la vita di House of The Dragon, fatto di draghi che volano, trame che si accavallano, personaggi tormentati, rimandi alla serie madre, epicità e drama vero, mi ritrovo catapultato in un episodio di The Boys che mi sembrava un O.C. scritto da un autore esordiente che ha visto troppi film splatter.
Beware the Jabberwock sparisce, annichilito dalla grandezza di The Red Dragon & The Gold.
Totale approssimazione, profondità e spessore improvvisamente persi a favore di una storyline, quella del padre di Hughie, insignificante e senza alcun verso senso per la trama orizzontale.
Corpi smembrati, cuori spezzati, dialoghi che sembravano usciti da Beverly Hills 90210 se comparati a quelli dello spinoff di Game of Thrones.
Terminato l'episodio ho immediatamente pensato di scrivere questo post, tale era la mia amara sorpresa nel ritrovarmi uno show come The Boys cosi depotenziato dalla grandezza del suo diretto rivale in questo bellissimo 2024.
Il paragone impietoso ne chiama un altro.
The Boys sta ad House of The Dragon come Sunfyre sta a Vhagar.
A buon intenditor, poche parole.
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