Delusi ma schiavi di Game of Thrones?
Non riuscite ancora a riprendervi dal pessimo finale della serie tratta dai libri di George Martin?
Vi siete sempre domandati da dove provenisse la madre dei draghi?
Il 22 agosto 2022, oltre ad essere una data zeppa di numeri "2", sarà una data da ricordare ed è stata una data che in molti avevano segnato in rosso sul calendario, virtuale o fisico che fosse.
La HBO, dopo un lungo chiacchiericcio e tante notizie contrastanti, ha lasciato che la nostra curiosità venisse appagata, ed insieme ad essa anche il nostro atavico desiderio di vedere fallire una grande opera come questa.
Ad 11 anni e mezzo dal pilot di Game of Thrones, comparso sulla terra il 17 Aprile 2011 (qui un mio post tributo sui 10 anni dalla nascita di GOT) ed a oltre 3 anni dal discusso e criticatissimo finale, andato in onda il 19 Maggio del 2019, la HBO ritorna a raccontarci dell'universo creato da George R. Martin, riportando le lancette della storia a ben 172 anni dalla nascita di Daenerys Targaryen, eroina indimenticabile de Il Trono di Spade.
House of The Dragon è un prequel di Game of Thrones, prequel focalizzato principalmente sulla dinastia Targaryen, quella che avrebbe portato, per noi spettatori di GOT, alla nascita della madre dei draghi, di colei che avrebbe avverato innumerevoli profezie e riabilitato il nome dei Targaryen anni dopo le disgrazie dinastiche, e non solo, che portarono il nome e la firma di King Aerys, aka "Il Re Folle".
Ne hanno parlato tutti, conoscitori di libri e serie, amanti dei libri, amanti della serie, ignoranti in materia, delusi dal finale di GOT, blogger, critici, curiosi, instagrammer, youtuber, pizzaioli, farmacisti, benzinai e forse anche qualche drago di Komodo.
Mi toccherà accodarmi e parlarne anche io, tra l'altro con estremo piacere e con estrema voglia di condividere con voi le sensazioni, oggettive e soggettive, lasciate in dote dai 61 minuti di The Heirs of The Dragon.

La domanda che tutti si ponevano, molti anche un po' subdolamente nella speranza di trovarsi di fronte ad un fallimento, era se questa operazione avesse un qualche senso.
Con i dovuti distinguo, mi è sembrato di ritornare ai tempi della venuta del pilot di Better Call Saul (a proposito ho parlato del primo episodio dello spinoff di Breaking Bad in questo recente articolo) quando vi era molta ansia nello scoprire se quell'operazione fosse solo commerciale, semplicemente nostalgica o avesse le carte in regola per espandere l'universo da cui era tratta, riuscendo a ritagliarsi una propria indipendenza narrativa senza sbandare rispetto al mondo all'interno del quale andava ad innestarsi. La storia recente, ed il series finale da 10 e lode, ci hanno detto come Better Call Saul fosse stata partorita da 2 menti geniali come Peter Gould e Vince Gilligan che mai avrebbero rovinato un capolavoro come Breaking Bad. A conti fatti sono in tanti, compreso il sottoscritto, a pensare che Better Call Saul abbia, addirittura, i titoli per essere considerata leggermente superiore alla serie da cui è tratta, in quel caso Breaking Bad.
Tutto questo prologo mi serviva a dirvi un paio di cose.
La prima è che se allunghi, approfondisci, dirami una storia particolare a partire da uno show caro a molti e di rilevanza storico-televisiva-culturale enormi come quella lasciata ai posteri tanto da Breaking Bad quando da Game of Thrones allora devi farlo con alle spalle una dose di coraggio pari solo alla dose di certezza che quello che racconterai varrà la pena non solo di essere raccontato ma di essere accostato a quegli show.
La seconda è che se per Better Call Saul tutti speravamo che fossero gli autori di Breaking Bad a scrivere e sviluppare show e personaggi, per House of The Dragon tutti abbiamo sperato, alla notizia che lo spinoff ci sarebbe stato, che gli autori di Game of Thrones, Benioff & Weiss, non sarebbero stati gli stessi dello spinoff. La colpa, ed in alcuni casi il dolo, di aver rovinato la filosofia, l'anima, le premesse e le promesse dei primi anni di Game of Thrones con una stagione finale approssimativa, superficiale e fuori fase, era talmente alta da rendere Benioff & Weiss 2 pericolosi nemici per tutti gli appassionati della saga, e non solo, i quali da oltre 3 anni considerano il 2 di autori come gli artefici di un finale veramente deludente, forse più deludente del finale di Dexter, all'unisono riconosciuto come il peggiore finale della storia della tv (in riferimento alle serie "belle" ovviamente).
Il sospiro di sollievo è stato forte quando abbiamo saputo che non sarebbero stati loro gli showrunner ma Ryan Condal (autore tutto da testare) che avrebbe adattato i romanzi di Martin forte anche dell'aiuto di Martin stesso.
Il pilot ci dice che questa scelta ci ha restituito un buongiorno a mille denti e pieno speranze.
