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Hunters: senza infamia e senza lode, nonostante Al Pacino

Nel 2020, complice un'annata strepitosa, Hunters, pur convincendo, non era riuscita ad andare oltre il sessantesimo posto nella speciale classifica che trovate a questo link. Un risultato, tutto sommato, negativo difficile da spiegare visto che nel cast figurava un mostro sacro come Al Pacino e visto che la trama lasciava presagire dei risvolti simil tarantiniani che tutti gli amanti del cinema pulp e drama avrebbero tenuto in gran considerazione.

La serie risulto assai piacevole e ricca di capovolgimenti ma, per qualche sfuggevole ragione, non riuscì a farsi spazio tra le serie migliori di quel periodo.

Nel gennaio 2023 lo show di Amazon Prime Video (qui le migliori serie tv Amazon del 2022) è tornato a fare capolino, chiudendo per sempre (?) i battenti.

Visto che non l'ho mai fatto con un post dedicato prima d'ora, credo sia il momento di rimediare e nel farlo di ricordarvi che sono ben 4 i canali social ad attendervi:


Torniamo un attimo alla prima stagione ed al contesto generale nella quale essa si presentava e partiamo da Al Pacino, uno dei più grandi attori ogni epoca.

Riuscire ad associare ad una serie tv il volto dell'attore de L'Avvocato del Diavolo, Heat, la trilogia de Il Padrino, Scarface, Carlito's Way è qualcosa di cui chiunque vorrebbe farsi promotore. Un vanto per la carriera di ogni produttore, regista, showrunner, casting director ma anche una grossissima responsabilità. Se Al Pacino accetta allora tu produttore, tu regista, tu showrunner hai il compito di valorizzarne lo sconfinato talento (qui le migliori performance del 2022).

Hunters ci sarà riuscita?

L'impressione è che sia avvenuto l'esatto contrario quasi come se i produttori, showrunner, registi che si sono susseguiti nello scrivere e dirigere i vari episodi, si siano cullati all'idea che "tanto c'era Al Pacino". Con un attore cosi perchè sforzarsi troppo per scrivere una serie dalla sceneggiatura originale ed incrollabile?

Quello che mi pareva evidente già con la prima stagione è divenuto lampante con la seconda.

Il plot twist incredibile con cui si chiudeva la prima annata, infatti, non lasciava presagire un ritorno di Al Pacino nella seconda stagione. Tale ritorno, invece, non solo c'è stato ma ha anche avuto un impatto minimo, trascurabile, quasi inesistente sulla trama.

E allora torno al discorso di poco fa. Gli autori devono aver pensato che "tanto c'era Al Pacino". Sarebbe bastato lui a fare grande la serie, ha dare senso a tutto, ad attrarre il pubblico.

E forse è vero visto che, probabilmente, senza Al Pacino non sarei mai stato risucchiato a guardare lo show.

Ma quindi questo show è da dimenticare?

La risposta è complessa e qui mi stacco dal discorso Al Pacino.

Hunters ha ragioni da vendere a sostegno della tesi che essa sia una serie da recuperare.

E' molto adrenalinica, è piena zeppa di riflessioni sul nazismo e sulle sue conseguenze (soprattutto nella seconda stagione), è ricca di personaggi ben profilati e sfrutta bene il meccanismo del revenge movie Tarantiniano-Rodrigueziano.

Al tempo stesso, però, in nessuna di queste cose eccelle, risultando inferiore a qualsiasi tipo di attesa abbiate per un prodotto che parte a razzo sin dalla sinossi, presentandosi, infatti, come una serie dove un manipolo di assassini (buoni) va a caccia dei peggiori criminali della storia dell'umanità, in una ucronia in cui i nazisti camminano ancora fra noi, a guerra finita da un paio di decenni e Hitler è fuggito a morte certa insieme alla sua Eva Braun.

Queste premesse sarebbero, in teoria, dinamitarde ma nella pratica spesso risultano vuote promesse disattese più o meno puntualmente.

La parabola del personaggio di Al Pacino è, apparentemente la più riuscita ma quante incongruenze nella sua evoluzione? Quanti "mah" abbiamo esclamato? Bellissimo il disvelamento finale, sicuramente di grande impatto, ma quanto è stato saldamente sigillato dalla trama quel tipo di sviluppo?

A catena assistiamo a punti di svolta di grande impatto, dall'ipnosi di un membro della gang, all'uccisione di un altro, al tradimento di un altro ancora, all'inserimento di un altro ancora. A conti fatti, però, c'è sempre una gran confusione nella gestione delle storyline.

Una ottima pensata è stata, sicuramente, quella di giocare sul "fattore Hitler" specie quando su quest'ultimo si è voluto fare un discorso filosofico, etico e generale sul quanto sia importante trattare umanamente anche chi, come il Fuhrer, altro non è che un Mostro imperdonabile e per cui augurarsi solo, e nient'altro, che una morte violenta.

Cercare giustizia nella legge è, da sempre, il più alto scopo di ogni uomo o donna etichettabile come eroe o supereroe. I nostri killer di nazisti hanno dovuto fronteggiare questo dilemma etico. Anche qui, però, si è andati un po' troppo oltre, cercando di caricare di significato qualcosa che poteva avere una sola risposta, una sola verità. Immaginare che un qualsiasi avvocato possa garantire l'assoluzione del più dichiarato, ostentato e verificato sterminatore della storia dell'umanità, è qualcosa che fa ridere al solo pensiero.

Hunters è stata un susseguirsi di momenti piacevoli, di grande suspance, di intrigante caccia e di dubbi etici su cui valeva la pena insistere. E' quasi sempre implosa, senza boati o scoppiettii ma sempre in balia di una storia attraente che non ha mai funzionato davvero.

Nonostante Al Pacino.


Sceneggiatura: 6

Regia: 4

Cast: 8

Genere: Drama

Complessità: 6,5

Originalità: 6,5

Autorialità: 4

Intensità/coinvolgimento emotivo: 7

Profondità: 5

Contenuti Violenti/Sessuali: 7++

Intrattenimento: 7,5

Opening: 5,5

Soundtrack: 3

Produzione: Amazon Prime Video

Anno di uscita: 2021-2023

Stagione di riferimento: 1-2


 

Voto complessivo: 6+

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