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The Big Door Prize: una gentile e potente comedy distopica e attuale

Eccola lì la Apple TV Plus che conosco!

Sono state fin troppe le serie tv carine o solo sufficienti che mi hanno lasciato molto tiepido se non addirittura indifferente, quantomeno nella visione dei primi episodi.

Qualche esempio?

Prendete The Extrapolations, serie sul cambiamento climatico di cui vi ho parlato qui, che contrapponeva ad un cast stellare una storia spesso da sbadigli.

Un altro esempio? Liasion, serie spy che si serve della sensualità di Eva Green e Vincent Cassel per costruire una storia ambiziosa ed organica ma mai veramente interessante.

A parte Shrinking, una delle rivelazioni di questo 2023, la piattaforma di Cupertino ci ha offerto pochissimo di cui gioire, come invece ci aveva spesso abituati.

Poi, è arrivata The Big Door Prize.

Nelle premesse e nella composizione del cast, questa era forse la serie da cui era lecito attendersi meno.

E invece...

Tratta dall'omonimo libro di M.O. Walsh, la serie si presenta con un concept semplicissimo ed una realizzazione ancora più elementare.

In una cittadina del nord America, chiamata Deerville, nell'indifferenza generale, un giorno, una misteriosa macchina, simile ad un videogioco, viene piazzata (da chi?) al centro di uno dei negozi storici della città, un ferramenta.

Nel giro di pochi giorni quella stessa macchina, chiamata Morpho, diventa virale.

Si millanta, infatti, che essa riesca a centrare il cuore di ogni "giocatore", di ogni ospite, svelando, a lui o lei, il suo vero potenziale. Morpho ha, infatti, un unico task, quello di raccogliere il numero di previdenza sociale e le impronte digitali di chi decide di avvalersi del suo servizio e di generare, in output, un bigliettino, simile ad un biglietto da visita, con una o più parole identificative del potenziale, espresso o inespresso, della persona che ha di fronte.

Una semplicità mostruosa nel concept che, però, avvia una serie di ragionamenti, discussioni, sfide complessissime, sempre più in bilico fra la chiacchiera da bar e la filosofia esistenzialista.

Sono tanti i temi, infatti, che meritano un grosso approfondimento in tal senso e sono tutti temi etici molto attuali (basti pensare a tutta la polemica e la discussione nata intorno a ChatGpt).

E' giusto lasciarsi orientare da una macchina?

Accettare che sia essa a determinare chi siamo non ci spoglia del nostro libero arbitrio?

Che uomini e donne saremmo senza l'intervento di un dispositivo misterioso che ci indichi la strada?

Quanto quella parola scritta su quel bigliettino potrebbe influenzarci?

Le nostre scelte sarebbero ancora frutto di una nostra decisione se fatte in funzione di quanto emerso dopo l'incontro con Morpho?

Capite bene che sono enormi i risvolti a cui la serie si presta e su cui i protagonisti, e noi spettatori di rimando, siamo chiamati ad interrogarci.

Tra scetticismo e magia, tra ammirazione e dubbio, Morpho pone le basi per un discorso ampissimo sul libero arbitrio e le scelte, sulla capacità di credere e sulla vita in generale.

The Big Door Prize raccoglie tutto questo e lo fa con spirito e divertimento proponendoci mille questioni in salsa comedy e per questo ancor più digeribili e accettabili dal nostro conscio, inconscio e subconscio.

Non stupisce che dietro questa operazione vi sia David West Read, una delle brillanti menti dietro una delle migliori comedy della recente storia della tv, ovvero Schitt's Creek.

The Big Door Prize è, in definitiva, una delle migliori novità sin qui arrivate sui nostri schermi in questo 2023 scoppiettante ma ancora tutto da scrivere, proprio come un destino ignoto e dietro l'angolo che una macchina, prima o poi, disegnerà per noi.


 

Voglia di continuare a vederlo: 9

Voglia di consigliarlo: 8

Originalità: 8

Cast: 6

Comparto Tecnico: 5

Opening: 2

Dove Vederla: Apple Tv Plus

Anno di uscita: 2023

78 visualizzazioni

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