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Invincible: la recensione dei primi 3 episodi della serie tv Prime Video

Ben 3 anni fa ( correva il lontano 2018 ), Amazon annunciò che avrebbe adattato uno dei fumetti più amati di Robert Kirkman, re Mida della fumettologia contemporanea e grande "invasore" del medium televisivo (The Walking Dead, Outcast).

I fan del fumetto, e dell'autore, andarono subito in visibilio.

Le storie e i personaggi tratti da Invincible, sarebbero diventati una serie animata.

Per chi, come il sottoscritto, non conosceva quel fumetto, si trattava di una notizia come un'altra ma degna di attenzione visti i commenti degli appassionati e vista la legacy che ogni opera di Kirkman porta con sè.

A distanza di 3 anni, l'eco di quella notizia era stato smorzato dalla caterva di serie tv che ci sono piovute addosso e dalle tantissime evoluzioni che, nel frattempo, il genere nel quale Invincible si incastra, ovvero quello supereroistico, aveva subito.

Un'opera cosi fortemente improntanta su superpoteri e supereroi, rischiava di approdare molto depotenziata sui nostri teleschermi rispetto all'impatto che avrebbe causato qualora fosse stata rilasciata solo 3 anni fa.

La scorsa settimana Amazon Prime Video ha rilasciato i primi 3 episodi della serie, della durata canonica di circa 45 minuti l'uno.

Come sarà andata?

Saranno riusciti gli autori a rispettare il materiale originale e, al contempo, acciuffare i cuori dei fan del fumetto e di quelli che di Invincible non avevano mai sentito parlare?

Durante la visione del primo episodio ho provato una strana sensazione.

Avevo letto online recensioni (no spoiler) entusiaste ed entusiasmanti. I primi 30 minuti della serie mi hanno, quasi, annoiato. La (quasi) noia non era esattamente noia ( e non era neppure voglia di qualcosa di buono) ma una sensazione di deja-vù cronica. Tutto quello a cui stavo assistendo era simile a cose che avevo già visto, magari cose belle e ben scritte ma pur sempre già viste. L'evoluzione dei personaggi, la storia principale, le storie di contorno, i rimandi, i richiami a tutta la fenomenologia dell'eroe, tutto lasciava presagire un racconto classico e privo di qualsivoglia elemento innovativo.

Poi all'improvviso...

Boom.

Arriva un momento nel quale tutto quello che sembrava essere solo un lento ed inesorabile racconto lineare e stereotipato diventa qualcosa di mai visto prima, quasi come se quell'essere cosi "normale" per 30 minuti fosse servito alla serie per essere cosi originale, nuova, fresca, spiazzante, devastante mezzora dopo.

Forse solo The Boys era riuscita ad essere cosi imprevedibile, o forse neppure lei.

L'evento che cambia tutto e rivoluziona ogni cosa, il proverbiale pugno nello stomaco che cambia il rapporto fra la serie e sè stessa, fra la serie e noi, fra noi e tutto il filone supereoistico.

Se avete visto il primo episodio sapete bene a cosa io mi stia riferendo.

Se non lo avete fatto, spero, anzi credo, di essere riuscito ad attirare la vostra attenzione.

Da quel momento in poi c'è tutto un altro feeling tra noi e la serie.

Quello che gli anglosassoni chiamerebbero "mood", muta sensibilmente.

Non più l'atmosfera scanzonata e sempliciotta dei primi minuti ma qualcosa di più tetro, epico, ineluttabile.

Passiamo da una densità narrativa alla Arrow o alla Marvel Agents of S.H.I.E.L.D. ad un racconto che strizza l'occhio a Watchmen e The Boys, accarezzando lo sci-fi più intimista e il Tarantino più splatter.

Non è un caso se sia stato proprio lo splatter a turbarci e proiettarci, ad un certo punto, in una nuova dimensione.

Invincible è un prodotto raro, capace di raccontarsi pienamente grazie ad un cambio di paradigma capace di scioccare anche gli spettatori più navigati e oramai sicuri di aver visto tutto, ma la serie è anche un prodotto intelligente che riesce a mescolare vari generi, dalla fantascienza al comics, dal family drama al thriller cospirazionista.

Il cast vocale è pazzesco e spazia da Lauren Cohen a John Hamm.

Questa (non) recensione vuole essere un richiamo dei (non ) fan del fumetto, verso una serie animata che rischia di essere accantonata dopo pochi minuti o prima ancora di iniziare, nella falsa constatazione di trovarsi di fronte ad un prodotto "normale" che invece non è.

Invincible è stata capace, in soli 3 episodi, di costruire un'intero universo ed una mitologia credibile, decostruendo, nel contempo, decenni di consolidatissima letteratura, filmografia e seriografia supereroistica.

E' una serie che merita una chance o almeno di essere ammirata integralmente nei suoi primi 3 episodi prima di rendere definitiva la scelta sul se abbandonarla o continuarla.

Io dico si, come un uomo Del Monte seriale o come un cardiopatico direbbe a Valsoia.

Si.


 

Voglia di continuare a vederlo: 9

Voglia di consigliarlo: 8

Originalità: 7+

Cast: -

Comparto Tecnico: 6

Dove Vederla: Amazon Prime Video

Anno di uscita: 2021

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