Cosa vuol dire scappare?
Cosa vuol dire restare?
Quanto sacrificio nasconde la libertà?
L'Amica Geniale ha chiuso la terza stagione con un doppio episodio anticlimatico che ha lasciato molti con l'amaro in bocca.
Per una volta le critiche negative hanno superato quelle positive, confermando come la serie tratta dai libri di Elena Ferrante sia diventata (almeno in Italia) un vero fenomeno di massa, pronto a scatenare le reazioni di una variegata e multiforme platea di spettatori ed addetti ai lavori, non sempre concordi sulla legacy lasciata da un doppio episodio come questo.
La bocca del vostro SerialFiller sarà asciutta, amara o molto dolce come praticamente è sempre capitato al cospetto della serie Rai/HBO?
Qui le recensioni precedenti:

Ancora tu e Chi Fugge, Chi Resta, sono stati molto probabilmente i 2 episodi meno riconducibili alla serie di Saverio Costanzo e Daniele Luchetti.
Lila non è quasi mai apparsa. Le dinamiche del rione sono scappate via per lasciare spazio a quelle fiorentine ed intime di Lenù, mai cosi centrale nella serie come in questo episodio.
In realtà, tutta la terza stagione è apparsa molto Lenù - centrica e questo ha sicuramente segnato un cambio di passo e di scenario che non tutti hanno apprezzato.
Lenù ha sempre rappresentato la protagonista meno "fotogenica", meno attrattiva, meno intrigante agli occhi dello spettatore, spesso offuscata dalla sregolatezza di Lila che, con tutte le sue "smarginature" ha sempre rubato il cuore di lettori e spettatori più attenti alla forma che alla sostanza. Lila è sia forma che sostanza, lo è sempre stata (intendiamoci!) ma questa sua "pienezza" non ha mai significato una corrispondente "vuotezza" della sua amica d'infanzia.
Lenù è sempre stato, forse, il personaggio più interessante e pieno da molti punti di vista.
La terza stagione ha messo in evidenza questo suo essere cosi totale anche senza essere mai totalizzante.
Elena Greco era una bambina che è riuscita ad emergere, passo dopo passo, partendo dal basso sotto ogni punto di vista.
Era la meno intelligente della coppia.
La meno abbiente (non che Lila lo fosse ma di certo i Cerrullo qualche opportunità maggiore di emergere negli affari l'hanno avuta).
La meno "sostenuta" intellettualmente visto che Lila aveva sempre avuto dalla sua la sponda del fratello Rino, mentre Lenù ha sempre dovuto faticare nel tentativo di convincere i suoi genitori che la strada giusta da seguire fosse quella dello studio, delle lettere e dell'emancipazione.
Questa bambina, diventata donna, ha saputo emigrare a Pisa, frequentare ambienti intellettualmente stimolanti, laurearsi, scrivere un romanzo di notevole successo, sposare un uomo appartenente all'alta borghesia ed all'intelligentia accademica fiorentina, partorire 2 volte, avere delle relazioni extra-coniugali, tenere testa al marito e alla sua famiglia, cadere, risalire, cadere, risalire, essere affidabile, essere fedifraga, assestarsi e rimestarsi.
Lenù è un personaggio interessantissimo che in questa stagione emerge prepotentemente ma senza mai essere quella che non è. Lenù non è Lila. Non ne possiede il carattere. Non ne ha i toni. Non ne condivide l'impertinenza.
Il carattere pacato, gentile e solenne di Lenù è sicuramente molto meno suadente per il pubblico e questo ha destato qualche malumore nel pubblico più superficiale, abituato più alla forma che alla sostanza.

In questo doppio episodio finale Lenù compie la sua ultima (e definitiva?) trasformazione.
La ragazza diventa donna e per farlo dovrà transitare attraverso territori insidiosi e situazioni anche molto banali (il tradimento) ma che ella riuscirà a rendere momenti di speciale transizione.
Pensate al rapporto passionale e travolgente con Nino.
Lenù è pronta a lasciare Pietro per vivere un'intera vita con Nino.
E' decisa a tal punto da essere lei a mettere Nino con le spalle al muro e quando capirà che Nino potrebbe non andare oltre la passione e che quello non è un vero amore ma solo un rapporto extra coniugale particolarmente sentito, sarà lei a dettare le regole.
Nonostante Lenù l'abbia fatta franca e Pietro sia riuscito a non accorgersene (o quanto meno a non avere le prove), la ragazza deciderà di non scappare a se stessa, ed ammettere quell'errore senza riconoscerlo come errore ma rivendicandolo, emancipandosi definitivamente da qualunque persona voglia dirle quale sia il posto suo nel mondo, cosa sia lecito fare ed aspettarsi da lei.
Lenù confessa e si libera dalle catene.
Confessa e scappa.
Scappa senza remore.
Scappa convinta.
Quel suo fuggire è la sua ultima e definitiva dichiarazione di indipendenza.
Nessun Carracci le ha mai imposto nulla.
Nessun Solara le ha mai potuto obiettare qualcosa.
Nessun Sarratore potrà mai ingannarla.
Nessun Ariota irrigidirla.
Elena Greco è Elena Greco e nei suoi atti ha deciso di scrivere a chiare lettere la parola libertà.
Lo ha fatto da madre e da moglie, da amante e da amica.
Nulla l'ha fermata.
Ha vissuto anni tormentati.
Periodi di buio, ma in quei periodo si è sempre sentita "sbagliata", intrappolata da un matrimonio che sembrava essere anticonformista ma che si è rivelato uguale a tutti gli altri.
Non si è mai perdonata quell'assuefazione ai valori tradizionali, quella sottrazione del sogno e della libertà.
Nino è stato il detonatore.
Quell'aereo un passaggio verso il cielo.
Lenù è scappata tra le nuvole.
Lila è tornata, è "restata" nel rione.
Lo avreste mai detto ad inizio stagione che Elena sarebbe stata, delle 2, colei che sarebbe fuggita?
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