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La legacy di Barry è enorme e la stagione finale lo dimostra


Barry è una delle serie tv storiche, di altissimo livello, che ci ha tenuto compagnia negli ultimi anni.

La scorsa primavera, insieme ad altre 3 serie di cui eravamo appassionati da tempo (Succession, Ted Lasso e The Marvelous Mrs Maisel) Barry ha tirato giù le sarracinesche e lo ha fatto con un series finale tanto anti-climatico quanto perfetto.

Il tormento del protagonista, vivissimo e potente sin dal primo sketch dello show, ha trovato compimento in una stagione finale che ha saputo sorprendere su ogni piano possibile senza snaturare mai i suoi eterogenei protagonisti.

Un viaggio assurdo e tuttavia prezioso quello che Bill Hader ha confezionato per noi.

Barry è una serie tv pluripremiata, capace di ottenere, nel tempo, vagonate di nominations ad Emmy, WGA, Golden Globe e Critics Choice Awards come poche altre, ottenendo, qua e là anche qualche vittoria, specialmente grazie alle intepretazioni proprio di Bill Hader ma anche di Henry Winkler, l'indimenticabile Fonzie di Happy Days che con Barry ha vissuto una nuova giovinezza.

Anche ai prossimi Emmy Awards (qui tutte le nominations ed un commento finale) Barry farà la voce grossa con moltissime nominations nelle categorie più importanti. Difficile possa portare a casa qualcosa vista la concorrenza spietata ma la costanza di attestati positivi riconosciuti dalla critica la dice lunga sullo status di Cult che questa serie ha raggiunto.

Inutile dire che nella classifica LIVE di quest'anno lo show di HBO ambisce a prestigiose posizioni. Controllare per credere.

Bill Hader in Barry serie tv HBO Finale

La terza stagione ci aveva lasciato con un cliffhanger di quelli che non ti aspetti e che, soprattutto, determinava uno spartiacque che pareva aver messo in un angolino piccolo e buio lo sviluppo della quarta stagione.

Aver inchiodato il protagonista principale alle proprie responsabilità ponendolo in una situazione senza via d'uscita pareva essere stato un harakiri, bellissimo e perfetto ma pur sempre un harakiri (qui la recensione della scorsa stagione).

Nel preoccuparci di questo, però, stavamo dimenticando di avere a che fare con Barry, serie che ha dimostrato di essere geniale sin dall'inizio e di essere sempre riuscita, con la forza del grottesco e dello humour nero ad offrire scenari sempre nuovi e mai forzati.

Preso atto della maestria di Bill Hader in cabina di scrittura ci fiondiamo in una quarta ed ultima stagione delirante dove succede tutto e il contrario di tutto senza che si perda mai la barra.

Il livello resta altissimo e tutto scorre via tra flash forward, fughe in avanti, cambiamenti dirompenti, invecchiamenti e vecchie cicatrici.

Tutto torna.

Fantasticamente.

Anche quando Hader decide di lasciare gli ultimi minuti ad un personaggio uscito quasi dal nulla ma di capitale importanza: suo figlio.

Eh si, perchè tra le tante genialità di questa stagione vi è quella di aver introdotto il concetto di famiglia e con essa quello di "legacy".

Per Barry questo concetto è sempre stato sconosciuto lui che aveva identificato in Fukes (ed è tutto dire) un primo padre putativo, un padre che lo aveva costretto a diventare sicario ed incanalare tutta la sua rabbia e frustrazione nel diventare un killer professionista infallibile.

Chiusa, o almeno dopo aver provato a chiudere, quella porta Barry aveva sentito, inconsciamente, la necessità di affidarsi ad un'altra figura paterna, quella di Mr. Cousineau.

L'uomo, apparentemente più affidabile, più amorevole, più attento alle esigenze e all'umanità di Barry si sarebbe trasformato, ben presto, nel suo peggior nemico, un nemico subdolo e strisciante che avrebbe lasciato in Barry profonde ferite.

Barry, aldilà delle miriadi di cattive azioni compiute, è sempre stato un uomo solo, abbandonato da tutti, specie dalla società, vittima di un American Dream che lo aveva portato a uccidere innocenti cittadini in medio Oriente in una guerra che non aveva mai chiesto.

Al ritorno, il Barry prosciugato di ogni umanità si era affidato a Fukes per risollevarsi ma ad un certo punto aveva deciso di riprendere in mano la sua vita abbracciando ancora una volta l'American Dream, quello stavolta patinato, brillante e suadente che Hollywood impersona da oltre un secolo.

Questo passaggio ci ha permesso di scoprire, forse, il vero volto di Barry ed era un volto da sognatore, quasi da bambino quello che indossava ogni volta che riusciva a precipitare in una parte, a fare sua una battuta, a veder sorridere i colleghi a sentirsi finalmente parte di qualcosa.

Il finale della terza stagione aveva interrotto bruscamente quel sogno rivitalizzante facendo ripiombare Barry, suo malgrado, in una nuova spirale di violenza e autodistruzione.

Se stai cercando una raccolta di series finali, negli ultimi post pubblicati qualcuno lo troverai...clicca qui.

Noho Hank nel finale di Barry serie tv hbo

La quarta stagione deve fare i conti con questa svolta cosi come ogni personaggio.

Un Barry in prigione è un pericolo in meno per molti ma un Barry che dovesse riemergere dalla tomba della galera sarebbe un pericolo atomico che tutti vorrebbero scongiurare.

E cosi, con una serie di eventi imprevedibili, goffi, divertentissimi, Barry rinasce e stavolta sarà costretto a darsi alla macchia trovando nella sua Sally un alleato improbabile.

Appare una nuova location. Desertica. Lirica. Quasi bucolica eppure cosi povera, arida, ferma nell'immagine statica di un bambino e di suo padre in una casa di cartone.

Sarà un flashback di Barry da bambino?

Il colpo di magia lo capiremo qualche episodio più tardi.

Prima, però, c'è tempo di concentrarsi sugli altri e di ritagliare il giusto spazio a Cousineau, Fukes ma soprattutto a Noho Hank e alla sua improbabile storia d'amore con Cristobal.

La loro è una storia che, tra mille risate, spezza il cuore.

Due gangster innamorati. Un calcio all'omofobia. Anche nel mondo criminale!

2 rivali che si uniscono per costruire un impero criminale etico dove tutti i "dipendenti" godranno di esclusivi benefit e trattamenti. Geniale!

Noho Hank e Cristobal, però, resteranno il prodotto della loro esistenza. Due gangster. Due animali da guerra. Due pedine nel grande gioco della guerra tra gang che consuma ogni città. Da secoli.

Il loro amore sarà capace di sopportare le minacce di una mutual distruction?

La risposta la conoscete e si nasconde dietro una delle sequenze più dolorose e fulminanti di tutta la serie.

Sally nel finale di Barry serie tv hbo

Si va avanti.

Nel vero senso della parola e finalmente scopriamo che quella scena desertica non era un monito dal passato ma un bruciante avvertimento dal futuro.

Barry è fuggito.

E' vivo.

Ed ha messo su famiglia.

Una famiglia che non poteva che essere alquanto strana visto che a rappresentarla vi erano un serial killer che voleva essere attore ed un'attrice che si è ritrovata a doversi difendere coi denti da violenze altrui.

Da quella coppia nascerà un figlio che vivrà...per contrasto...nell'amore! L'amore di una famiglia che non provava alcun sentimento. Barry per impossibilità essendo oramai da tempo incapace di amare, con un'anima svuotata dal suo compulsivo ricorrere alla violenza.

Sally per l'avversione verso un destino che in pochissimo tempo l'ha sballottata dall'essere una delle stelle nascenti di Hollywood e dintorni ad essere una fuggitiva senza nome.

Quel figlio crescerà, a quel punto, nell'amore in Dio... Barry diverrà una sorta di fedelissimo, di devotissimo uomo di fede e introdurrà una serie di riti, preghiere e momenti che garantiranno alla sua famiglia una fredda stabilità.

Inutile dire che tutti quei momenti saranno straordinariamente stridenti e comici e ci proietteranno ad un finale dove tutto esploderà e dove ogni auto si scontrerà con l'altra generando un tamponamento che non potrà che portare morti, feriti e caos.

Ed è in quel caos che Barry troverà pace e troverà un impensabile sollievo.

Ad incarnarlo, viverlo, provarlo, non sarà più lui ma la carne della sua carne, il sangue del suo carne.

Suo figlio.

Con gli occhi lucidi.

Davanti ad uno schermo.

Ad ammirare un film che parlava di suo padre e ne tratteggiava l'eroismo.

Un eroe diventato assassino che verrà ricordato per essere stato trattato da assassino e non da eroe.

Il cerchio si chiude.

Assurdamente e meravigliosamente.

Come sempre accaduto per Barry.

Dal primo all'ultimo minuto di questo straordinario show che non possiamo fare altro che ricordare, tramandare ed elogiare.

Ogni volta che ci capita.


 

Sceneggiatura: 8,5

Regia: 7,5

Cast: 8

Genere:Dramedy

Complessità: 9

Originalità: 10

Autorialità: 8

Intensità/coinvolgimento emotivo: 6,5

Profondità: 6

Contenuti Violenti/Sessuali: 9

Intrattenimento: 7,5

Opening: 2

Soundtrack: 2

Produzione: HBO

Anno di uscita: 2023

Stagione di riferimento: 4

Voto complessivo: 8,5


VOTO SERIE: 8,5

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