Ho esplorato in lungo ed in largo le numerose serie tv che hanno popolato i cataloghi delle varie piattaforme streaming nel 2022.
Di fronte ad un'offerta gigantesca e sforzi enormi produttivi di tali piattaforme, però, tutte finiscono per impallidire di fronte alla proposta della HBO che oggi, resa ancor più forte dalla nascita della propria piattaforma streaming HBOMax, riesce ad essere ancora una volta superiore a qualsiasi altra tv o piattaforma.
Vedere, o meglio leggere, per credere.
Non dimenticatevi, però, di votare la migliore serie tv dell'anno in questo sondaggio:
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We Own This City
Partiamo dalla serie tv più HBOoooosa che possa esserci visto che il sodalizio fra la HBO, David Simon e George Pelecanos nasce circa 20 anni fa e da allora è divenuto una sorta di esclusiva che, serie dopo serie, ci ha portato sino ai giorni nostri con la intensissima We Own This City.
Figlia legittima di The Wire, la serie ci racconta dei casi di police brutality denunciati negli ultimi anni a Baltimora, ripercorrendo le tappe che hanno portato a quegli scandali ed analizzando i motivi di un cosi radicale ed incessante fermo immagine rispetto alla situazione che veniva raccontata in The Wire circa 20 anni fa.
The Rehearsal
Una delle sorprese dell'anno è stata, sicuramente, TheRehearsal. Uno degli show più indefinibili ed inafferrabili dell'anno ma che ha lasciato tutti a bocca aperta per la capacità di interpretare stati d'animo sfuggenti ma onnipresenti nell'uomo contemporaneo.
Una chicca da non perdere, sebbene i risultati non siano garantiti per tutti proprio a causa della sua natura sperimentale.
The Time Traveler's Wife
Cancellazione arrivata dopo una sola stagione per The Time Traveler's Wife, nuova e cervellotica avventura spazio temporale di Steven Moffat.
E dire che questa trasposizione seriale del romanzo prima e del film poi, era piaciuta eccome.
Devo essere stato tra i pochi.
Peccato.
Euphoria
Ci sono pochi dubbi, invece, sul fatto che Euphoria sia finita per diventare una serie cult in pochissimo tempo.
2 sole stagioni (e non ancora sappiamo se ci sarà una terza), intervallate da 2 episodi speciali folgoranti, sono bastate allo show di Levinson con Zendaya per diventare un gioiello da tenere custodito in una teca.
La seconda stagione è abbondantemente migliore della ottima prima stagione.
E' più intensa, più originale, più ricercata, ancora più profonda e folle della prima.
Minx
Un'altra piccola chicca è stata Minx, serie comedy in 8 episodi che da voce alle donne in maniera insolita.
Una giovane e ambiziosa aspirante imprenditrice, tutta principi e femminismo, finirà per essere coinvolta nel mondo del porno.
Riuscirò a mettere a segno i colpi valoriali e sociali che si era prefissa in un contesto come quello?
The White Lotus
Theo Franco fa doppietta sulla HBO. Dopo essere stato il protagonista di The Time Traveler's Wife, lo ritroviamo anche qui, stavolta nella soleggiata e accogliente Sicilia, terra ospitante la seconda stagione di The White Lotus.
La fortunata miniserie riesce a confermarsi rinnovandosi non solo in termini di location ma anche di casting e racconto.
Tutto funziona, ancora una volta, alla grandissima.
Barry
Immancabile, oramai, è l'appuntamento che ci diamo ogni anno per celebrare Barry, serie dramedy/comedy con protagonista Bill Hader che tanta fortuna ha regalato alla HBO ed ai suoi interpreti.
Premi, applausi, critiche positive si sprecano per uno show grottesco che sa coniugare una crescente tensione drammatica ad una spinta comica che apprezziamo stagione dopo stagione.
Winning Time
Una delle serie che mi hanno più esaltato durante l'anno è stata Winning Time.
La passione per la NBA mi ha spinto ad avere un occhio di riguardo per questo show sin da subito. La resa è stata capace di superare le attese.
Un racconto epocale e leggendario che ha saputo essere originale e divertente oltre che perfettamente capace di leggere, rileggere e riproporre l'atmosfera che si respirava in quegli anni convulsi per la società americana e di decisioni impossibili per quella che da poco era divenuta la National Basketball Association.
Hacks
Non saranno mai abbastanza le parole dolci per esprimere l'apprezzamento e la gratitudine verso un prodotto come Hacks.
La serie con Jean Smart ed Hannah Einbinder è il prototipo della piccola serie che vorrei guardare ogni santo giorno.
Dialoghi spumeggianti, protagoniste effervescenti, divertimento totale ma anche una forza drammatica terrificante.
Una serie che, non a caso, ha stravinto ogni premio che voi possiate immaginare.
Peacemaker
La parodia supereroistica è oramai divenuta un sottogenere a parte.
Peacemaker ne è una delle rappresentazioni carnali più efficaci.
L'ho definito spesso come il Deadpool del piccolo schermo.
Confermo questa analogia.
Lo show di James Gunn con John Cena ha aperto col botto l'annata HBO.
Westworld
Nonostante una dolorosissima cancellazione, Westworld ha concluso anzitempo la sua corsa con una stagione potentissima.
La vera Westworld era tornata.
Un'ultima stagione era già nella testa di Lisa Joy e Jonathan Nolan.
Salvo clamorosi colpi di scena, non ci sarà.
Peccato!
House of The Dragon
E chiudiamo con la serie più chiacchierata e premiata dell'anno. La HBO ci ha visto lunghissimo, andando oltre la delusione dei fan per il finale di Game of Thrones e commissionando a Miguel Sapochnik ed altri validi autori uno spinoff su Il Trono di Spade incentrato sulla famiglia Targaryen. Un prequel riuscito benissimo, dinamico e avventuroso ma che ha saputo ricordarci i fasti della migliore Game of Thrones.
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