La regia è un'arte sottile e potente, un viaggio attraverso l'immaginazione che prende vita sotto la guida di un maestro invisibile. È il soffio vitale che anima le immagini, il battito di cuore che sincronizza visione e realtà. Il regista è il poeta che scrive con la luce e l'ombra, intrecciando emozioni e significati in una danza armoniosa tra suono e silenzio. Ogni inquadratura è una parola scelta con cura, ogni movimento di macchina è una frase che svela l'inesprimibile. La regia è il filo invisibile che collega le anime degli attori e degli spettatori, creando un mondo dove ogni dettaglio, ogni sguardo, ogni respiro racconta una storia che va oltre il visibile. In questo atto creativo, il regista diventa l'architetto dei sogni, plasmando il tempo e lo spazio per rivelare la bellezza nascosta nella vita stessa.
Solo alcuni registi che si sono destreggiati in questo 2024 sono riusciti ad imprimere con forza un'orma duratura nel grande flusso temporale della serialità.
Continua lo speciale 2024 LIVE e lo fa con una delle categorie da sempre più attese.
La copertina (per ora) è tutta per Colin Farrel, splendido protagonista di Sugar, serie tv Apple TV Plus che, attraverso una mescolanza di generi pazzesca, dal noir alla fantascienza, passando per il drama ed il thriller, riesce a convincere discretamente il pubblico ma moltissimo gli addetti ai lavori.
Il merito è, senza ombra di dubbio, di Fernando Mereilles, indimenticato autore di City of God che sceglie di fare emergere, in Sugar, tutta la sua passione per la settima arte con una serie infinita di tributi ed easter egg al cinema in bianco e nero.
Every Second Counts.
Anche nella terza stagione.
The Bear si conferma una delle migliori serie su piazza (se non la migliore in assoluto ad oggi) ed una delle più originali cosi come unica è la sua regia fatta di ritmo forsennato, cambiamenti radicali da un episodio all'altro, immagini che scorrono incessanti in maniere frenetica, spesso alternata, a suggerire pensieri, parole, opere e omissioni di tormentati protagonisti.
The Simpathizer poteva contare sull'uomo del momento, quel Robert Downey Jr fresco vincitore di un Oscar per la sua interpretazione in Oppenheimer e freschissimo nuovo Dottor Destino nel Marvel Cinematic Universe che sarà.
Se, però. la serie è stata il successo, seppur ancora di nicchia, che è stata, lo si deve soprattutto alla sapiente mano di Park Chan Wook, noto per il suo stile visivamente audace e narrativamente complesso. Le sue opere si distinguono per la fusione di estetica raffinata e contenuti intensi, spesso caratterizzati da temi di vendetta, moralità ambigua, e riflessioni profonde sulla natura umana.
In The Simpathizer non troviamo eccezioni alla precedente descrizioni.
Per fortuna.
Quando ti rifai esplicitamente a Band Of Brothers e Pacific, forte del sostegno di Steven Spielberg e Tom Hanks e con Apple pronta a sganciare dollaroni sonanti per la produzione, il risultato è assicurato.
Masters of The Air non sbaglia anche se la sua regia è molto meno originale e, invece, molto classica come quelle che vedevamo nei migliori film di guerra della storia del cinema.
Criticatela pure ogni giorno della vostra vita, scandagliate questa o quella teoria ogni istante, verificate tutte le incongruenze coi libri. La regia di House of the Dragon resta un'affascinante fusione di grandiosità epica e intimità drammatica, un'opera che cattura l'essenza complessa e stratificata del mondo creato da George R.R. Martin. La serie, prequel di Game of Thrones, trasporta lo spettatore in un'epoca dominata dal potere e dalla decadenza della Casa Targaryen, e lo fa attraverso una regia che sa bilanciare magistralmente l'epico e il personale, anche in una seconda stagione meno riuscita della prima ma comunque tra le migliore cose viste negli ultimi anni.
Da Minghella a Steve Ziallian il passo è tutt'altro che breve.
La trasposizione seriale de "Il Talento di Mr Ripley" sorprende per il suo essere distante anni luce nel tono e nello stile dalla controparte filmica.
Ziallian affonda a piene mani dalla sua ampia conoscenza della settima arte per regalarci quello che sembra essere un tributo, assolutamente funzionale al racconto e ai personaggi, alla storia del cinema, quello vero, quello senza effetti visivi e campagne di marketing.
Ripley resta, ad oggi, per il sottoscritto, la migliore serie tv dell'anno, grazie ad Andrew Scott ed alla regia meravigliosa che Ziallian ci ha proposto.
La serie tv in onda nel 2024 con la miglior regia?
House of The Dragon
Ripley
The Bear
The Simpathizer
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