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Succession: Recensione 4x06 & 4x07

Il sesto ed il settimo episodio della quarta stagione di Succession, rispettivamente intitolati "Living +" e "Tailgate Party" credo che siano il manifesto perfetto per tutti i detrattori o gli ignavi della serie HBO.

Da spettatore idolatrante della serie creata da Jesse Armstrong mi metto nei panni di quegli spettatori che, nel premere play ed avviare la visione dello show, si ritrovano di fronte ad episodi come questi 2.

Location molto statiche, ambientazioni poco variegate, un'ora circa di durata, dialoghi serratissimi e spesso molto tecnici almeno dal punto di vista semantico e contestuale, tanta politica, tanto spazio per giochetti di potere apparentemente fini a se stessi, enorme risalto ad un mondo distante anni luce da noi nei modi, nei toni, nelle abitudini, personaggi altalenanti nell'umore, altalenanti nelle scelte, sempre in balia di qualcosa di incredibilmente importante.

Mi rendo conto che seguire le dinamiche che la serie propone non è sempre facile e può risultare, allo spettatore meno navigato e più voglioso di leggerezza, qualcosa di tremendamente noioso e inutile.

Comprendere questa cosa, però, non vuol dire condividerla visto che Living + e Tailgate Party mi hanno regalato l'ennesimo orgasmo multiplo seriale grazie a 2 episodi in cui c'è esattamente tutto quello che descrivevo sopra ed è esattamente scritto, diretto, recitato nel modo che rende Succession...Succession.


Living Plus ci regala una comparsata, sebbene post mortem, di Brian Cox.

Roman e Kendall si trovano di fronte a numerose scelte e tanti bivi, a pochi giorni dalla morte del padre.

La straordinarietà di Living Plus è che ci mette di fronte all'assoluta imprevedibilità dei 2 CEO e se vogliamo alla loro inettitudine. Al tempo stesso, però, sembra anche volerci suggerire che, arrivati a quei livelli e con quel potere fra le mani, la genialità ed il successo possono essere eventi totalmente fortuiti ed inspiegabili.

Come già accaduto nel bellissimo Kill List, interamente ambientato nella tana del lupo, la sceneggiatura ci offre, sottilmente, uno spunto rispetto alla maneggevolezza del potere e alla sua indefinitezza. Ken e Roman le sbagliano tutte. Non agiscono da manuale. Anzi. Eppure, portano a casa un successo inatteso, qualcosa che li rende, agli occhi degli altri, i nuovi re, invincibili, come e più del loro incontestabile padre.

Anche in Living Plus, Ken e Roman sembrano sbagliarle tutte. Pretendono location impensabili, licenziano senza pensarci, agiscono d'istinto, si piegano alle proprie volontà senza cercare il confronto o la ragionevolezza. Nonostante questo, ancora una volta, i 2 riescono ad ottenere benefici oltremodo impensabili.

Il potere, una volta raggiunto, consente a chiunque di ottenere risultati?

Il fatto stesso di essere riconosciuti come "re", come "padroni", come "uomini di successo", contribuisce a piegare le regole a tal punto da determinare il raggiungimento degli obiettivi a prescindere dal modo in cui lo si ottiene.

E se questo è vero, quanto durerà?

Se Living Plus era sembrato come un episodio transitorio, lo stesso non si può dire per Tailgate Party che pare essere come la fine di una trilogia di episodi, nata con Kill List, nei quali abbiamo assistito all'elaborazione del lutto attraverso la conquista della Waystar Royco dei 3 figli di Logan (meno Connor).

Se dal punto di vista "professionale" l'inizio della nuova vita non è stato un disastro, dal punto di vista personale i cocci sono ancora tutti a terra con nessuno pronto a raccoglierli.

Ken è un padre assente che vive nel suo delirio permanente, inconsapevole di essere distante anni luce dai propri figli e dai problemi adolescenziali che li attanagliano.

Roman è alle prese con psicofarmaci e scatti di ira contenuta e sopita che esplode, in varie forme, in simbiosi con la sua nuova posizione. Il licenziamento di Gerri è emblematico da questo punto di vista.

Chi, invece, ha vissuto il percorso più profondo, in questi 3 episodi, è stata Shiv, complice un tira e molla con Tom che sembrava poter avere un lieto fine.

La fine di Tailgate Party ci testimonia che, purtroppo, quell'happy ending era non solo impensabile ma impossibile. I 2 scorpioni hanno trascorso cosi tanto tempo a tirare la corda da non rendersi conto di averla spezzata insanabilmente. Lancinante il loro "clear the air" sul balcone della propria dimora newyorchese.

Mentre una storia finisce, ed un dramma si consuma, ecco Ken sfoderare la spada con la quale trafiggerà il cuore dei suoi cari riuscendo, probabilmente, a diventare l'unico e solo degno erede di Logan.

Il "reverse vikings" è un piano folle e ambizioso che potrebbe dare risposta a quel trattino (o cancellatura) che aveva fatto impazzire tutti noi in Honeymoon States.

A 3 episodi dal termine tutto potrebbe ancora succedere mentre solo una cosa appare certa. Nessuno riuscirà a spodestare Succession dal trono della miglior serie tv del 2023!


Voto Living +: 8

Voto Tailgate Party: 8,5



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