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Lovecraft Country: First Impression - tra Green Book, Watchmen e Stranger Things

A volte basta davvero poco per diventare un cult ancor prima della messa in onda del pilot.

Il rischio, come accaduto a tante serie tv in passato, è che questa "sentenza" possa trasformarsi in un boomerang.

Solo il tempo ci dirà se questo sarà o meno il caso di Lovecraft Country, serie tv della HBO, da poco in onda sulla cable tv statunitense.

In rete pullulava lo slogan: "ecco la nuova Watchmen".

Uno slogan irritante perchè voleva esaltare una serie tv che ancora nessuna aveva visto, paragonandola ad una serie tv che in molti avevano snobbato pesantemente salvo osannarla non appena sono state comunicate le nominations agli Emmy Awards 2020, dove Watchmen ha polverizzato ogni record.

Ma qui su serialfiller.org le cose le verifichiamo, e da grandi ammiratori di Watchmen (vedere la classifica 2019 per credere) non potevamo non essere curiosi di questo nuovo show.

La visione del pilot è stata molto interessante.

Più che una nuova Watchmen (paragone forzatissimo) sembre un mix fra la serie tv di Damon Lindelof, Stranger Things ed il premio Oscar Green Book.

Di Green Book eredita la struttura on the road che accomunava il film con Mortensen e Alì, alla scoperta del cuore dell'America bianca, quella che osteggiava e derideva gli afroamericani come si osteggerebbe un nemico e come si deriderebbe una scimmia buffa allo zoo.

I 20 minuti finali devono molto alla serie dei fratelli Duffer, che ha avuto il grande merito di riportare mostri e paure tipiche degli anni'80 in tv.

E di Watchmen?



Dalla creature di Damon Lindelof, Lovecraft Country eredita la voglia di mettere al centro la questione razziale a tutti i costi e di farlo con originalità e stupore.

Da questo punto di vista le similitudini ci sono e sono apprezzabili.

Come ogni buon critico direbbe e come ogni libro insegnerebbe: diffidare dalle imitazioni.

Forse è questo il punto meno convincente di Lovecraft Country.

Lungo tutta la durata del pilot, sembra voler essere qualcosa di già visto.

Prendendo in prestito le parole dell'avvocato Guerrieri: "Ricorda qualcosa che non ricordo."

In quel caso, il protagonista di "La Misura del tempo" proferiva queste parole con un senso di meraviglia positiva, per descrivere una piacevole e inattesa sensazione.

In questo caso l'accezione è meno positiva e più legata ad una sensazione di dejavù nelle battute, nei dialoghi, nelle ambientazioni.

Lovecraft Country rischia di essere un'accozzaglia di "puntate precedenti".

Per sua, e nostra, fortuna, riesce a fermarsi ad un passo dalla mera imitazione, riuscendo a stabilire un netto confine tra la copia e l'ispirazione.

Ecco che, dunque, la serie tv ispirata all'omonimo romanzo di Matt Ruff, riesce ad essere un prodotto con una propria identità.



Questo, unito ad una bella messa in scena, ad un occhio attento sulla contemporaneità, ad un voler unire fantascienza e ricostruzione storica, dramma sociale, permette a Lovecraft Country di attestarsi con decisione fra le migliori novità dell'anno.

Troppo presto per dire se reggerà o meno, se migliorerà, se cadrà in goffe rincorse ai suoi padri spirituali o se, al contrario, avrà l'impeto e la forza di trovare la propria strada.