La serialità italiana ha alzato eccessivamente il livello?
Quanto serve per fare la differenza?
La "territorialità" è sempre un bene?
Monterossi è una delle numerose serie italiane che stanno affollando i palinsesti delle più celebri piattaforme streaming, con Netflix in continua espansione sui territori di tutto il mondo ed Amazon Prime Video che dopo la partnership con Carlo Verdone ha puntato su un altro esperimento tutto italiano, avvalendosi di uno degli interpreti più importanti del cinema italiano.
Fabrizio Bentivoglio, dal 17 Gennaio 2022, è Carlo Montessori, uomo dalle mille facce e dalla mille vite che finirà per essere invischiato in un incidente ed una vicenda più grande di lui.
Forse troppo.
Montessori è tratto liberamente da 2 romanzi di Alessandro Robecchi che ispirano il personaggio interpretato da Bentivoglio.
Carlo è un autore tv che, arrivato ad un certo momento della sua vita, sembra voler fare un bilancio e rispolverare un carattere e delle idee (o forse delle ideologie) che il lavoro ed il contesto lavorativo gli hanno fatto dimenticare.
In soldoni, Monterossi si interroga sul suo essere cinico e disinvolto, egoista ed egocentrico e su quanto questa sua centralità possa risultare stonata rispetto a quello che un tempo era un ragazzo, un uomo molto più comunitario, aperto alle sfide collettive, avventuroso e serio nel rispondere ai grandi problemi della vita.
E sarà un evento particolarmente traumatico a renderlo molto più consapevole di quello che è stato e che non è più ma che volendo potrebbe tornare ad essere. Solo se uno lo volesse davvero.
Peccato, però, che quell'evento lo trascinerà in un vortice di situazioni impossibili, lotte violente, giri criminali, folli momenti di artificiosa tensione.
Ed è qui, infatti, che la serie fallisce e miseramente. Fino a che la serie era rimasta nel solco di Carlo, nel tratteggiamento della sua vita, della sua faccia, della sua psiche, il discorso poteva anche essere digeribile, forte anche di un Bentivoglio sempre fenomenale.
Giungere, però, ad un crocevia più brutale, efferato, grottesco e misterioso, senza avere ne le carte in mano ne la stoffa per fare quel salto doveroso per diventare qualcosa in più. è stata l'azione kamikaze dello show, impossibilitato a vivere al di sopra delle proprie possibilità.
Montessori non è un esperimento fallito poichè non è, innanzitutto, un esperimento.
E' una serie migliore del 90% delle serie tv italiane generaliste ma che non riesce neppure a sfiorare i grandi titoli italiani degli ultimi anni, da Gomorra a Boris, passando per L'Amica Geniale ed Anna. Questi nomi, e tanti altri ancora, non sono nomi con cui Monterossi ha qualcosa a cui spartire.
E' un altro livello. Un altro gioco. Un altro sport.
E allora, nonostante Bentivoglio, e nonostante una discreta qualità, la serie finisce per essere dimenticabile e soprattutto, e totalmente, ed imprescindibilmente, irrilevante.
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