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Katla: dall'Islanda un piccolo gioiello

Dopo la sorpresona Snabba Cash, il buonissimo The Investigation, il 2021 si conferma l’anno della scandinavia e dei paesi del Nord Europa.

A corroborare ulteriormente questa tesi è l’arrivo su Netflix della miniserie Islandese dal titolo Katla.

8 episodi che hanno lasciato grande soddisfazione, incentrati su una solida idea di fondo, sviluppata in maniera quasi perfetta.

Katla è il nome di un vulcano che, nella lontana Islanda, avvia una lenta eruzione viatico di un’esplosione attesa ma che fatica ad arrivare.

Nella fremente inquietudine per una scoppiettante eruzione, il paese intorno a Katla, Vik, si svuota e gli abitanti di quelle zone partono verso la capitale Reykjavik o altre mete.

Troppo pericoloso restare li, troppo forte la paura di essere i protagonisti di una nuova Pompei, troppo poco salubre l’aria zeppa di cenere e lapilli per continuare a vivere nei dintorni di quel meraviglioso mostro della natura.

Saranno dunque pochissimi gli uomini e le donne che, per scommessa o per fede, per lavoro o per cocciutaggine, resteranno alle pendici di Katla, continuando a vivere come se non ci fosse un’enorme e minacciosa nuvola di cenere sulle proprie teste.

La vita di tali individui sarà sconvolta quando dalla nebbia del vulcano inizieranno a comparire delle persone totalmente cosparse di argilla vulcanica e fango.

L’identità di queste persone, rappresenterà la seconda e più inquietante rivelazione che Katla porterà in dote ai suoi fedelissimi “conterranei”.

E da qui qualche spoiler ve lo beccherete di certo, mi spiace.

Le persone che riemergeranno dalle ceneri saranno le impersonificazioni di volti noti alla popolazione del luogo.

Defunti o scomparsi, versioni giovani o “duplicate” di alcuni dei protagonisti della serie.

Queste “apparizioni” getteranno nel panico la ristretta comunità, incapace di comprendere il fenomeno.

L’idea che gli autori ci regalano è potentissima, offrendo una nuova variazione sul tema dei doppelganger e instradando una riflessione molto ampia sul nostro rapporto con noi stessi.

Col trascorrere delle puntate è apparso sempre più evidente come Katla fosse una serie molto meno fantascientifica di quello che l’incipit e la trama lasciassero intendere, emergendo come, invece, un’ottima serie dal carattere intimista.

Un mistery drama intimo più che uno sci-fi duro e puro.

Se è vero che nei primissimi istanti, e nei primi 2-3 episodi, il mistero dietro queste strane apparizioni e dietro l’identità dei cosiddetti “changeling” occupi tutto lo spazio possibile nelle nostre testoline, facendo largo a teorie più o meno verosimili, col passare degli episodi sono le storie dei personaggi stessi a prendere il sopravvento.

Le ansie di Grima, le paure di Asa, i rimpianti di Thor, la malinconia di Gunnhild, il dramma di Gisli, diventano i veri centri della narrazione, mettendo in secondo in piano la nostra morbosa voglia di scoprire cosa o chi ci sia dietro queste strane circostanze.

Katla convince costantemente ma è con il finale che riesce a rapirci.

Quelle storie, quei drammi, quelle spaventose sedute di psicoterapia che ogni personaggio ha implicitamente e inconsciamente con sè stesso, grazie alla venuta dei changeling, fanno riaffiorare vecchi traumi, fanno perdere determinate certezze, permettono loro di perdonarsi, di autoassolversi o forse di annichilirsi completamente.

L'epilogo dedicato a Grima resta uno dei momenti più agghiaccianti, significativi e intensi a cui potremmo mai ricordare pensando alla serialità.

La giovane donna, seduta sul divano insieme al suo changeling, decide di sfidare la sorte, il destino e di puntare la pistola alla testa di entrambe, vicendevolmente, nella più classica delle roulette russe.

Grima, a differenza degli altri, decide di non sopraffare il suo changeling, di non usarlo per riprendersi la sua vita ma si pone un dilemma ben più grande.

Dopo aver visto la "Grima" venuta dalle ceneri, essere cosi gentile e amorevole con suo marito, dopo aver visto quest'ultimo finalmente felice, la vera Grima si chiede se non sia il caso di lasciare che il suo "clone" resti lì, resti viva per rendere felice quel che resta di suo marito, per vivere una vita piena, una vita che lei, invece, non sarebbe, forse, più riuscita a vivere.

E' un momento straziante e carico di tensione, un momento che culmina con un colpo di pistola e un cervello spiaccicato al muro. La regia attenta e curata non ci permette di avere la certezza su chi delle 2 sia sopravvissuta. E' probabile che sia stata il changeling. O forse no.

E' il dilemma che resta, è la domanda che piomba nelle nostre teste ad inquietarci ed interrogarci.

Il dubbio si insinua insieme alle certezze che quella serie sia una serie da non dimenticare.

Katla è una serie sorprendente, una serie che non ci saremmo mai attesi. In un forzoso paragone calcistico la potremmo indicare come una neopromossa squattrinata che tutti davano per retrocessa e che invece, grazia ad un bel gioco e alla forza del gruppo, riesce a dare filo da torcere a tutti ed arrivare in quella che Sandro Ciotti avrebbe definito "zona Uefa".

La serie islandese è una serie con un fortissimo carattere e tante cose da dire, impreziosità da un mistero e da uno sfondo plumbeo e cinereo che non lascia scampo ma che, in fondo, riesce a regalare più di una speranza.

E' impressionante come in pochi episodi questa serie riesca a costruirsi una chiara identità e a lasciare che sotto pelle si insinui qualcosa di disturbante e chiarificatore.

Katla ci costringe a guardarci allo specchio, a guardarci dentro, nel tentativo di chiederci se, nelle nostre frettolose e insignificanti vite, ci possa essere spazio per la redenzione, il cambiamento, il miglioramento.

Prima che sia troppo tardi.



 

Sviluppo Personaggi: 9

Complessità: 8

Originalità: 9

Autorialità: 10

Cast: 6

Intensità: 6,5

Trama: 6

Coerenza: 7

Profondità: 7+

Impatto sulla serialità contemporanea: 6

Componente Drama: 10

Componente Comedy: 0

Contenuti Violenti: 2

Contenuti Sessuali: 1

Comparto tecnico: 6

Regia: 6

Intrattenimento: 2

Coinvolgimento emotivo: 8

Soundtrack:3

Produzione: Netflix

Anno di uscita: 2021

Stagione di riferimento: 1

932 visualizzazioni

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