La vostra unica fede si chiama NBA?
Adam McKay non ne sbaglia una?
La canotta di Kobe Bryant vi accompagna sul playground?
HBO ha confezionato una serie imperdibile per voi, imperdibile per i milioni di fan della NBA, ancora più imperdibile per gli appassionati dell'universo Lakers. Ma HBO non sarebbe la HBO se non avesse pensato a qualcosa di più che un semplice tributo alla più leggendaria delle leggendarie squadre della National Basket Association (Boston Celtics permettendo).
Winning Time: The Rise of The Lakers Dynasty è ovviamente molto di più. E' il racconto di un'epoca, quella che va dalla fine degli anni '70 ad oggi. E' il racconto di una lega che oggi è diventata uno dei brand più noti, riconoscibili e ricchi al mondo ma che a quei tempi era sull'orlo della bancarotta. E' il racconto di uomini ed icone che oggi abbiamo imparato a mitizzare ma che all'alba della dinastia Lakers erano considerati dei "losers" o delle stelle a metà. E' il racconto che Adam McKay ha impostato, e come ogni sua storia non ha nulla di banale da mostrare.
Winning Time, qualora non lo abbiate capito ancora, è uno dei pezzi da novanta di questo 2022, ed è bastato qualche minuto per rendersene conto.
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Pronti? Ecco che arriva il momento "personale" del vostro serialfiller.
La serialità, il cinema sono delle grandi passioni che ho coltivato più o meno da sempre. Che io ricordi, però, accanto ad esse vi è sempre stata almeno un'altra grande passione/ossessione, ed è quella per la NBA.
Notti insonni a guardare ogni singola partita dei Playoff. Fantanba organizzati con amici mai conosciuti. Spulciare le statistiche su hoopstats.com come se fosse la sacra bibbia. Discussioni infinite su chi fosse più forte, Lebron James o Michael Jordan. Ogni anno un nuovo giocatore da amare, ogni anno una nuova franchigia per cui, riservatamente, fare il tifo, ogni anno una nuova leggenda da vivere in diretta.
I Big Three dei Celtics che riportavano l'anello a Boston, grazie ai tiri da 3 di "He got a game", Ray Allen, grazie alla tenacia di "The Revolution" Garnett, alla pazienza ed il talento di "The Truth" Paul Pierce. Fecero scuola oltre che la storia e cosi arrivarono i Big Three di Miami, capitanati dal Prescelto, fino ad arrivare ad i fratelli Pearsons in This Is Us (perdonatemi ma dovevo ritornare sui binari seriali). Erano quelli gli anni del completo invasamento ma se avete amato la NBA degli ultimi 20 anni, allora non potete non esservi imbattuti con la dinastia gloriosissima dei Lakers.
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Quella di Shaq & Kobe. Quella del maestro zen Phil Jackson. Quella di Derek Fisher e di Robert Horry ma anche quella di Lamar Odom ed Andrew Bynum e del catalano dei catalani, quel Pau Gasol che in California ha portato un po' di Spagna. Sono stati soprattutto gli anni del mito, della leggenda, dell'icona Kobe Bryant, un campione sopraffino che ha portato il basket ed il logo NBA ovunque nel mondo. Il Black Mamba è il simbolo della dinastia Lakers, o almeno quello a noi più vicino.
Basteranno i primi 20 minuti di Winning Time per capire di quante icone la costellazione Lakers si compone. 3 nomi su tutti emergono in questo pilot. Sono quelli di Earvin Magic Johnson (prima scelta al draft 1979), Kareem Abdul Jabbar (uno dei più titolati e statisticamente imponenti giocatori all time) e di Jerry West, soprannominato anche "Mr Logo".
3 Leggende assolute di questo sport.
Adam McKay dirige un pilot sontuoso, partendo con un cold open che ci proietta nel 1991, in una camera d'ospedale dove Magic Johnson, un oramai consolidato e affermato Magic Johnson, apprende una notizia che noi amanti dello sport purtroppo conosciamo da sempre ma che dubito tutti gli spettatori abbiano compreso.
Lancette indietro di 22 anni ed eccoci all'alba di quel draft che cambiò per sempre la NBA. Correva l'anno 1979, quel giovane ragazzo stava per cambiare per sempre la Lega.
La serie si concentra molto su Earvin Johnson e la sua decisione relativa a se rendersi "eleggibile" o meno a quel draft.
C'è però un altro uomo, un altro personaggio su cui McKay giustamente insiste.
E' un nome che a noi fan della Lega dice molto ma che, scommetto, a chi non segue la NBA dirà poco o nulla.
Il suo nome è Jerry Buss ed in quella estate del 1979, la sua folle visione avrebbe cambiato per sempre il destino dei Los Angeles Lakers.
Fu in quella stagione che Buss, assiduo frequentatore della Playboy Mansion, decise di rilevare i Lakers dalle mani dell'avido e viscido Cooke. Contro il parere di tutti, Buss vide nella NBA una grandissima opportunità di investimento e di vita. La sua passione per il basket ed il suo fiuto per gli affari gli permisero di credere in quella che in molti consideravano una causa persa, nonchè una lega sull'orlo della bancarotta ed in pienissima crisi.
Il coraggio di Buss ha determinato la nascita della dinastia Lakers.
Oggi HBO e Adam Mckay ci riconducono su quel sentiero per raccontarci una storia fatta di scelte, di passione, di soldi, di sogni e di leggende, come quelle che hanno adornato la dinastia Lakers nell'ultimo mezzo secolo.
Imperdibile.
Scopri tutti i voti relativi al pilot di Winning Time.
Voglia di continuare a vederlo: 10 Voglia di consigliarlo: 9 Originalità: 9 Cast: 7,5 Comparto Tecnico: 9 Dove Vederla: HBO Anno di uscita: 2022
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