Irriducibilmente moffattiani?
State cercando il prossimo loop?
Vi manca il volto scheletrico di Peter Capaldi?
Vagando per il catalogo di Amazon Prime Video (qui una cernita di recensioni sulle serie tv di Amazon), che devo dire si sta arricchendo notevolmente ultimamente, tra le nuove proposte mi spunta il titolo "The Devil's Hour".
Mi accorgo subito che nella locandina c'è Peter Capaldi, colui che per sempre resterà nei nostri cuori come il dodicesimo dottore.
E parlando sempre di Doctor Who, chi mi spunta tra gli autori?
Lui, proprio lui.
Eh si.
Sto parlando di Steven Moffat, sto parlando dello showrunner più discusso di Doctor Who ma, indubitabilmente, anche del più amato.
Aggiungici pure Jessica Raine tra i protagonisti ed il fatto che lo show fosse una miniserie autoconclusiva in 6 episodi e che fai?
Non clicchi play e parti con un bel binge?
E cosi fu.
Ma prima, giusto perchè mi sono accorto che non pubblicizzo molto le mie fatiche, perchè non cliccate su questi 2 post che tanto vi diranno e daranno?
Eccoli:
Cliccato play mi accorgo subito che, con lo scorrere dei minuti, si fa una fatica boia a capire che diavolo di storia si voglia raccontare. Misteriosa ed intrigante da un lato, spaesante e pesante dall'altro.
Devo ammettere che, nel corso dei primi 2 episodi, sono stato più volte ad un passo dall'abbandonarla. Ci stavo capendo poco ma non nel senso che potreste immaginarvi. Non era una questione di incomprensibilità della trama che mi attanagliava ma proprio la domanda che emergeva costantemente dentro di me sul perchè dovessi guardare questa roba qui.
Per fortuna ho avuto fede, quella fede seriale di cui John Locke andrebbe fierissimo (un sempre caro saluto a John e tutti gli amici dell'isola di Lost) e quella fede mi ha ripagato della pazienza e dell'attesa di cui tanto mi sto lamentando in questo avvio di articolo.
Ma andiamo con ordine.
Jessica Raine interpreta Lucy Chambers, assistente sociale che ha molto molto a cuore il suo lavoro e le potenziali vittime di cui si occupa. La cosiddetta empatia di cui chi fa questo tipo di lavoro dovrebbe essere investito è una qualità che a Lucy non manca.
Lucy è una mamma single in quanto il padre di suo figlio Isaac, Mike (interpretrato da Phil Dunster che per noi serialfiller è un volto conosciutissimissimo di Ted Lasso), per non precisati motivi è, ad un certo punto, uscito dalla vita di Lucy, una vita in cui proverà continuamente a rientrare spinto dall'amore totale verso Lucy ma, come scoprireremo, dall'avversione totale verso suo figlio Isaac.
Ma perchè odia cosi tanto il sangue del suo sangue, la carne della sua carne?
Se avete guardato lo show ditemi se il povero Mike debba sopportare le non facce, le non emozioni, le non smorfie, le non parole di un figlio totalmente anomalo, totalmente apatico come Isaac.
Il piccolo, infatti, sembra avere dei disturbi importanti. Non ride. Non piange. Non parla. Non fa nulla. Sembra uno dei panda dei video di Barbascura X. Lucy è preoccupata e lo condurrà in giro da uno psicologo all'altro spinta da un amore infinito per questo piccolo cucciolo. Il successo delle visite da medici, psicologi, amici e cosi via, sarà nullo. Nessuno riuscirà a capire cosa diavolo abbia in testa Isaac.
E questo era per darvi un po' di contesto ma la ciccia dello show non è mica questa?!
Eh no.
Perchè poi c'è Peter nostro che qui interpreta Gideon Shepperd, un uomo misterioso che vediamo pochissimo nei primi episodi e che vediamo sempre ammanetato mentre una Lucy col volto tumefatto ed il detective Ravi Dhillon sembrano essere intenti ad interrogarlo.
Ma chi è questo losco figuro che tutti definiscono, nei primi episodi, serial killer, assassino, stupratore e chi più ne ha, più ne metta.
Ma chi è questo mostro?
Pian pianino lo scopriremo.
Molto lentamente fino ad esplodere negli ultimi 2 episodi.
L'ultimo episodio, dal titolo Amor Fati, è uno dei migliori episodi che io abbia visto quest'anno. Vi dirò di più.
Se eliminiamo dalla classifica Better Call Saul, House of The Dragon, The Handmaid's Tale, Euphoria e quei 4-5 show che sfornavano capolavori ogni settimana, questo episodio qui mi pare essere uno dei migliori 10 episodi dell'anno. A mani basse.
Gideon, infatti, rivela se stesso.
Ci racconta la sua teoria, e lo fa raccontandoci la sua storia.
Ci porta dentro un loop cervellotico ma molto comprensibile e lineare che spiega tutte le stranezze avvenute sin li, stranezze fatte di omicidi, sparizioni, rapimenti, salvataggi e di un sentimento di premonizione che attanagliava Lucy e noi spettatori costantemente.
Capiamo molto di più sul perchè Isaac si comporti cosi, sul perchè Gideon sia cosi onniscente, sul perchè Lucy abbia la mente annebbiata da frammenti.
Tutto viene disvelato ma non senza ritmo, non senza mistero, non senza un ultimo colpo di classe che ci restituisce una sequenza finale moffattiana come poche altre.
Un finale completo che flirta con l'essere un finale aperto ma che riesce a chiudere tutte le domande che si erano aperte durante lo show.
Moffat, che questo si era visto cancellare il pur ottimo The Time Traveler's Wife (qui la recensione), ci regala una piccola gemma, specie in riferimento al finale, specie se siete amanti dei loop temporali e del thriller. Un Russian Doll molto cupo e molto teso, insomma.
Peter Capaldi e Jessica Raine bravissimi, regia attenta, fotografia ottima.
Tutto funziona molto bene.
Un monito per tutti però: armatevi di pazienza perchè il decollo arriva con molta calma.
Sviluppo Personaggi: 7
Complessità: 8
Originalità: 7
Autorialità: 6,5
Cast: 8
Intensità: 7+
Trama: 7+
Coerenza: 6,5
Profondità: 6
Impatto sulla serialità contemporanea: 3
Componente Drama: 8
Componente Comedy: 1
Contenuti Violenti: 7
Contenuti Sessuali: 2
Comparto tecnico: 6+
Regia: 6,5
Intrattenimento: 6,5
Coinvolgimento emotivo: 7,5
Opening: 6
Soundtrack: 7
Produzione: Amazon Prime Video
Anno di uscita: 2022
Stagione di riferimento: 1
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