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Sorry For Your Loss è un intimo viaggio nel lutto e nel dolore

Non sapevate che Facebook avesse la sua mini piattaforma streaming?


Elizabeth Olsen è la vostra "Dea"?


L'esplorazione del lutto, in tutte le sue forme, è qualcosa che vi deprime ma vi interessa?


Emozioni, sentimenti, sentimenti, emozioni sono l'unica cosa che contano quando guardate uno show?


Elizabeth Olsen è stata, per 2 stagioni, la protagonista di una serie tv che ho particolarmente amato e che andava in onda, si fa per dire, su Facebook Watch, una sorta di piattaforma streaming del giocattolo di Marc Zuckerberg.

Il titolo è Sorry For Your Loss, ed Elizabeth Olsen è fragile, tenera, commossa e commovente.

Ho usato spesso il passato e non il presente nell'introdurvi questa serie poichè, purtroppo, dopo 2 ottime stagioni quel mattacchione senza cuore di Zuck ha dato mandato di cancellare la serie e lasciarci coi fazzoletti in mano e le guance umide di lacrimoni.

L'impatto di Facebook Watch sul panorama seriale contemporaneo non è stato roboante. Chi si aspettava che la piattaforma streaming di Marc Zuckerberg potesse competere con Netflix si è sbagliato, e di grosso.

L'approccio è stato molto soft e gli investimenti molto bassi. Parliamo dunque di una piattaforma che non vuole competere con il grande colosso dello streaming ma vuole semplicemente ampliare la propria offerta.

Fatta questa doverosa premessa è importante sottolineare come un prodotto molto interessante e che tante critiche positive ha riscosso c'è stato.

Sorry For Your Loss ha debuttato nel 2018 su Facebook Watch per poi proseguire 2 anni dopo con una seconda stagione.

Per chi non avesse visto il primo ciclo di episodi, Sorry For Your Loss parte da un evento drammatico che si abbatte sulla vita della giovane Leigh, interpretata da una fragile e dolcissima Elizabeth Olsen. Il suo giovane marito, malato di depressione, è apparantemente scivolato da un dirupo. In lei si insidieranno pensieri di un probabile suicidio dovuto alla patologia del marito defunto.

Al centro della storia c'è lei, la oramai divina Elizabeth Olsen che, svestiti i panni dell'eroina dura e cupa che assumeva e assume come Wanda Maximoff (aka Scarlet Witch), ha indossato i vestiti di una giovane e bellissima donna vedova del proprio marito, morto giovanissimo e "colpevole" di averla lasciata sola a combattere con un mondo completamente ribaltato rispetto a quello che Leigh aveva immaginato fino a quel punto.

I pregi che avevano caratterizzato la prima stagione hanno trovato ulteriore riscontro in questa seconda fase. L'elaborazione del lutto non è mai stata davvero la miccia che ha fatto detonare questa serie tv. E' stato piuttosto il focalizzarsi sulle conseguenze di un lutto cosi devastante e cosi prematuro ad essere il fulcro vero sul quale lo show si è issato. Lo è stato anche per la seconda stagione che ha però avuto il merito di ampliare lo sguardo verso un futuro che per quanto incerto e doloroso rappresenta l'unica ancora di salvezza per chi a poco più di 30 anni si trova ad essere una donna senza un marito, una vedova senza più un vero obiettivo da inseguire, ne nella vita, ne nell'amore.

L'ancora inaspettata che Leigh riesce a trovare è rappresentata da suo cognato, un giovane duro e disfunzionale molto provato dalla dipartita del fratello e incapace di sradicare il dolore da dentro il petto. In questa seconda stagione i veri protagonisti sono loro 2. Quello che inizialmente era nato come un sostegno reciproco in un mondo popolato da persone che non potevano capire fino in fondo la catastrofe che si era abbattuta su di loro, è diventato ben presto qualcosa di più intimo e profondo. La seconda stagione esplora il rapporto tra i 2 e lo fa mettendo in campo tutta la gamma di emozioni che si potrebbero provare in una situazione cosi drammatica e riuscendo, di rimando, a restituirci almeno un po di quelle emozioni.

Amore, odio, diffidenza e fiducia, rabbia e paura, dolcezza e tenerezza. Un concentrato di emozioni che sono la cifra distintiva della serie e che spesso esplodono in momenti di estrema commozione.

Ci sono almeno 2 momenti decisivi nella seconda, e purtroppo ultima, stagione:

Il finale che ci appare come una bastonata nello stomaco, e la giornata commemorativa vissuta da Leigh nella scuola del suo defunto marito.

Sono 2 momenti potentissimi che ci ricordano come una persona amata resti addosso alle persone che la hanno amata ed apprezzata in vita, generando momenti di potente drammaticità e di illuminazione per i sopravvissuti.

Sorry For Your Loss è una serie minuscola, a bassissimo budget eppure in grado di regalare momenti di grande emozione. E' una serie di sopravvissuti in effetti, di coloro i quali restano dopo la dipartita di un proprio caro. Siamo sempre cosi presi dai drammi altrui che dimentichiamo di prestare attenzione a coloro i quali sono colpevoli di essere rimasti in vita dopo che un figlio, un marito, un fratello hanno lasciato questo mondo.

Non poteva esserci scelta migliore che Elizabeth Olsen per mostrarci gli effetti che un trauma cosi spaventoso potesse avere su una giovane donna. Non poteva esserci serie migliore per riconciliarci con il dolore, con il lutto, con la perdita. Emozioni negative e spaventose che, però, fanno parte di ogni vita e come tali è giusto raccontare e sezionare per metterci di fronte a qualcosa che prima o poi, amaramente, più o meno di soprassalto, più o meno precocemente arriverà per tutti noi.

Caro Zuckerberg una cosa buona l'avevi fatta e poi...l'hai disfatta!



 

Sviluppo Personaggi: 9

Complessità: 8

Originalità: 7

Autorialità: 8

Cast: 8

Intensità: 10

Trama: 6--

Coerenza: 6,5

Profondità: 10

Impatto sulla serialità contemporanea: 6

Componente Drama: 9

Componente Comedy: 2

Contenuti Violenti e/o sessuali: 0

Comparto tecnico: 4

Regia: 5

Intrattenimento: 6

Coinvolgimento emotivo: 10

Soundtrack: 2

Produzione: Facebook Watch

Anno di uscita: 2019

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