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Bentornato coach Ted Lasso

Aveva ragione Caparezza a sostenere che "il secondo album è sempre il più difficile"?

Chi sono io per contraddire il cantautore pugliese?!


Vale lo stesso principio anche per le serie tv?

Mi piace pensarlo.


Quante volte una serie ha convinto tantissimo all'esordio, per poi perdersi con la seconda stagione?

Tante, tante, tante.


Ted Lasso avrà subito lo stesso "stress"?

Probabilmente gli autori avranno sentito il peso della responsabilità dopo il successone della prima stagione.


Come sarà andato l'inizio della seconda stagione alla luce di queste considerazioni?

Questo vi invito a scoprirlo dopo la bellissima immagine del trio delle meraviglie!

Il successo di Ted Lasso ha sopreso tutti ma non me.

Non per vantarmi (anche se un po lo sto facendo) ma ben prima che tutti guardassero e parlassero della serie Apple, e moooolto prima che si pensasse anche solo di premiarla, io ne parlavo cosi:

Come avrete capito, Ted Lasso, era andato ben oltre la capacità di convincermi e farmi divertire, era riuscita a farmi stare bene.

Provate a pensare a quelle serie capaci di questo.

State pensando a Friends?

Anche io.

A proposito qui trovate la recensione della fantastica reunion:


Ebbene, la serie con protagonista un baffuto e rasserenante Jason Suidekis, era riuscita a farci stare bene, strapparci tanti sorrisi, qualche sonora risata e, soprattutto, ci aveva regalato una gentilezza a cui siamo poco abituati come spettatori e, forse, ancor meno abituati come esseri umani.

In un mondo cosi incarognito e cosi distante (a dispetto della iperconnessione costantemente propinataci come "nuovo modo di stare insieme"), Ted Lasso ci ha ricordato che per essere delle "belle persone" a volte basta semplicemente provare ad essere delle "belle persone".

Come?

Attraverso l'ascolto e il sorriso, instaurando un clima sereno e mettendo di buon umore il prossimo tuo, incitando i tuoi colleghi, dipendenti, compagni di lavoro e non abbattendoli, giudicandoli, contrastandoli.

Un insegnamento semplice e che in altri momenti avremmo etichettato come "buonista" ma che qui non appare mai forzato.

La seconda stagione parte, anzi riparte da lì, senza rivedere nulla, senza sbilanciarsi in cose strane e fuori giri rispetto a quello che Ted Lasso ha mostrato essere nella prima stagione.

L'intelligenza degli autori è stata proprio figlia dell'insegnamento che il coach Lasso ci ha regalato, più di ogni altra cosa, nella prima stagione.

Restare semplici, restare sul semplice. Inutile complicare le cose, inutile provare ad essere chi non sei.

Ted Lasso resta se stesso, certo spostando qualche pedina, certo rinnovando un po le dinamiche interne ma senza scombussolare nulla.

Curioso come in questo momento storico in cui si parla di Mental Coach e in cui stiamo vivendo indimenticabili emozioni olimpiche, anche Ted Lasso sfoderi un solo nuovo personaggio e come esso sia proprio un mental coach, o meglio una mental coach.

Sarà in grado anche lei, come la psicologa dietro Marcell Jacobs, di risollevare le sorti di un AFC Richmond appena retrocesso e a caccia di una promozione immediata?




 


Voto 2x01: 7,5

Voto 2x02: 7,5

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