Dopo la Corea volete approdare in Giappone?
La curiosità precede tutto?
Uno sguardo ad una serie nipponica non volete negarvelo?
Netflix, dopo essere sbarcato oramai in ogni angolo del mondo, ci porta anche in Giappone e lo fa con The Journalist, serie tv che dal 13 gennaio 2022 è disponibile nel catalogo Netflix WorldWide.
Una serie che parla di....e che ne parla davvero...
Curiosità fatti da parte e vola oltre l'immagine per saperne di più.

The Journalist non è una serie facile ed, in fondo, non è una bella serie.
Tolgo subito il cerotto onde evitare ogni ipocrisia.
Non mi è piaciuta. Non ne ho capito il senso. Ne ho percepito l'ambizione.
Fatto sta che, arrivato al termine del pilot, non mi ha lasciato nulla se non la sensazione di aver visto qualcosa di piatto e sonnolento che, però, sul finire ha creato un'atmosfera che mi ha spinto a guardare anche il secondo episodio, anche io spinto dalla curiosità.
Sono, in fondo, solo 6 episodi e se proprio non sapete resistere allora cliccate su play e non pensateci più.
Non è una serie facilissima ma non è neppure fisica quantistica.
La capirete, anche mentre adagiate il mocio vileda sul gres porcellanato effetto legno del vostro salotto o mentre sullo smartphone ammirerete, da una nuova angolazione, lo schiaffo poderoso che Will Smith ha rifilato a Chris Rock durante la notte degli Oscar 2022.
Arrivati al termine dello show ambientato e prodotto nel paese del Sol Levante, è probabile che vi rimarrà poco di una storia molto poco didascalica (che di solito è un bene) e raffazzonata che, nelle intenzioni, avrebbe voluto ambire a qualcosa di più. Il bello ed il cattivo tempo, in The Journalist, lo fa proprio la sua vaghezza, una vaghezza che confonde e affascina ma che finisce per annoiare ed affaticare lo spettatore.
La storia è una di quelle classiche storie in cui vi è una vicenda poco chiara che, in un modo o un altro, finisce per invischiare una potente azienda ed incuriosire una testata giornalistica locale che affiderà alla giornalista che da il titolo alla serie, la responsabilità di indagare.
Si confondono i piani narrativi, la vicenda si sviluppa, tutto si muove ostinatamente senza una direzione davvero comprensibile, almeno all'inizio.
E cosi, come un'onda che urta uno scoglio durante una burrasca, la voglia di vederla va e viene, respinta da quello stesso scoglio che avrebbe potuto accoglierne ferocemente la furia.
The Journalist, dunque, potrebbe essere quella serie esotica che vorreste nominare agli amici per mostrarvi aperti al mondo, veri intenditori, persone esperte e curioso che navigano con estrema confidenza i mari seriali. Una roba del tipo "sapete, ho appena concluso una serie tv giapponese..".
Sarebbe un buon inizio di conversazione, ma non sarebbe un ottimo consiglio.
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