top of page
  • cinguettio
  • Instagram
  • Facebook Icona sociale

Dexter... Mannaggia a te!

Aspettavate il ritorno di Dexter?


Eravate convinti che questa volta il finale sarebbe stato perfetto?


Non vedevate l'ora di capire come sarebbe andata a finire?


Temo, o meglio sono sicuro, che il ritorno di Dexter vi abbia fatto vivere delle emozioni ferocemente contrastanti.

Un tripudio di gioia interrotto da un finale ancora una volta raffazzonato e sbagliato.

Un'emozione sanguinosa sgorgata nell'ennesima delusione finale.

La parola finale che ritorna, e d'altronde come non potrebbe essere altrimenti.

Erano stati proprio gli autori a dirci che Dexter tornava dopo 10 anni al solo scopo di regalarsi (e regalarci) un finale degno.

Sarà andata cosi?

Se non avete vissuto sulla Luna negli ultimi mesi dovreste conoscere già la risposta.

Per gli astronauti ed i masochisti c'è questo mio post ad agevolarvi il compito (e spero la comprensione).

Prima di iniziare vi rimando ai 2 post precedenti:




Ho già detto molto nell'incipit ma, ovviamente, non ho detto tutto.

Con Dexter, come di certo saprete, ho un un atteggiamento morboso.

Mi ha folgorato e formato nella mia prima parte di vita seriale.

Mi ha spronato ad abbandonare l'amore per il cinema in favore della serialità quando a nessuno interessava un fico secco della tv di qualità se non a pochissimi, pochissimi, pochissimi pionieri.

E' merito (o colpa) sua se son passato dal dedicare il 100% del mio tempo davanti alla tv al cinema in tutte le sue forme, a ridurlo al 20% (o forse meno), sbilanciando tutto il resto appannaggio della serialità (in tutte le sue forme).

Da quello sbilanciamento è nata una passione, da cui è poi nato questo blog (non c'è niente da fare...quando parlo di Dexter finisco sempre per narrarvi la genesi di questo sito web...perdonatemi!).

Avrete, insomma, capito che questo amore viscerale per Dexter mi ha condizionato.

Tale condizionamento non mi ha, però, impedito di notarne le crepe, di odiarne gli sviluppi, di maledire la stagione finale, di vivere come un'offesa personale il famoso series finale di 10 anni fa.

L'ho sempre battezzato come "il peggiore finale di sempre" (almeno tra le serie amate e famose) proprio perchè figlio di una involuzione che durava da un paio di stagioni e perchè figlio di una mancanza di coraggio e visione inverosimile.

Chiudere una serie cosi dirompente, dissacrante, originale e temeraria in maniera cosi goffa, piatta, vuota e insipida credo abbia rappresentato uno dei modi peggiori per accomiatarsi da uno show di cosi enorme prestigio, bistrattando uno dei protagonisti cardine della storia della tv e rinunciando, sin dall'inizio, a regalare qualcosa di unico ed indimenticabile allo spettatore ed al protagonista stesso.

In questi anni qualcuno (in maniera del tutto incomprensibile) aveva provato a difendere quel finale, accecato, forse, da quell'amore viscerale per Dexter Morgan. Quei pochissimi che lo avevano difeso, devono aver subito un brusco risveglio quando, lo scorso anno, gli autori annunciarono che Dexter sarebbe tornato con una serie evento dal titolo "Dexter: New Blood", ambientata a 10 anni circa dalla fine dello show e che avrebbe avuto, per gli autori, un unico obiettivo: vendicare quel pessimo finale e restituire a noi, ed al personaggio, una fine gloriosa e degna del percorso intrapreso.

Gli autori avevano, di fatto (e senza giri di parole) che quel finale rappresentava una vergogna da punto di vista della scrittura, dell'evoluzione e della storia, chiedendo perdono e soprattutto un'ultima possibilità di riscatto.

Non c'erano più scusanti.

Quel finale era stato certificato un fallimento anche da coloro che lo avevano scritto.

Adesso bisognava attingere da tutte le parti, e con forza, pur di riparare quel torto.

E la domanda dunque è legittimamente una: ci saranno riusciti?

Ho più volte parlato di Dexter in questi mesi. Gli ho dedicato un post abbastanza tiepido rispetto al pilot ed uno più entusiastico arrivato a metà stagione.

La verità è che questo "repeat", questo "reboot", questo "sequel", stava regalando delle inattese soddisfazioni, anche per me che qualche scetticismo lo avevo palesato rispetto all'operazione tutta.

Quelle soddisfazioni si erano via via tramutate in una confidente attesa per il finale.

Sarebbero riusciti, stavolta, a farci tremare?

La risposta, purtroppo, anche stavolta è nei fatti, e quella risposta è no.

Non si tratta di un "no" secco come avvenuto per il series finale del vecchio Dexter, ma sempre di no si tratta, con l'aggravante che stavolta i fondamenti per un bel finale, magari anche clamoroso, c'erano tutti e con l'aggravante delle aggravanti che questa volta gli autori erano tornati a sviluppare questo amatissimo personaggio proprio per dedicargli un finale migliore ed esaustivo.

Andando con ordine bisognerebbe ragionare sui momenti, sugli episodi immediatamente precedenti al finale stesso. Solo cosi potremo capire la frustrazione di chi, come me, ci aveva davvero creduto.

Dexter aveva finalmente cambiato rotta. Era diventato "normale" ma l'avvento del figlio Harrison e l'incontro con Kurt lo avevano fatto ripiombare nelle "bad habits" passate.

Uno schema che si stava ripetendo ma stavolta con rinnovato approccio.

Dexter era un assassino arrugginito, incapace di essere perfetto, meno avvezzo alla meticolosità.

Dexter, stavolta, compiva degli errori.

Dettati dalla ritrovata paternità?

Dettati dalla voglia di non ritornare quello di prima?

Dettati dalla resistenza verso la sua vecchia vita?

Dettati dal suo nuovo amore?

Dettati dalla sua imperscrutabile voglia di vivere?

Stavolta, Dexter aveva a che fare con nuovi problemi legati alla sua voglia di uccidere.

Morendo, o facendosi catturare, avrebbe perso quel residuo di umanità ed empatia, che per quanto mancante in lui, veniva riflessa su di lui dalle persone a lui vicine.

Scegliere di uccidere ancora, stavolta, avrebbe significato mettere in pericolo, una volta per tutte, quel figlio ritrovato, quella nuova famiglia che pian piano era riuscito a costruire, quel nuovo stato di modello cittadino, amico e amante.

Quando Dexter ha scelto quella strada, ha scelto, inconsciamente o consciamente, di mettere in pericolo tutto ciò.

Quel contrasto continuo nell'animo del protagonista aveva generato una dinamica molto nuova, nonostante fosse basata su vecchi stilemmi legati alla serie madre. Non vi era più un codice a guidarlo ma l'esigenza di salvare il salvabile di fronte ad un altro spietato serial killer che rischiava di mettere in pericolo l'intera sua vita e famiglia.

Ad aggiungersi a tutto ciò è comparso Harrison, non solo un figlio perduto ma un figlio con delle pulsioni omicide e violente quasi identiche a quelle che il padre aveva sperimentato da giovane sotto la guida vigile di Harry.

La coscienza di Dexter, impersonata benissimo dalla defunta Deb, gli aveva intimato più volte di fermarsi.

Il protagonista si è trovato di fronte ad un ulteriore bivio morale. Ammesso che io voglia continuare ad uccidere, questa volta per salvare i miei cari e non per vezzo, quanto dovrò trascinare dentro tutto ciò il mio psicopatico figlioletto?

Il dramma si è trasformato in farsa e poi in tragedia e qui, in questa transizione, si è annidata la definitiva sconfitta del personaggio e dell'intera operazione reboot.

Harrison è stato trascinato a fondo e quando il padre ha portato con se il figlio, lo ha imbustato per bene, lo ha fatto assistere all'omicidio di Kurt, lo ha "educato" ad uccidere, tutto è andato a donne di facili costumi.

Dexter è stato travolto dalle sue pulsioni ed è rimasto cieco di fronte al dramma del figlio, oramai insalvabile dopo aver assistito a tutto ciò.

L'istinto paterno si è trasformato in un suicidio collettivo dove anche quell'ultimo rapporto è stato violato e compromesso per sempre.

Arrivati a quel punto, però, ci sarebbero state tante strade ancora da percorrere prima di gettare tutto alle ortiche.

Dexter sarebbe potuto morire per mano della polizia, lasciando che la giustizia finalmente facesse il suo corso e che Harrison scegliesse che strada percorrere.

Dexter sarebbe potuto morire per mano di Kurt e lasciare indenne nella memoria collettiva quella fama di assassino degli assassini, serialkiller dei serialkiller, uomo riprorevole ma che con i suoi omicidi aveva potuto sterminare una banda di criminali sfuggiti alla legge per mille cavilli.

Ed invece no. Dexter viene catturato. Dexter scappa in maniera quasi comica. Dexter uccide un poliziotto, un amico. Dexter si macchia dell'unica cosa di cui non sarebbe mai dovuto macchiarsi, ovvero l'assassinio di una persona innocente, di una persona fidata. Dexter diventa un uomo cattivo che fa cose cattive, spazzando via quel celebre interrogativo sul personaggio che recitava:


A good man doing bad things or a bad man doing good things?


Quello che accade dopo è volutamente tragico ed è, forse, furbescamente legato ad Harrison.

Dexter muore. Per mano del figlio. Si arrende. Gli chiede di ucciderlo. Per liberarlo dell'ingombro morale del padre.

Sarebbe potuto succedere comunque.

Non portandolo in giro ad ammazzare gente. Non aizzandone l'indole violenta. Non compromettendolo.

Morire cosi, dopo aver fatto di tutto per fuggire al proprio destino, dopo aver ucciso un innocente poliziotto amico di famiglia, non rende alcun onore al personaggio ma, anzi, lo priva della sua enorme caratteristica, della sua duplicità, della sua ambiguità, della sua convinzione di essere, in qualche modo, nel giusto.

Harrison si libera.

Viaggia verso l'ignoto.

Consapevole di chi fosse il padre.

Finalmente al corrente del perchè fosse stato abbandonato e del perchè avesse quegli scatti iracondi.

Ma questa doveva essere una serie su Dexter, su un finale glorioso, drammatico, tragico ma lineare e completo, magari complesso, per uno dei personaggi più importanti di sempre nel panorama seriale.

Non lo è stato e, stavolta, non ci sarà più alcuna occasione di un reboot.

Semmai di un sequel, su Harrison Morgan.


Sviluppo Personaggi: 7

Complessità: 5

Originalità: 5

Autorialità: 4

Cast: 7

Intensità: 6+

Trama: 6--

Coerenza: 5

Profondità: 7,5

Impatto sulla serialità contemporanea: 4

Componente Drama: 7

Componente Comedy: 2

Contenuti Violenti: 10

Contenuti Sessuali: 1

Comparto tecnico: 4,5

Regia: 5,5

Intrattenimento: 8

Coinvolgimento emotivo: 7,5

Opening: 0

Soundtrack: 2

Produzione: Showtime

Anno di uscita: 2021

Stagione di riferimento: 1?


200 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page