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La Casa di Carta è finita e lo ha fatto in grande stile

Quante volte ho criticato La Casa di Carta?


Quante volte l'ho presa ad esempio?


Quante volte ho direttamente ed indirettamente parlato de La Casa De Papel?


Mi faccio delle domande autoreferenziali perchè, una volta tanto, vorrei non parlare male de La Casa Di Carta.

L'ho criticata tantissime volte, e ancora tante altre volte l'ho additata di essere sopravvalutata, sbagliata, pretenziosa, commercialmente furba e altro, tanto altro ancora.

La visione dell'ultima parte del suo cammino, però, devo ammettere mi ha entusiasmato.

Non perchè sia stata ben scritta.

Non perchè esente da difetti.

Non perchè improvvisamente diventata una serie di qualità.

Il motivo è molto molto "animale".

Gli ultimi episodi che hanno portato al suo addio mi hanno gasato di brutto e mi hanno fatto vivere appieno l'esperienza che da sempre gli autori avevano voluto farci godere.

E chi l'avrebbe mai detto, ma chi lo avrebbe mai detto che sarei finito a parlarne bene!

Questo folle mondo vedrà sorgere una recensione positiva su una delle serie a me più storicamente invise.

Segno di debolezza?

Segno di intelligenza?

Chi lo sa.

Potrò sembrarvi anche incoerente ma dopo averla tartassata in lungo ed in largo devo ammettere che La Casa De Papel è riuscita a farmi vivere qualche ora di adrenalina e passione pura, affiancandomi idealmente a quei personaggi che abbiamo imparato a conoscere ed amare nonostante tutto.

La sceneggiatura non è che sia migliorata ma il climax ascendente che ci ha portato al finale è stato di quelli da ricordare.

La banda ha vissuto la sua ora più buia.

Il Professore è sembrato inesorabilmente in trappola.

I sogni andati in frantumi.

La rapina andata in fumo.

Ma La Casa di Carta è sempre stata anche l'arte dell'impossibile.

La coerenza e la solidità non sono mai state di casa qui però la gagliardia, quella si.

Non avrei mai immaginato che questo lungo viaggio si sarebbe compiuto in maniera cosi spettacolare e cosi ampiamente lineare.

La Banda ha saputo riprendersi, il professore ha raccolto i cocci di quei sogni frantumati, quel fumo della rapina, delle bombe, della guerriglia urbana è ben presto diventato una cortina fumogena dentro la quale il professore ha potuto mostrare i suoi giochi di prestigio.

La mia mente continua a dirmi che questo pezzo non dovrei scriverlo cosi, come un liceale di fronte alla foto di una popstar mezza nuda.

Eppure questo tributo, in fondo, la serie spagnola se lo merita.

Ha mille difetti.

Ha compiuto molteplici errori.

A volte ha giocato cosi tanto sporco da prendere in giro la nostra intelligenza.

Ha puntato tutto su uno schema narrativo ed emotivo vincente ma ripetitivo fino alla noia.

Eppure ha avuto il grande merito di proporre uno show nato in terra iberica ma che tutto il mondo ha guardato ed apprezzato.

In qualche modo, ed a livello puramente intrattenitivo, La Casa di Carta ha elevato il livello della serialità europea.

Che ci piaccia o no ha creato un fenomeno riconoscibile e pieno che poche altre volte abbiamo potuto apprezzare.

Tornando brevemente sul finale, io una cosa voglio dirla, andando anche contro me stesso.

E' stato un bellissimo finale. Un finale di cuore e di testa, con mille errori vari ma che ha davvero emozionato.

Il lutto e la felicità, il terrore e la libertà, la coesione e la dispersione.

E' stato un finale di opposti, che ha agito sugli opposti e che ha fatto a botte con se stesso riuscendo ad emergere in superficie senza mai dare la sensazione che qualcosa fosse andato storto, potesse sembrare davvero sbagliato.

E' stato entusiasmante, anche attraverso una musica molto ben amalgamata allo show ed un ritmo sempre incalzante.

Il Professore e la sua banda ce l'hanno fatta.

Decimati.

Sfiniti.

Cambiati.

Eppure son riusciti ad essere li.

Dove dovevano essere.

Tra le macerie di quella banca.

Insieme.

Sorridenti.

Con una folla ad acclamarli.

Uno Stato che li ha sfidati per poi scendere a patti con loro.

Un mondo cambiato, seppure leggermente, rispetto a quello che avevano affrontato qualche anno prima.

Un'idea che ha contagiato milioni di persone.

Una vita davanti.

Non per tutti.

Ma solo per i sopravvissuti, obbligati adesso a vivere anche per Tokyo e Nairobi e per tutti quelli che, in nome di un'idea, in nome di una fratellanza, in nome di un principio, in nome del riscatto e della rivincita, sociale e personale, hanno sfidato la sorte, hanno abbracciato la morte.

Proprio come chi, svegliandosi quella mattina, ha incontrato l'invasor.

Ciao Banda.

Bella Ciao.



Sviluppo Personaggi: 6,5

Complessità: 4

Originalità: 7

Autorialità: 2

Cast: 6

Intensità: 6,5

Trama: 4

Coerenza: 3

Profondità: 4

Impatto sulla serialità contemporanea: 4

Componente Drama: 7

Componente Comedy: 2

Contenuti Violenti: 7

Contenuti Sessuali: 1

Comparto tecnico: 6

Regia: 6

Intrattenimento: 10

Coinvolgimento emotivo: 10

Soundtrack: 2

Stagione di riferimento: 5

Produzione: Netflix

Anno di uscita: 2021

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