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Scenes From A Marriage è una serie con un'intensità pari a 13 gradi della scala Richter

Amate Oscar Isaac?


Amate Jessica Chastain?


Amate i drama duri, puri ed intimi?


Io amo Isaac, amo Jessica Chastain ed amo i drama duri, puri ed intimi.

Dopo aver visto Scenes From A Marriage amo ancora di più Oscar Isaac, amo visceralmente Jessica Chastain ed amo ancor più di prima l'idea di sedermi sul divano in attesa che parta un episodio di una serie come questa.

Purtroppo ne abbiamo avuti a disposizione solo 5 per la prima ed unica stagione della serie di HBO adattamento dell'omonima opera di Bergman a cui la serie rimanda con il titolo dell'ultimo episodio e con l'ultima battuta pronunciata da Mira (Jessica Chastain) in tutto lo show.

Ogni episodio ha goduto di una densità ed un'intensità che hanno scosso le pareti del più remoto angolo del mio animo facendo sentire tutto il peso della gravità che ci schiaccia ogni istante tenendoci saldi a terra.

Un capolavoro.

Ecco.

L'ho detto.

Non lo rinnegherò mai.

Neppure sotto tortura.

Mira e Jonhatan, interpretati rispettivamente dall'attrice di Zero Dark Thirty ed Interstellar e dall'attore che abbiamo visto ovunque ultimamente, dalla saga di Star Wars a Dune fino ad una deviazione seriale nell'universo Marvel in cui ha interpretato Moon Knight (qui la recensione), sono i 2 coniugi protagonisti di questa epopea di coppia in cui assistiamo a 5 fasi della vita di Mira e Jonhatan.

Sono fasi se vogliamo classiche al giorno d'oggi ma che canoniche non sono e che, soprattutto, non sono uguali per tutti e, men che meno, vissute allo stesso modo da tutti.

Ogni episodio ha raccontato una fase del loro rapporto.

L'abitudinarietà del quotidiano.

Il tradimento.

L'accettazione impossibile e la separazione.

Il divorzio ed i relativi rimpianti.

Il ritorno di fiamma e la scoperta del loro profondo legame.

Ognuno di questi episodi mi ha fatto sussultare.

Come può una serie ambientata per il 90% del tempo in una singola casa, con il 99% del minutaggio occupato dai suoi 2 protagonisti, priva di effetto visivo, non aderente al genere thriller, senza un pizzico di fantasy o sci-fi, che mai si concede una battuta comica, che non si serve di alcun comic relief, che rifugge i colpi di scena, come può una serie cosi riuscire a tenerti incollato allo schermo e a farti stare quasi male mentre la guardi?

Il merito, come sempre in questi casi, va dato a chi la sceneggiatura l'ha scritta ed ha immaginato che quei dialoghi cosi serrati ma al tempo stesso necessitanti di analisi intime e momenti di sospensione, potessero prendere corpo in una serie tv come questa.

A rendere, però, tutto cosi potente e a far si che quegli script prendessero vita, ci hanno pensato quei 2 straordinari attori che amo e che se non amate oggi vi giuro amerete dopo aver visto la serie.

Scenes From a Marriage saresti stata una gran serie a prescindere ma con Isaac e Chastain sei diventata il capolavoro che oggi decanto, consiglio, applaudo e provo ad elevare con questa modesta, umile ed insignificante recensione.

A tratti, mentre li guardavo interagire, ho pensato, tra me e me, che non fosse possibile trasmettere con una cosi cruda verità e ardore quello che i 2 attori mi stavano trasmettendo, senza che essi non fossero in qualche modo legati da un rapporto passionale, amoroso infiammato e purissimo.

Ho creduto, per tutto il tempo, che Mira e Jonhatan esistessero da qualche parte nel cosmo e che stessero vivendo quella tragedia cosi unica eppure cosi comune ma sempre dolorosa e carnale.

Ho i brividi ancora a pensare ad alcune scene.

La scoperta del tradimento ad esempio ma anche la reazione a quella notizia.

Il ritrovarsi senza riuscirsi a perdonare.

Il perdonarsi senza riuscirsi ad accettare.

Il respingersi con impulsiva violenza proprio quando quelle labbra sembravano essersi sfiorate ancora e fossero pronte per un nuovo inizio.

Il quarto episodio, in particolare, mi ha devastato.

Credo che poche altre volte, assistendo ad un film o ad una serie, abbia provato simili emozioni.

Scenes From a Marriage ti scuote dalle fondamenta e ti fa provare cose fuori dall'ordinario.

Come faccia, non lo so.

Quella di Jonhatan e Mira è una storia che vive di saliscendi ma su cui ognuno investe un'energia positiva e negativa uguale e spesso contraria a quella che investe la controparte.

L'uomo trascura i bisogni della donna tanto quanto la donna decide di non apprezzare la personalità dell'uomo. Uno si svuota mentre l'altro si riempie. Uno guarda al domani mentre l'altro guarda al dopodomani. Uno vorrebbe un figlio mentre l'altra non sembra sentirsi pronta.

La serie è un susseguirsi di pretesti per odiarsi e di ricordi e vibrazioni custoditi in silenzio, dentro di se, e pronti a farsi notare quando è l'ora di amarsi.

E' la vita ad essere raccontata, con qualche eccesso e qualche momento prosaico che sempre bene si sposa con il tono generale del racconto.

E' la vita di coppia, di quella coppia, e di tutte le coppie che si ritroveranno nei temi di fondo che in 5 episodi vengono sviscerati.

Ad esempio, la nascita di un figlio, o meglio il suo concepimento.

Quando Mira scopre di attendere un bambino è lei a farsi carico di una decisione impossibile.

Tenerlo o meno?

E' un momento particolare per la coppia ed è un momento importante per Mira, la quale ambisce a crescere professionalmente e che sa di andare in contro ad un campo minato in caso decidesse di tenere il bambino. E allora Mira si fa forza e ne parla con Jonhatan condividendo quel che pensa e provando a nascondere tutte le sue motivazione dietro l'unica motivazione che anche il marito accetterebbe.

La coppia non reggerebbe ad un secondogenito. Ava è già molto impegnativa ed ha già messo a dura prova il matrimonio.

Il marito riconosce in quella spiegazione una motivazione se non valida quantomeno accettabile e la associa ad un totale rispetto per la scelta di colei dovrà "partorire con dolore" di lì a qualche mese.

Una scelta dolorosa ma presa di comune accordo con una pacatezza, un reciproco rispetto ed una serenità che i nostri genitori, i nostri nonni non avrebbero neppure immaginato potesse esistere in relazione all'aborto.

Una decisione presa per mettere al sicuro il matrimonio può essere, al tempo stesso quella che metterà fine al matrimonio stesso?

Esempio tra gli esempi, la risposta è si.

Jonhatan, infatti, agognava un bambino più di ogni altra cosa. Mira agognava la carriera più di ogni altra cosa. L'aborto li allontanerà, inconsapevolmente, silentemente, senza che nessuno se ne accorga davvero.

Continueranno ad esserci le domeniche, i sabato, le colazioni, le cene con gli amici, i momenti con Ava, i momenti di leggera intimità fra loro, le piacevoli discussioni, le discussioni sul più e sul meno, ma qualcosa si è rotto, una crepa si è aperta e quella crepa, ben presto, diverrà una voragine.

E' la tragedia dell'uomo contemporaneo, della coppia contemporanea quella di essere condannati ad essere individui e collettivi allo stesso tempo, snaturando la natura stessa di un rapporto e di una vita.

Vivere nell'ambizione di diventare famiglia, di diventare l'eroina per qualcuno, la moglie amata per un marito devoto, un marito amato per una moglie devota, ma al tempo stesso un manager, un professore, una dirigente, un'atleta, un'attivista o qualsiasi cosa ci porti l'egoistica gioia di sentirci in pace con noi stessi e soddisfatti professionalmente o esistenzialmente a prescindere dal ruolo che ricopriamo per chiunque potremmo spingerci a chiamare famiglia.

Il tormento che uccide 2 esseri cosi tanto innamorati è insito nei rapporti che cesellano la nostra società liquida.

Come conciliare tutto?

Come non odiare chi ti sta amando?

Come non sforzarsi di essere qualcosa di più di un "Uno"?

Come rinunciare al ludibrio di essere ogni tanto un "Uno"?

Il Noi è un artefatto della nostra coscienza e questa serie ci dimostra quanto sia importante conoscere se stessi prima di accettare gli altri.

Mira e Jonhatan si conoscono e si amano da una vita ma dovranno passare da un aborto, un tradimento, una separazione, un violento scontro, discussioni infinite, un divorzio, una nuova vita, prima di accettarsi davvero e di amarsi, forse, incondizionatamente.

Come pezzi di frutta che, gettati nel cestello, vengono posti a centrifughe ad altissima velocità prima di divenire un perfetto ed omogeneo "Uno" derivante da un iniziale "Noi", anche Mira e Jonhatan hanno dovuto lacerarsi, stritolarsi, sconquassarsi, tempestarsi prima di ritrovare il senso comune delle cose, delle loro cose, della loro vita.

Oscar Isaac e Jessica Chastain sono autentici in ogni sequenza.

Isaac riesce a rendere credibile l'evoluzione di un personaggio che sembra essere sempre fermo ma, come un uomo sul tapis roulant, sta correndo affannosamente verso la ricerca di qualcosa che non stava cercando.

Jonhatan è un uomo innamorato follemente ma che si è cullato sul suo amore, sulla sua fedeltà e sulla sua presunta superiorità morale per giustificare la pigrizia con cui ha curato gli angoli di un rapporto che stava andando in frantumi sotto i suoi occhi. Ha detto si all'aborto pur ripudiandolo con ogni sua cellula. Ha accettato il decadimento di quello che una volta era un legame forte ed indissolubile ed ora si palesava a lui e Mira come una copia sbiadita.

Il tradimento della moglie lo ha ferito come una lama di una spada medioevale affilatissima. Il trauma derivante lo ha aiutato a distaccarsi dalla sua sana ossessione per l'amata compagna. Un uomo tendenzialmente narcisistico ed egoista che per anni aveva annegato se stesso nell'amore verso la moglie stava riaffiorando. Nell'emersione qualcuno si è fatto male e proprio mentre lui riappariva in superficie Mira iniziava ad annegare, trascinata a fondo dalla sua stessa voglia di emergere, di staccarsi dal noioso marito e di tuffarsi in un'avventura amorosa con il più giovane, libero ed esotico Poli.

L'amore non fugge da noi, semmai siamo noi a fuggire da esso.

La lotta subacquea ha mietuto vittime, a creato mulinelli che hanno lasciato contusioni, lacerazioni, lividi, ossa rotte.

Ci sarebbero voluti anni prima che da quelle acque riemergessero 2 persone in grado di guardarsi negli occhi e non soffrire più, lasciando spazio all'unico sentimento che li aveva resi quelle due persone in grado di amarsi, innamorarsi mille volte, fare l'amore come fosse la cosa più bella del mondo e più nuova del mondo ogni volta, generare una figlia da amare a loro volta e crescere insieme, come individui e come coppia anche quando qualcosa li stava facendo soffrire.

Quello di Isaac e Chastain. quello di Mira e Jonhatan, è stato un bacio appassionato e tempestoso che il cinema (anche se qui siamo in tv), la serialità, l'arte, hanno voluto lanciare ad ogni essere umano capace di intercettare le divisioni che ognuno di noi vive nel proprio animo e che riflettono ogni rapporto, anche quello più speciale, nel tentativo di preservarlo dal dolore e di condannarlo all'amore.

Quello per questo show, è puro.

Proprio questo bacio a 2 passi dal camerino, a serie finita, a ciak concluso, fra Oscar Isaac e Jessica Chastain, finalmente, o purtroppo, spogliatisi dei panni di Mira e Johnatan, proprio mentre, pochi minuti prima "In the middle of the night, in a Dark House, Somewhere in The World" veniva declamata l'ultima strofa di una poesia lancinante, stupefacente ed indimenticabile.

Sviluppo Personaggi: 10

Complessità: 9

Originalità: 8

Autorialità: 8,5

Cast: 10 e lode

Intensità: 10 e lode

Trama: 9

Coerenza: 9

Profondità: 10

Impatto sulla serialità contemporanea: 3

Componente Drama: 10

Componente Comedy: 2

Contenuti Violenti: 4

Contenuti Sessuali: 6

Comparto tecnico: 6

Regia: 6,5

Intrattenimento: 2

Coinvolgimento emotivo: 10 e lode

Opening: 1

Soundtrack: 2

Produzione: HBO Max

Anno di uscita: 2021

Stagione di riferimento: 1

297 visualizzazioni

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