Asimoviani di tutto il mondo che ne dite?
SerialFiller sparsi nel globo che ne pensate?
Abbonati di Apple TV Plus, soddisfatti o rimborsati?
Foundation ha diviso il pubblico e la critica più di ogni altra serie nel 2021 (non a caso la trovate fra le serie tv più chiacchierate del 2021).
La rabbia dei fan dei romanzi di Isaac Asimov ha lasciato spazio allo stupore degli spettatori più disinteressati, gli interrogativi sul binario parallelo sul quale si muoveva la narrazione della serie rispetto ai libri, ha fatto posto al bagliore visivo che molti episodi hanno regalato.
Nel mezzo tanta filosofia, forse diversa da quella dei libri, tanta azione, forse più jamesbondiana che nei libri, bei personaggi, verso meno iconici che nei libri, e tanti piccoli errori.
Foudantion è stata la contraddizione fatta serie, eppure alla fin dei conti male non è andata.
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Per chi non lo sapesse, Foundation è la serie evento di Apple TV Plus tratta dai romanzi di Isaac Asimov noti come "Il Ciclo delle fondazioni".
Sempre per chi non conoscesse Asimov, basti pensare che egli è considerato per certi versi il padre della fantascienza e della robotica (notissime le sue leggi della robotica) e negli anni ha raccolto cosi tanti apprezzamenti dai suoi lettori da poter essere considerato alla stregua di un guru, di un messia, di un profeta.
Il Ciclo delle fondazioni è forse la sua opera più nota e complessa, foriera com'è di avventura, impassibile mistero, saggezza, filosofia ed interrogativi antichissimi sul mondo, sull'universo e sull'essere umano.
David S.Goyer è stato il primo pazzo ad offrirsi come colui che avrebbe trasposto in televisione un'opera cosi vasta, imponente e riconosciuta.
Come sempre accade in questi casi, la folla è sempre pronta a lanciare arance e pomodori, silurare autori e protagonisti, distruggere scelte ed errori eventuali.
Ed è, purtroppo, quello che in minima parte è successo a Goyer.
Il roboante e stupendo pilot (di cui vi avevo parlato qui) è ben presto diventato un ricordo.
I tanti genderswap (di cui non capirò mai il senso pur capendone l'importante messaggio che si vorrebbe lasciare, ma questa è un'altra storia) hanno disorientato i lettori dei libri, insieme a dei cambiamenti sostanziali che hanno spiazzato chi conosceva una storia e si è poi trovato di fronte ad un adattamento televisivo abbastanza libero.
A questo si è aggiunto un soffermarsi molto poco su una figura centrale come quella di Hari Seldon (Jared Harris) ed assai tanto su scene di azione sicuramente di alto livello ma sempre troppo dislocate rispetto all'anima dei romanzi. Molta importanza è stata data a figura si centrali ma non cosi tanto da giustificare quello spazio che hanno trovato nella serie. Parlo di Salvor Hardin e Gaal Dornick, personaggi cruciali ma che forse andavano messi maggiormente sullo sfondo rispetto a quanto è stato fatto. Sia Hardin che Dornick "subiscono" un cambio di genere rispetto ai personaggi dei romanzi, fatto che oltre a spaesare i lettori sembra essere il manifesto di uno show che voleva raccontare qualcosa di scritto nel 1951, appiattendolo su usi, costumi, visione culturale dominante dei nostri tempi. Operazione legittima ma molto poco riuscita.
Fin qui tutto male (o quasi) e credo che ogni lettore dei romanzi si sia sentito un po "tradito". Da lettore dei romanzi quale sono posso confermare di essermi sentito stordito e smarrito più che tradito.
Questo, però, non mi ha impedito di apprezzare le tante ottime cose che la serie ha offerto, forse anche grazie alla mia "sensibilità" seriale e all'enorme memoria storica in termini di prodotti televisivi che mio malgrado conservo.
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Foundation per i non lettori dei romanzi credo sia stata un'esperienza unica.
Nonostante la serialità stia vivendo un momento esplosivo dal punto di vista visivo e tecnologico (basti pensare a The Mandalorian e The Book of Boba Fett) quello a cui abbiamo assistito, soprattutto durante il pilot di Foundation è la cosa più vicina alla cinematografia di genere ed ad un blockbuster che si sia mai vista in tv.
Dal punto di vista visivo e tecnico, dunque, Foundation si posiziona al primo posto di una lunga lista che è destinata ad arricchirsi costantemente.
Dal punto di vista della trama, poi, se è vero che c'è stata un po di confusione, è anche vero che c'è stato un arricchimento rispetto alla trama originale, con alcune storyline (specie quella dei Cleon) che potrebbero avere donato ulteriori sfumature alla storia.
E venendo proprio ai Cleon ed alla trovata (a mio avviso eccellente) di dipingere l'imperatore come "uno e trino", è indubbio che il filone narrativo che si è intrecciato intorno a Brother Dawn, Brother Dusk e Brother Day è quello che, anche filosoficamente, ha saputo dare le maggiori soddisfazioni. In particolare è emersa prepotentemente la figura interpretata dal sempre ottimo Lee Pace (Halt And Catch Fire), perfetto nell'apparire sicuro, autoritario e potente ma anche il più curioso ed umano fra i 3 fratelli. La sua scorribanda fuori dalla Galassia, il suo fronteggiarsi ad un Dio diverso da lui, la sua lotta intima ma di potere con chi vorrebbe pian piano usurparlo, il timore di una profezia lontana, la rivalità con Seldon ci hanno permesso di vedere in lui, nel potente, nell'immortale, il dramma della solitudine, dell'indifferenza, dell'inesistenza.
E' stato un passaggio potente quello che ci ha svelato quanto poco amato e quanto poco amore ammantino la vita di un essere immortale, dell'essere più potente di tutta la galassia.
Terminus, come nei libri, è il luogo dove la speranza si fa carne, dove il sacrificio si fa scopo e dove le bugie dell'impero e le contraddizioni di Hari Seldon vengono a galla.
Foundation, in altri termini, ha saputo proporci moltissimi spunti di riflessione, riuscendo ad interrogarci su tante cose senza mai essere banale.
Questa, amanti o non amanti dei libri, è una cosa da apprezzare.
Questa, libri o non libri, è una cosa che va riconosciuta.
Questa, Asimov o non Asimov, non è una cosa da trascurare.
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