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Le 5 serie tv British migliori del 2021

Gli inglesi sono sempre stati un punto di riferimento fortissimo per chi ama le serie tv. Le idee spesso più brillanti vengono dal regno di Elisabetta II, molte volte le produzioni extra UK attingono al vissuto e al costume dell'isola britannica per poter confezionare i loro presunti, potenziali e aspiranti gioielli.

Anche il 2021 non è stato avaro di soddisfazioni oltre manica, tra vecchi e nuovi titoli che hanno saputo ampliare l'offerta british che su questo blog viene scrutata sempre con certosina attenzione e con immutato (e immutabile) rispetto.

Non sarà stato l'anno di gloria ma quei 5/6 prodotti da mettere in agenda li ho trovati e sono pronto (che altruista che sono) a condividerli con voi.

Vi ricordo che, nel frattempo, avete ancora un po di tempo per eleggere la migliore serie tv del 2021 a questo link:




Doctor Who

Voglio iniziare dal titolo più noto, più longevo e più iconico della serialità britannica (e forse anche di quella mondiale). Doctor Who è giunto alla tredicesima stagione e proprio quando sembrava aver perduto quella spinta propulsiva che lo aveva sempre contraddistinto ha piazzato una stagione eccellente ed atipica per i suoi standard strutturali.

L'idea che ha salvato capra e cavoli è stata quella di costruire una stagione totalmente orizzontale. Tale obiettivo è testimoniato anche dal fatto che per la prima volta una stagione del Dottore ha visto comparire, sin dalla sigla, un sottotitolo. The Flux è il filone narrativo che sin dal primo minuto della tredicesima stagione ha impegnato il Dottore interpretato da Jodie Whittaker in un complesso e intricatissimo viaggio nel tempo e nello spazio, entità che nel frattempo subivano una tentata riscrittura tutt'altro che facile da evitare.

Nel farlo gli autori ci hanno riproposto tutti i più importanti nemici che il Dottore ha fronteggiato negli ultimi anni. Dagli Angeli di Blink ai Sontaran, senza dimenticare i Cyberman ed i Dalek tutti. A beneficiarne ne è stata la serie, la sua protagonista (al passo d'addio in questa annata) e tutto l'universo Whovians connesso.


Time

Time è stato uno di quei densi, densi, densi drama che tanto piacciono a noi tosti, tosti, tosti serialfiller. 3 sole puntate in cui il redivivo e indimenticato Sean Bean viene incarcerato per un crimine che in fondo ha commesso ma che in fondo non lo rende davvero un criminale. La prigione sarà fonte di espiazione e fonte di riflessioni profondissime su quell'evento che ha distrutto la vita della vittima ma anche, in questo caso, del carnefice, uomo mite e intelligente che si è trovato suo malgrado in una spiacevole situazione (per usare un eufemismo).

Time è un drama carcerario che consiglio vivamente. Sono solo 3 episodi e potreste uscirne estremamente soddisfatti e devastati.


It's a Sin

Delle serie in lista è forse quella che più di tutte ha raccolto un trasversale plauso da pubblico e critica. Resta, a mio avviso, una serie di nicchia, una serie che può esistere solo attraverso uno spettatore sensibile e aperto. Non c'è spazio per la leggerezza. Non c'è spazio per il pregiudizio. Russel racconta la piaga dell'AIDS come forse nessuno era riuscito a fare in passato. Con efficacia, delicatezza e leggiadria ma incutendo in noi un'inquietudine ed una vergogna fortissimi in chi guarda.



We Are Lady Parts

E' stata una delle migliori comedy dell'anno. Frizzante, spumeggiante e intelligente, in puro stile british.

Ancora inedita in Italia per cui appuntatela per bene e "acchiappatela" subito non appena dovesse arrivare sui nostri schermi.



Staged


Michael Sheen e David Tennant, David Tennant e Michael Sheen, istrionici anche quando sono chiamati ad interpretare se stessi in una oramai leggendaria interpretazione della vita da attore (e da uomo) ai tempi del covid.

Una serie interamente girata su zoom.

Una serie semplicemente geniale e divertente come poche.


Ed ora veniamo alle 2 menzioni speciali oramai abbastanza consuete in questo genere di post (giusto per non lasciare indietro niente e nessuno). La prima porta la firma di Billie Piper. Si tratta di I Hate Suzie (qui la recensione) e devo dire che con enorme rammarico non sono riuscito ad infilarla nella top 5. Recuperatela comunque perchè ha un non so che di intrigante e acuto questo show firmato dall'ex Rose del primo Doctor Who.

La seconda è The Beast Must Die (qui la recensione) che non mi ha convinto poi cosi tanto ma che voglio menzionare perchè, in fondo quando Jared Harris presta volto, voce e corpo a qualcosa forse allora una capatina è sempre meglio farla.


E ora godetevi il sondaggione che lascia spazio alle vostre consderazioni:


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