Questa volta, temo che Netflix ci abbia preso.
Non nel senso squisitamente tecnico e qualitativo (su questo punto ci arriveremo), quanto nel senso "commerciale" e strategico.
Mettere le mani sull'adattamento seriale della trilogia "Grisha" e la duologia "Six of Crows" di Leigh Bardugo, sembra essere stata una mossa da scala reale nella mano più importante della serata poker con gli amici.
Al netto della fama e del successo del materiale originale, guardando la serie non si può non constatare che Shadow And Bone (in italiano Tenebre e ossa) è la quintessenza del concetto "ho trovato una gallina dalle uova d'oro" per quanto riguarda i piani nel breve/medio termine della piattaforma streaming più famosa al mondo.
In un solo colpo Netflix si assicura un prodotto fantasy cupo ma per tutti, di ampio respiro ma di semplice lettura, potente ma non per forza "autoriale".
Una sorta di jackpot, testimoniato anche dalla prima posizione immediata in tutto il mondo sulla piattaforma (non che i predecessori della vetta fossero poi sempre delle bestie di qualità, basti pensare a Zero, Behind Her Eyes e Che fine ha fatto Sara?..), che la casa di Reed Hastings ha portato a casa con molti mesi di anticipo rispetto al Natale.
Shadow And Bone è un racconto abbastanza corale dove, però, a farla da padrona sono i personaggi di Alina Starkov (Jessie Mei Li) e del generale Kirigan (Ben Barnes).
Ambientato in un mondo di fantasia, dove una faglia ha diviso popoli e generato il caos (oltre che tanta morte e disperazione) e dove i Grisha (una sorta di essere coi superpoteri magici, capaci di plasmare la materia manco fossero Wanda Maximoff) aspettano il loro messia, che in questo caso sarebbe una lei, la cosiddetta "Evocaluce", in grado di dominare la luce e riparare la faglia e dunque lenire le ferite dei popoli.
E' un racconto che si lascia "capire", per una serie che si lascia guardare.
Tutto è posizionato esattamente dove dovrebbe essere posizionato.
La ragazzina indifesa e sprovveduta depositaria di un enorme potere.
Il ragazzo coraggioso che farà di tutto per difenderla.
3 personaggi sconquassati ed emarginati che diverranno outsider importanti.
Donzelle dolci ed educate che si riveleranno spie.
Villain che non saranno villain.
Eroi che non saranno eroi.
Villain che potrebbero divenire eroi.
Eroi che potrebbero rivelarsi villain.
Tutto celebrato come una messa cantata la notte di Pasqua.
E a proposito di messe, santi e spiritualità, la nostra protagonista vivrà sul proprio corpo e sulla propria esperienza l'elevazione a figura salvifica e dunque santa.
Tutto davvero ben delineato, senza moltissime sbavature e con precisione chirurgica.
Dopo quasi 200 articoli, però, credo che mi conosciate a sufficienza da sapere che per ammaliare il vostro serialfiller (e di rimando spero anche voi) ci vuole ben altro che un bel compito confezionato alla perfezione.
Ci vuole un'anima o, in mancanza di essa, tanta originalità e coraggio.
Non è un caso se la Anna di Niccolò Ammaniti occuperà un posto speciale nel 2021, o se Calls è finito per qualche settimana in vetta alla classifica 2021 della mente di un serialfiller, o se sono andato in brodo di giuggiole per Made For Love o It's a Sin.
L'anima, la qualità, l'originalità sono aspetti fondamentali per poter essere speciali.
Sarà riuscita Shadow And Bone a portare a casa almeno qualcuno di questi requisiti?
Il curriculum, devo dire, era di tutto rispetto, ed il candidato ha convinto tutti.
Siamo, però, stati poco impressionati dal modo con cui questo curriculum è stato presentato e da come le esperienze in esso racchiuse, raccontate.
Facciamo qualche esempio:
Chi di voi ha pensato anche solo per un momento che il generale interpretato da Ben Barnes non fosse il cattivone di turno (che poi pare che a Ben Barnes diano solo queste parti oramai..) ?
E chi di voi ha creduto, anche solo per un istante, che il nostro generale fosse davvero morto?
Potrei portare alla vostra attenzione innumerevoli esempi di questo tipo.
Tolgono qualcosa alla serie e alla sua storia?
Assolutamente no, ma tolgono quel pizzico di emozione, adrenalina, tensione, stupore, che uno spettatore (poco medio) come me vorrebbe trovare in un prodotto televisivo che si propone di essere centrale nel panorama seriale dei prossimi anni.
Da questo punto di vista, non ho trovato Tenebre e Ossa una serie dirompente.
E' finita nel vortice "La Regina Degli Scacchi", ovvero in uno schema narrativo pressochè perfetto, con una godibilità profonda della storia raccontata, personaggi che bene o male piacciono e una profonda volontà, da parte dello spettatore, di affezionarsi a questa serie.
La regina degli scacchi ha avuto il successo che ha avuto anche grazie ad una straordinaria Anya Taylor Joy ed una mitologia pre-esistente sul mondo degli scacchi che la serie ha avuto il merito di svelare al pubblico mainstream.
Qui mancano quelle 2 componenti e di conseguenza cala anche la qualità complessiva della serie stessa e l'impatto reale che essa potrà avere rispetto alla tanto agognata serialità contemporanea.
In definitiva, dunque, Shadow & Bone è una buona / ottima serie ma che, ancora una volta, rischia di essere travolta dalla "moda del momento". A leggere commenti più o meno specializzati, verrebbe da pensare che siamo di fronte al nuovo Game of Thrones.
Cosi non è.
Neanche per sogno.
Questi paragoni fanno male soprattutto alla serie (e qui mi viene in mente un paragone socio-politico con papà Grillo che nel goffo e poco misurato tentativo di difendere suo figlio, finisce per esserne il principale artefice della sua colpevolezza, e probabilmente condanna), che non riesce a godere di giudizi tutto sommato onesti ed equilibrati, vittima di migliaia di fan che osannano la serie a tal punto da farla "odiare" dagli spettatori più navigati o dai "critici" più puntigliosi.
Ad una visione superficiale, Shadow & Bone convince su tutta la linea.
Scavando più a fondo, nel tentativo di confermare o smentire quanto urlato sul web da tante testate e/o utenti, ci si accorgerà dei tanti piccoli errori e della mancanza di una vera anima, di uno spirito guida che travilichi ogni schema e stereotipo.
Perchè, in fondo, nella sua interezza, Shadow & Bone rischia di essere un totale stereotipo del genere fantasy, con ogni cosa al proprio posto e con tanti tratti vicini ad una favola Disney cupa e moderna. Tra le altre cose, e questo non è un demerito (ma neppure un merito, intendiamoci), Shadow & Bone sembra voler dichiarare il target di riferimento. Lo vogliamo chiamare teen? Vogliamo metterci un pubblico young adult?
Fate voi.
Di certo, c'è da scommettere che gli autori abbiano fatto di tutto per strizzare l'occhio ai più giovani, semplificando la trama, abbandonando ogni forma di violenza e nudità e introducendo temi più spensierati tra un'ombra e l'altra.
La somma fa il totale? Non sempre.
In questo caso si.
C'è tanto di cui essere soddisfatti ma pochissimo per urlare al miracolo.
In questi casi, il risultato è la sufficienza, piena e abbondante, magari con qualche 7/8 in specifiche materie ma nulla che possa farti sperare di superare l'esame di maturità con un 100/100.
Di sicuro c'è che Netflix ha messo a segno un gran colpo di mercato (perchè di mercato, ahinoi, si parla) portandosi a casa una delle giovani promesse più luminose e di sicuro rendimento.
Non vincerà il pallone d'oro, ma qualche tifoso, in curva, esulterà felice.
Comentarios