top of page
  • cinguettio
  • Instagram
  • Facebook Icona sociale

Come ha fatto She Hulk a diventare la barzelletta del web?

Avete apprezzato She Hulk nonostante tutto?


Avete sbeffeggiato She Hulk nonostante tutto?


Siete diventati verdi di rabbia o di invidia?


Quante ne ho lette, quante ne ho sentite su She Hulk!

L'ultima serie tv Marvel in ordine cronologico ha letteralmente fatto il pieno di haters con un popolo, quello del web, che ha scatenato ogni tipo di insulti velati dietro commenti o recensioni più o meno coerenti, più o meno autorevoli, più o meno attente, verso la serie con Tatiana Maslany (Perry Mason, Orphan Black).

A leggere tutto, senza aver visto la serie, ci sarebbe da aspettarsi uno dei prodotti più inguardabili, senza senso e scialbi dell'universo (marvel e non solo).

Ma è andata davvero cosi?

Come spesso accade all'inizio di recensioni sulla prima stagione di una qualunque serie vi rimando alle first impressions di quello show. Nel caso di She Hulk, le trovate qui. Rileggendo le mie stesse parole mi ha sorpreso come, avendo alle spalle solo un episodio all'epoca di quella recensione, io avessi già constatato che She Hulk fosse una serie su cui il pubblico nutriva una marea di pregiudizi.

Cosi è stato e questa spinta discriminatoria si è fatta sempre più forte, episodio dopo episodio.

Alcuni la attaccavano per la trama inesistente, altri per la mancanza di un vero villain, tantissimi per la pessima CGI, altri ancora per il tono scanzonatorio, molti per la scarsa aderenza con il Marvel Cinematic Universe ed altri (e questo è l'unico punto su cui mi trovo parzialmente daccordo con gli "haters") per il trattamento riservato a Daredevil.

Chiunque abbia mosso queste accuse non ha detto cose non vere ma ha dimostrato di non aver capito, assolutamente, nulla dell'operazione dietro She Hulk.

Decostruendola attentamente, infatti, lo show sulla cugina di Bruce Banner è una lunga seduta psicanalitica che la stessa Marvel fa a se stessa e, come dimostra l'ingresso nell'ufficio di K.E.V.I.N. (aka Kevin Feige, l'uomo dietro tutto questo gigantesco carrozzone che ci allieta da oltre 10 anni con l'universo espanso più espanso che esista), una deliziosa (auto) parodia a tutto il Marvel Cinematic Universe.

L'ultima puntata, più di ogni altre, manifesta il suo intento in maniera netta, dichiarando a tutti che tipo di serie voleva essere e che è, per quanto mi riguarda, riuscita ad essere senza alcun problema.

She Hulk è stata, infatti, un intelligentissima operazione analitica dove la Marvel tutta, tra l'onestà e la furbizia, ha ammesso di essere in una fase nuova, una fase dove tutto è rimesso in discussione, dove i toni sono cambiati e la ricerca dell'originalità passa anche dalla revisione di schemi canonici che avevano portato la Marvel ad avere tutto quell'inatteso e gargantuesco successo. Basta con gli Iron Man ed i Capitan America e spazio ad eroi più complessi, stravaganti e variegati. Largo alle donne, come dimostra questo show, largo ai teenager, come dimostra Ms Marvel (qui la recensione), largo agli eroi di secondo livello come Wanda, Loki ed Hawkeye.

Questo ha comportato una perdita di molti fan, una fanbase in rivolta, errori molto più diffusi negli script e nel preservare il continuum marveliano ma ha anche portato ad un rinnovamento che oggi è palpabile e che è partito, a ben pensarci, proprio dalle serie tv Disney Marvel.

Pensate a tutto ciò a cui avete assistito in Doctor Strange - The Multiverse of Madness. Sarebbe stato narrativamente realizzabile senza che prima fosse esistita Wandavision (qui la recensione di tutti gli episodi della serie con Elizabeth Olsen)?

E pensate al tema del multiverso e del nuovo villain che a breve si abbatterà su tutto l'MCU. Sarebbe stato auspicabile senza quel gigantesco Nexus Event causato da Loki?

La Marvel sa di essere diventata qualcos altro e sa di essere presa in giro, in lungo ed in largo, per i suoi cameo oramai prevedibili, per le attese spasmodiche (che goduria vedere Tatiana Maslany chiedere a K.E.V.I.N. quando arriveranno gli X-Men), per il tentativo di riequilibrare al massimo livello storie e protagonisti anche in funzione del genere e dell'appartenenza etnica. La Marvel sa che, commercialmente, il bacino di utenza è vastissimo e dovrà riuscire a tenere insieme i fan classici senza perdere di vista le nuove generazioni, il tutto senza offendere i fumetti o distruggere la continuity dell'universo tutto.

Un'impresa titanica che non sempre sta portando buoni risultati, sia al cinema che in tv ma che sta regalando una serie di titoli che non ci saremmo mai aspettati di vedere 10 anni fa.

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato che prima o poi avremmo potuto assistere ad un dramedy che scimmiottava il mondo delle sitcom e che poneva un'eroina del Marvel Cinematic Universe in una posizione da villain. E' solo un esempio quello di WandaVision ma è un lavoro che She Hulk sublima, con tutti i suoi difetti, un po' come avevano fatto I Guardiani della Galassia al cinema.

Chi ha permesso che She Hulk diventasse una barzelletta sul web deve averci capito davvero poco di quanta macchinazione e quanta filosofia, commerciale e narrativa, ci sia dietro questa piccola serie.

L'abbattimento della quarta parete non è mai stato cosi esteso e potente come nell'ultimo episodio dello show. In un'epoca dove questo escamotage è abusatissimo, basti pensare a quanti personaggi oramai interagiscano attivamente col pubblico durante un episodio, She Hulk è riuscita nell'arduo compito di andare oltre.

Assistere ad una protagonista che, nel bel mezzo dello scontro finale, fermi tutto, scappi dalla scena, si inoltri nell'homepage di Disney Plus invadendo lo spazio dedicato ad "Assembled" è stata una gioia totale proprio perchè ha dimostrato, una volta per tutte, quanto questa ridicola serie sia riuscita ad osare pur di trovare un proprio posto al tavolo di K.E.V.I.N.

Poche serie sono state cosi ardite, poche serie sono state cosi "meta".

L'interazione con K.E.V.I.N., già più volte citate, è stato un lungo orgasmo Nerd nel quale tutti abbiamo potuto apprezzare la creatività (ed il realismo) degli autori. Scimmiotare cosi il grande burattinaio Feige, rendere concreti i tanti clichè che ruotano intorno ai film ed alle serie Marvel, distruggere la messa in scena della stesso scontro finale che sin li stava per caratterizzare la serie, è stato un modo metatestuale super intelligente di affrontare i propri spauracchi, ammettere, in un certo senso, i propri errori e costruirci su uno show dal quale, per assurdo, la Marvel stessa ci guadagnerà in termini di pubblicità, visualizzazioni, abbonamenti e merchandising.

Un tempo esistevano le parodie cinematografiche ed erano sempre scritte e prodotte da persone o case di produzione che nulla avevano a che fare con le produzioni che provavano a scimmiottare. Pensate ai soldi a palate che hanno fatto quelli di Scary Movie nel prendere in giro Scream e fratelli.

Oggi la Marvel ha dimostrato di essere talmente sopra le chiacchiere da bar e del web da potersi permettere un'intera serie capace di auto-deridere un intero universo, di affrontare argomenti che gli spettatori affrontano ogni giorno senza alcun tabù o presunzione. She Hulk, proprio come la sua protagonista, è una serie auto-ironica e molto riflessiva nonostante i toni leggerissimi che l'hanno contraddistinta.

Ovviamente ci sarebbero da evidenziare tante cose che non hanno funzionato ma che, a mio avviso, hanno trovato senso di esistere con il bellissimo ed originalissimo season finale.

Una cosa, però, non ho apprezzato.

Da grandissimo fan di Daredevil, del Daredevil di Netflix, non ho potuto digerire molto l'ingresso seriale di Matt Murdoch su Disney Plus. In tono con la serie ma non con il personaggio, non mi è piaciuto come Matt sia stato utilizzato. Daredevil è un personaggio cupissimo ed abilissimo che raramente si abbatte e che raramente viene sconfitto al primo colpo. Qui vediamo un Matt Murdoch farfallone, coriaceo, affabilissimo che quando si traveste dal diavolo di Hell's Kitchen le prende di santa ragione e viene spazzato via da Jen in un momento.

Capisco la volontà di doverlo rendere un personaggio in tono con la serie in generale ma cosi, francamente, mi è sembrato troppo.

Chiudo con lei, con la divina Tatiana Maslany, con questa attrice mai troppo pubblicizzata di cui sono innamorato, attorialmente, da oltre 10 anni. Quello che dimostrò, anni fa, con Orphan Black le avrebbe dovuto garantire lunga vita e prosperità ed invece quasi nulla.

In ogni caso è stata perfetta anche qui, anche nelle vesti di un avvocato verde che abbatte pareti, fisiche e metatestuali, con facilità irrisoria.

Sempre bello ammirarti Tatiana, sempre bello elucubrare sulle tue gesta e su quelle della inesauribile Marvel.

Qualcuno vuole raccontare una barzelletta?



Sviluppo Personaggi: 7,5

Complessità: 8

Originalità: 9,5

Autorialità: 7

Cast: 8

Intensità: 4

Trama: 5

Coerenza: 4

Profondità: 5

Impatto sulla serialità contemporanea: 8

Componente Drama: 5

Componente Comedy: 7

Contenuti Violenti: 3

Contenuti Sessuali: 2

Comparto tecnico: 6

Regia: 5,5

Intrattenimento: 10

Coinvolgimento emotivo: 6

Opening: 3

Soundtrack: 5

Produzione: Disney Plus

Anno di uscita: 2022

Stagione di riferimento: 1

137 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page