Valle a capire certe dinamiche.
Guardo l’episodio numero sei della seconda stagione di House of The Dragon con un paio di giorni di ritardo rispetto all’uscita (che per HOTD corrispondono ad un paio di mesi visto il delirio di commenti che piovono sul web) e, per quanto provi ad evitare, incappo in foto e titoli che spoilerano qualcosina e lasciano intendere che sia andato tutto in vacca.
Mi approccio con questa forte preoccupazione a “Smallfolk” ma, minuto dopo minuto, nessuna botta negativa mi assale, nessun fastidio mi penetra sotto pelle, nessuno scandalo approda nella mia giornata.
Ma allora perché tutto questo trambusto?
Spoiler solito dopo l’immagine di copertina.
Rhaenyra bacia Misarya.
Aegon è vivo.
Seasmoke trova padrone dopo averne bruciato uno che aspirava ad esserlo.
Sarebbero queste le tre cose che hanno fatto irritare la ggggente più di ogni altra.
Ggggente che, però, preferisce soprassedere su evidenti pregi di un episodio che riesce a portarci per la prima volta in tutta la saga all’interno delle mura sgretolate di un popolo sofferente e arrabbiato e sulla cui rabbia Rhaenyra, su consiglio di Misarya, prova ad accumulare (riuscendoci) un capitale politico non da poco.
È un episodio dove il re è nudo a tal punto che Haelena e Alicent rischiano la pelle e il linciaggio selvaggio portando a strascichi imprevedibili.
È un episodio dove Aemond annuncia il ritorno di Otto Hightower come “hand” accantonando ed umiliando un Larys subito pronto a giocare di sponda per umiliare a sua volta il bendato reggente di tutto il regno.
È un episodio dove Rhaenya a sua volta umilia un membro anziano del suo consiglio ristretto con uno “slap” in pieno volto.
È un episodio in cui, piaccia o meno, la svolta narrativa più importante della seconda stagione avviene.
Le tre selle vacanti sui dorsi dei draghi di Rhaenyra saranno, in un modo o nell’altro, riempite anche a costo di snaturare la stessa fenomenologia dietro il mito dei draghi.
Le persone umili, di basso lignaggio, prive di un pedigree nobiliare potrebbero presto o tardi sedere su uno dei tre enormi draghi grazie alla decisione di Rhaenyra di “aprire là candidature” come se fossimo su LinkedIn.
Scelta forzata? Assolutamente no.
Finale forzato? Assolutamente si.
Questo basta a far crollare la fiducia in una serie mastodontica e narrativamente encomiabile? Assolutamente no.
Benioff & Weiss hanno clamorosamente sbagliato l’intera sceneggiatura della stagione più importante (e probabilmente anche della penultima annata) chiudendo la saga con uno dei finali peggiori di sempre per scrittura (in confronto ad altre serie top ovviamente).
Prima di parlare di flop, passi indietro o bocciature aspettiamo ancora uno, dieci, cento errori come questo e allora sarò il primo a mettermi in sella ad un drago e sparare fuoco sugli autori di House of The Dragon.
Per ora, non posso che applaudirli e ringraziarli.
Voto: 7,5
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