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Stranger Things 4: un evento staordinario che strappa applausi (e qualche critica)

Avete letto i miei 2 post precedenti su Stranger Things?


Siete tra i tanti che hanno preso i forconi?


Pronti a leggere la recensione definitiva sulla quarta stagione di Stranger Things?


Arriva, finalmente, la recensione, la mia recensione, sulla quarta stagione di Stranger Things. Vorrei dire che la stavate aspettando ma sarei veramente troppo presuntuoso se dicessi una cosa del genere. E allora ve lo chiedo: la stavate aspettando?

La ovvia risposta (no) non può dissuadermi dal "regalarvi" questo articolo definitivo sulla quarta annata di Stranger Things che tanto e piaciuta e che poco ha fatto discutere visto il consenso quasi trasversale.

E dopo aver criticato aspramente il tema della durata dei singoli episodi in questo post e dopo aver fatto un ragionamento più ampio intorno a questo problema/presa in giro in quest'altro articolo, eccomi oggi al vostro cospetto a celebrare ed analizzare, in grandi linee i nove episodi della penultima stagione della serie di punta di Netflix (almeno a livello di percezione e portata).

Da dove partire?

Dalla fine (magnificente)?

Dall'inizio (compassato)?

Dal mid season finale (atomico)?

Dalle piccole cose (gustose)?

Vista che la carne al fuoco è tanta (ma non tanta quanto vi potreste attendere da un formato monstre con episodi che oscillavano fra i 75 ed 150 minuti) rendiamo le carbonelle roventi e accendiamo la brace.

In una stagione contraddistinta dalla capacità di collegare storyline, eventi e personaggi di tutte le stagioni fin qui arrivate su Netflix, sono 2 personaggi relativamente nuovi ad aver rubato spesso la scena, seppure con profili diversissimi.

Parlo di Henry e di Eddie.

Il primo occupa un posto fondamentale nell'evoluzione delle cose (ed un posto fondamentale occuperà nella stagione conclusiva) essendo colui che ha aperto le crepe, ha, di fatto, reso Eleven la ragazzina potentissima che è oggi, ed ha scagliato contro Hawkins la furia soprannaturale che da 4 stagioni impazza nella città natale dei protagonisti.

Nel mid season finale scopriamo che Henry è Vecna, il temibile mostro che tutto distrugge e che mira ad invertire l'ordine del mondo come lo conosciamo. Negli episodi conclusivi scopriamo, inoltre che Henry altri non è che il N° 1, il paziente zero degli esperimenti atroci e folli del Dr Brenner. E' stato mirabile scoprire tutto questo ed è stato mirabile assistere alla costruzione ex post del villain dei villain di Stranger Things ma, ancora più mirabile è stata la costruzione del rapporto e del legame fra Undici ed Uno, fra il bene ed il male, fra El ed Henry, fra il Darth Vader di Stranger Things (Henry) ed il Luke Skywalker di Stranger Things (El). Il contrasto fra loro è netto quanto netto è il legame indissolubile fra i 2. Henry diventa Vecna a causa di El. El diventa l'arma atomica del bene proprio grazie al vissuto che l'ha incatenata ad Henry/Vecna/Uno.

Questa lontana e sconosciuta relazione, rafforza la trama e la rinsalda come un camion di terriccio permetterebbe ad un albero di rafforzare le proprie radici e tenersi solido nella madre terra per continuare a crescere e rinverdirsi.

Ci voleva. Ci voleva davvero qualcosa che collegasse i puntini ed evitasse a Stranger Things di ripetersi sempre uguale a se stessa (cosa che non riesce ad evitare su altri fronti in questa stagione).

L'altra new entry che è riuscita ad emozionarci non poco è Eddie.

L'underdog di questa stagione è stato l'artefice di uno dei momenti più toccanti e di una evoluzione che, per quanto abbastanza già vista, ha avuto il merito di restituirci un eroe comune e buono che purtroppo resterà un eroe sconosciuto e mal visto da tutta la comunità di Hawkins.

Eddie è tutto ciò che Henry/Vecna non è. Eddie trova forza nella sua umanità, nella sua normalità laddove Henry la scorge nella sua superiorità, nella sua straordinarietà. Eddie trova la linfa vitale nella luce, rappresentata dall'incontro con gli Hellfire e gli amici di sempre per noi spettatori fidati di Stranger Things, mentre Henry la trova attraverso forze soprannaturali, disumane ed eccezionali.

Laddove Eddie migliora grazie ad un amico trovato in un momento difficilissimo, come Dustin, Henry peggiora proprio quando, in El, aveva trovato un appiglio per poter fuggire da esperimenti e soprusi e condurre una vita normale, seppure preservando la propria unicità.

A conti fatti, inoltre, Eddie è l'unico personaggio che in questa stagione viene sacrificato, rifuggendo ai continui deus ex machina e, proprio per questo, riuscendo a restare "attaccato" alla pelle dello spettatore.

E veniamo agli amici di sempre, a quelli a noi più familiari, a Joyce e Jim, a Mike e Will, a Dustin e Max, a Jonhatan e Lucas, a Nancy, Steve e Maya.

Sono diventati davvero nostri amici virtuali, tale è la presunzione che abbiamo nel dire di conoscerli come se fossero nostri ex compagni di banco al liceo.

Il loro ritorno era atteso, il loro addio ci ha lasciato il magone.

Alcuni, più di altri, hanno beneficiato di questa stagione.

Max, più di tutti, è uscita rafforzata da un ciclo di episodi che l'ha vista centrale e l'ha proiettata nel cult grazie anche a quella Running Up That Hill che, grazie a Stranger Things e Max, sta vivendo una seconda, e meritata, giovinezza.

La ragazza aveva dato dimostrazione, già nelle stagioni passate, di poter essere un focal point della serie. Qui ne abbiamo avuto conferma. Sopravvissuta più volte a Vecna, sopravvissuta più volte a se stessa ed al suo autolesionismo esistenziale che è stato sconfitto definitivamente dall'amicizia, l'affetto e l'impegno dei propri compagni di viaggio.

Con Max, però, assistiamo anche ad uno dei tanti piccoli difetti di questa stagione ovvero all'essere sempre "legati ai legami" (perdonate il gioco di parole). La rossa giovincella, infatti, è stata più volte salvata in extremis da quel gigantesco Deus Ex Machina chiamato amore (o sentimento in senso più ampio).

Che Stranger Things sia anche (se non soprattutto) una serie sull'amicizia e sulla forza delle emozioni che amici, compagni, innamorati suscitano in noi, è stato abbastanza ripetitivo (e fastidioso), assistere a continui salvataggi da un male cosi grande ed una forza cosi impetuosa, come quella di Vecna, grazie alla sola forza dei sentimenti.

Una volta ok. La seconda storci il naso. La terza chiudi gli occhi e strofini la mano destra tra la fronte e gli occhi in segno di incredulità.

Restando in scia al commento negativo di cui sopra, citerei anche il filone russo che è stato sicuramente quello più fuorifuoco.

Che Jim Hopper sarebbe tornato era cosa nota. Il fatto che si sapesse, però, nulla toglie al fatto che il suo ritorno sia stato un errore e sia stato gestito male.

Il suo ritorno, infatti, ha depotenziato l'enorme sacrificio che aveva compiuto al termine della stagione 3. Immaginate, ad esempio, come sarebbe strano rivedere Eddie vivo nella quinta stagione. Tutte le belle parole spese sullo sviluppo del suo personaggio decadrebbero o, quantomeno, risulterebbero molto meno potenti.

So di essere in minoranza su questa critica ma questo è quel che sento di condividere.

Tralasciando il presunto errore a monte (che mi ha ricordato il ritorno di Ciro l'Immortale in Gomorra), è stata molto ma molto fuori fase tutta la sua storyline quest'anno. A dispetto di un minutaggio elevatissimo, le scene ambientate in Russia cosa avrebbero aggiunto al grande schema? Cosa vi sareste persi se avessero tagliato il 90% di quelle scene. E' stato un ramo della storia debole e rinsecchito, utile solo a riportare Hop a casa e celebrare, e giustificare il rapporto ed il grande amore con Joyce. Altro motivo legato al suo ritorno lo scopriamo alla fine, in quella scena iconica alla Avengers in cui tutti gli interpreti del Bene si affollano sulla collina (il running up that hill che ritorna) spaventati ma colmi di coraggio nel rivedersi, nuovamente, insieme e pronti a combattere per l'ennesima volta e per l'ultima volta le forze del male rappresentate da Vecna.

In molti hanno denotato che ad Eleven sia stato dedicato moltissimo spazio.

Dissento (proprio io che ho scritto 2 post contro la durata dello show!), categoricamente.

Eleven è il centro di tutto da sempre. In questa stagione in cui tutti i nodi vengono al pettine, in cui lei ha perduto i suoi poteri, in cui Vecna si palesa ed è necessario svelare chi Vecna sia e chi Henry fosse, Eleven non poteva non essere centrale.

Tralasciando che anche qui, troppo spesso, il Deus Ex Machina delle emozioni lo abbiamo trovato nascosto dietro l'angolo, è stato fondamentale "servirsi" di Eleven per tornare alle origini della serie. Scene visivamente bellissime l'hanno riguardata ed il grande scoppio di azione ammirato nell'ultimo stupendo episodio la vede artefice di molti dei momenti migliori.

Il suo rapporto con Mike continua e su Mike lasciatemi dire quanto io odi il modo di recitare di Finn Wolfhard che nella mia testa si è sostituito ai tanti bambinetti poco abili attorialmente che si sono susseguiti in questi anni di serialità. Mike è una nota stonata rispetto ad un cast di giovani attori molto a fuoco. Will ha beneficiato di una scrittura che lo ha reso il ragazzo dal cuore spezzato ma anche lui resta un personaggio centrale ma molto mal sviluppato.

Voglio chiudere con un focus sui fratelli Duffer.

La stagione 4 di Stranger Things è soprattutto la loro stagione, molto più delle altre.

Hanno compiute scelte coraggiose, e non sempre efficaci, e soprattutto si sono posti ad un livello altissimo dal punto di vista degli effetti visivi e della regia.

In molti, giustamente, si sono soffermati sul fatto che questa stagione avesse un livello di effetti speciali che non aveva nulla da invidiare a nessun blockbuster cinematografico. Io sono fra questi, intendiamoci. In pochi si sono soffermati sul livello, enorme, della loro regia.

Ho apprezzato ogni fotogramma ed anche il montaggio, visivo e sonoro è stato superlativo.

Per quanto possa essere critico su Stranger Things, andrei a vedere domattina un film o una nuova serie dei Fratelli Duffer.

Sulla durata degli episodi ho detto già troppo. Resta una furbata o, come disse un ex ministro della Lega Nord rispetto ad una legge elettorale da lui promossa, una vera porcata.

In definitiva, come avrete capito, non sono un assassino di Stranger Things o un hater a tutto spiano. L'ho apprezzata tanto, a tratti amata, ma ne ho denotato alcuni limiti a tratti poco perdonabili.

Il giudizio è positivo, a tratti molto positivo, ma non eccellente.

Può bastare?

Sviluppo Personaggi: 7,5

Complessità: 7

Originalità: 9,5

Autorialità: 5

Cast: 6+

Intensità: 6

Trama: 7

Coerenza: 6--

Profondità: 5

Impatto sulla serialità contemporanea: 9

Componente Drama: 8

Componente Comedy: 3

Contenuti Violenti: 4

Contenuti Sessuali: 0

Comparto tecnico: 10

Regia: 9,5

Intrattenimento: 10

Coinvolgimento emotivo: 8

Opening: 10

Soundtrack: 7

Produzione: Netflix

Anno di uscita: 2022

Stagione di riferimento: 4


Vi lascio con un sondaggio col quale voglio chiedervi quale sia stata la migliore stagione di Stranger Things per voi sino a questo momento.


Quale è stata la migliore stagione di Stranger

  • Season 1

  • Season 2

  • Season 3

  • Season 4




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