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Stranger things: la durata degli episodi è un fardello, non un pregio

Il post di oggi è un post di riflessione.

Credo che ne troverete sempre di più di questo tipo sul blog.

Durante la visione delle tante serie tv che affollano le mie settimane, capita spesso di fare collegamenti fra una serie tv e l'altra (è il caso, ad esempio, di questo recente post che metteva in parallelo la capacità di esplorare lo scorrere del tempo che hanno avuto 2 grandi serie come Six Feet Under e This Is Us), fra un'epoca e l'altra, fra un medium e l'altro, fra un genere e l'altro.

Sono considerazioni che nascono abbastanza spontanee quando di serie tv ne hai viste tante e l'attenzione con cui guardi ogni singolo episodio è massima.

Tali osservazioni, di solito, o muoiono lì, restando nel cassetto della mia memoria, quello più polveroso e dimenticato, o affogano nelle varie recensioni che vi propongo.

Spero di riuscire ad incastrare maggiori momenti di questo tipo e poterli condividere con voi.

La riflessione di oggi riguarda la quarta stagione di Stranger Things.

In particolare, concerne la durata maxi dei singoli episodi che compongono questa stagione.

Se l'avete già divorata, saprete bene che parliamo di puntate la cui durata minima è di oltre un'ora, fino a toccare un massimo di quasi un'ora e mezza.

Per partire col piglio giusto vi offro un parallelo fra la tv che fu e quella che Stranger Things propone in termini di pura lunghezza dei suoi episodi.

Nell'epoca pre-Netflix, che magari i più giovani di voi neppure ricorderanno, esistevano le tv generaliste (Fox, CBS, NBC, CW, ABC) e le cable tv.

Le prime sono oramai quasi scomparse dal giro che contano, le seconde, ancora oggi continua a vivere un'epoca d'oro, seppure alcune abbiano oggi un impatto inferiore a quello che avevano 10 anni fa.

Se le cable tv hanno sempre adottato un formato più "lungo" in termini di durata, privilegiando serie con meno episodi, di qualità assoluta e di indubbia consistenza in termini narrativi, quelle generaliste avevano da sempre adottato uno schema ben preciso.

Se tornaste indietro a spulciare sulla composizione delle singole stagioni delle serie tv generaliste (pensate ai più celebri titoli, da Grey's Anatomy a Friends, da Dr.House a Lost e via discorrendo) scoprireste che vi era una quasi totale rigidità nella struttura delle singole stagioni.

24 episodi (pensate a "24" per essere ancora più letterali) da 40-42 minuti circa nel caso dei drama, da 18 a 22 minuti nel caso delle comedy.

Stop.

Qualche eccezione ci fu nell'anno dello sciopero degli sceneggiatori dove le stagioni furono accorciate a 16 episodi per esigenze esogene a questi discorsi.

Calcolatrici alla mano un drama durava circa 16 ore, spalmate in circa 30 settimane di programmazione.

Una comedy ne durava la metà.

Prendendo la quarta stagione di Stranger Things, composta da 9 episodi (di cui 2 ancora non rilasciati), l'ammontare totale delle ore si attesta intorno alle 11 ore, tutte da "consumare" in un colpo solo.

Al netto di tutto le considerazioni più "gassose" che potrei fare, voglio soffermarmi su questo dato matematico.

16 ore vs 11, 24 episodi vs 9, dilatazione della fruizione vs big bang release.

E' una disparità incredibile che non può che generare uno stato di compulsione nel cercare di portare a termine il singolo episodio e la singola stagione dello show.

E allora veniamo ai motivi, all'analisi critica di questo fenomeno.

Perchè, di per sè, dovrebbe essere un merito, un vanto, l'aver confezionato episodi cosi lunghi, ciascuno dei quali può essere tranquillamente equiparato ad un film di breve durata?

Cosa aggiunge questo parametro?

Quale è il suo valore aggiunto oggettivo?

La risposta è semplice.

Nessuno.

Anzi, quella durata abnorme ha generato l'effetto contrario.

Non ha aggiunto nulla ma ha tolto qualcosa.

Una lunghezza cosi importante sarebbe giustificata solo ed esclusivamente dalla necessità di raccontare meglio eventi ed approfondire meglio storyline e personaggi.

Questo non avviene.

Ogni singola puntata della quarta stagione di Stranger Things vive almeno 20-30 minuti di stanca, minuti che potevano essere tranquillamente tagliati in fase di montaggio.

Quella durata abnorme, però, determina un'ansia spropositata nello spettatore, "costretto" a ritagliarsi 11 ore per non essere travolto dall'ansia di essere tagliato fuori dalle discussioni e dai topic che inesorabilmente nascono intorno ad una serie cosi attesa.

La scelta dei fratelli Duffer e di Netflix non funziona ed ha tutta l'aria di essere solo una prova muscolare da esibire al mondo, quasi a volersi mostrare in una potenza che risulta essere nei fatti solo produttiva e percettiva e non reale.

La pur buona stagione 4 viene inquinata da questo aspetto e non migliorata.

Fossero stati episodi da 40 minuti l'uno, avrei parlato di una delle migliori serie dell'anno.

Oggi, invece, sentenzierei diversamente proprio a causa di lungaggini inutili e noiose che nulla aggiungono e molto tolgono ad una delle serie più chiacchierate su piazza.


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