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Swarm su Prime riprende, con inaudita violenza, il discorso iniziato con Atlanta

Un fulmine a ciel sereno.

Un lampo nella notte.

Una macchia di sangue su un pavimento bianco.

Un urlo in una sagrestia.

Una puzza di sudore in una stanza profumatissima.

Un fiore rinsecchito in un vaso di rose rosse.

Un insetto nella minestra.

Swarm è una serie che cozza con la nostra vita, che si sfila dal pensare comune, che abbraccia l'oscuro, a cui piace suonare note stonate, che vive di contrasti, che pullula di eccessi, che si nutre di follia.

La nuova serie tv Amazon Prime Video è un condensato di dolore e di pulp.

Swarm rompe i canoni classici del genere introducendo un disclaimer che avverte lo spettatore che la serie non è una storia di finzione. Sebbene i personaggi della serie siano tutti inventati, il disclaimer avverte che ogni riferimento a persone o fatti realmente esistenti non è casuale. La trama segue la storia di Dre, una ragazza ossessionata dalla cantante Ni'Jah che diventa una serial killer dopo la morte della sua amica Marissa. La serie esplora la metamorfosi di Dre e il suo rapporto con la realtà.

Sin da quel disclaimer, dunque, possiamo intendere che pur essendo la serie una finzione, essa trae ispirazione dalla realtà e fa riferimento a personaggi e fatti realmente esistenti, come Beyoncé e Jay-Z, o almeno è quello che tendiamo a presumere.

Una lettura superficiale della serie lascerebbe molto poco allo spettatore e a chi, come voi, cercherebbero in un articolo come quello che state leggendo, la forza per entrare nel mondo di "Sciame" (questo il titolo in italiano).

Cosi come avveniva con Atlanta (qui la recensione del capolavoro FX), anche in questo caso possiamo solo arrenderci all'elegante follia di Donald Glover & co, impegnati a tratteggiare, con grande disinvoltura, il ritratto di un'America e di una generazione travolta dal linguaggio social e dalle sue dinamiche e disposta a tutto pur di anteporre le proprie ossessioni, e le proprie naturali pulsioni all'interesse e il benessere di se stessi e di chi sta loro accanto.

Swarm sembra volerci mettere in guardia dal linguaggio social e da tutte le dinamiche che ruotano intorno a questo mondo che abbiamo troppe volte scambiato per il mondo reale. I tweet, le foto postate su instagram, i commenti su facebook, i video su Tik Tok, le dirette Twitch sono solo una scialba copia della realtà, un fac simile di noi stessi, un'immagine sciapa e grigia del nostro io.

Dre è una delle tante ad averci creduto troppo, ad essere caduta nella trappola, ad essere stata risucchiata da questo male contemporaneo.

La sua parabola, ovviamente eccessiva e fuori dagli schemi, è cosi efficace proprio perchè cosi tanto sanguinolenta, violenta, caotica e imprevedibile.

Swarm è una serie che riprende il discorso interrotto da Atlanta e ne diventa, idealmente, la figlia ribelle e matta, disturbata e fragile, violenta e annichilita.

Un ulteriore punteggiatura nel libro delle follie dell'America di oggi e della società dei clickbait, dei troll, dell'intelligenza artificiale contrapposta al pensiero monolitico e privo di spirito critico della stragrande maggioranza dei giovani e degli adulti poco istruiti.

La serie tv Amazon Prime Video non è per stomaci forti e non è per cervelli deboli ma parla al cuore di chi ha capito che, tutto sommato, oggi giorno il pericolo non è tanto dettato dall'intelligenza artificiale ma dalla nostra demenza collettiva.


 

Sceneggiatura: 7

Regia: 8

Cast: 5,5

Genere: Drama

Complessità: 8

Originalità: 9,5

Autorialità: 8

Intensità/coinvolgimento emotivo: 9

Profondità: 8

Contenuti Violenti/Sessuali: 9

Intrattenimento: 3

Opening: 1

Soundtrack: 3

Produzione: Amazon Prime Video

Anno di uscita: 2023

Stagione di riferimento: 1

Voto complessivo: 8--

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