Quello che vi accingete a leggere potrebbe essere uno degli articoli più brevi degli ultimi tempi.
Più che una recensione, un post di commento, vi invito a prenderlo come un avviso, come un promemoria. Un po' come quando qualcuno vi ricorda che domani è l'onomastico di vostro zio Vincenzo sapendo che voi non avreste mai avuto la più pallida idea di quale giorno avrebbe ospitato San Vincenzo.
Cose che capitano.
Ed io mi sostituisco a quegli amici, parenti, coniugi che ogni tanti ci ricordano cose importanti di cui ci siamo bellamente dimenticati.
Signori e Signore, è uscita da qualche settimane, ed integralmente, la terza stagione di The Great!
Huzzah!
Elle Fanning e Nicholas Hoult sono tornati a deliziarci a colpi di fucile, di arrapate battute, di cunnilingus reali, di banchetti infiniti, doppi sensi espliciti e voglia di cambiare le sorti di un impero in totale decadenza.
La prima stagione era stata folgorante.
La seconda stagione un ottima conferma.
La terza come sarà?
Il rischio è che affoghi nelle sabbie mobili di schemi ripetuti all'infinito appiattendo un racconto che potrebbe avere mille sbocchi ma che continua ad albergare nelle ampie stanze dei palazzi di corte. Il rischio di annoiarsi o cadere nelle solite strutture narrative è evidente ma le prime 2 stagioni ci hanno insegnato che dialoghi e caratterizzazione dei personaggi sono un punto di forza talmente enorme da consentire allo show di evitare senza problemi le pallottole della ripetitività.
Son fermo al terzo episodio e posso garantirvi che sta succedendo esattamente questo. Tutto molto simile alle stagioni precedenti ma tutto dannatamente delirante e divertente.
E allora Huzzah a Pietro e Caterina!
Ancora una volta!