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The Boys 3: il season finale è un succulento delirio

Eravate pronti a lamentarvi?


Preferite l'intrattenimento vuoto di Stranger Things?


Siete già in hype per la stagione 4?


Qualcuno era fermo sulla riva del fiume da settimane in attesa che passasse qualche cadavere dal fronte The Boys. Altri avevano già preparato 4 righe da condividere su facebook per raccontarci quanto Stranger Things fosse più figa di The Boys. Altri, me compreso, faticano ancora a riprendersi e trovare le parole per descrivere quanto The Boys sia una delle poche serie in circolazione ad offrire un intrattenimento da 10 e lode ed una qualità di sceneggiatura almeno da 9.

Impresa che sembrerebbe impossibile a tutti.

Non agli autori della serie Amazon Prime Video.

Il season finale della terza stagione, dal titolo The Instant White Hot Wild, è andato in onda lo scorso 8 Luglio, rendendo ancor più rovente un estate soffocante.

Tutto è andato come non doveva andare e quindi è andato esattamente come doveva andare, in puro stile The Boys, in puro stile di una serie che non perde un colpo e non sbaglia una virgola nella stesura dello script.

Vero Homelander?

Forse esagero, o forse riesco solo a guardare dall'alto di un satellite artificiale quello che gli autori di The Boys, sin dall'inizio sono riusciti a concepire.

All'interno dello stesso prodotto abbiamo l'opportunità di:


  • Divertirci

  • Analizzare la realtà a suon di metafore politiche e sociali

  • Assistere al crollo del mito dell'eroe per come lo abbiamo sempre concepito

  • Assistere ad una serie corale capace di non perdere mai un pezzetto del puzzle che sta costruendo

  • Immagazzinare scene cult come non si vedeva dai tempi di Game Of Thrones


Pensate ad altre serie capaci, in un colpo solo, di fare tutto ciò e poi venitemi a cercare.

Non ne esistono.

Il divertimento scanzonato è stato assicurato anche in questa stagione. L'alchimia fra i protagonisti, le battute irriverenti, i supereroi improbabili che abbiamo conosciuto anche solo per pochi minuti, i doppi sensi hanno sempre permesso alla serie di essere "leggera" nonostante tutto il resto.

Sino all'ultimo fotogramma, gli autori non hanno rinunciato a raccontare chi siamo noi, chi siamo diventati e chi, tristemente, ci accingiamo a diventare. Una massa informe di esseri inebetiti dal potere o dalla immedesimazione con il politico, il cantante, l'influencer di turno. Siamo quelli che accetterebbero anche che venisse ucciso un nostro simile innocente davanti ai nostri occhi se ad ucciderlo fosse colui, o colei, che abbiamo votato alle ultime elezioni o colui, o colei, di cui abbiamo un poster in cameretta. Siamo quello che nell'ultima scena gli autori di The Boys hanno evidenziato. Siamo esseri poco critici, pigri e soprattutto siamo dei consumatori, di beni materiali ed immateriali, siamo alla mercè di chi reputiamo più "grande" di noi, idolatrando quell'uomo, quella donna, quel prodotto, quel marchio, quell'azienda, come se fosse un Dio, alla stregua di un Homelander.

The Boys, oltre a divertirci ed oltre a prendersi la briga di criticare i nostri tempi ha totalmente destrutturato tutta la retorica del supereroe, consegnandoci, fin dal primo episodio, un manipolo di eroi disfunzionali, spezzati, spesso idioti, spesso fragili, sempre molto umani, sempre molto poco super partes, quasi mai dalla parte del popolo ma quasi sempre dalla parte di loro stessi.

Decenni di "buonismo" spazzati via, tutine in nylon come vago ricordo, il bene sempre più sfumato, il male sempre più incarnato.

Dopo The Boys quasi tutte le serie supereroistiche dovranno (ed in realtà già lo stanno facendo) fare i conti con questo aspetto e dimenticare la possibilità di essere credibili quando ci consegneranno eroi dietro i quali si celano uomini pii e coraggiosi il cui fine ultimo ed unico è il bene supremo.

Ma The Boys, soprattutto nella terza stagione, è stata una serie in grado di unire i tantissimi puntini che aveva disegnato lungo il foglio bianco, macchiato di sangue e scosparso di budella, dove aveva tracciato il suo percorso. Nessun puntino è rimasto ai margini, nessuna congiunzione è stata dimenticata. Ogni personaggio ha avuto il suo turning point, ogni personaggio ha raccolto i frutti di quanto era stato previsto per lui 2, 10, 20 puntate fa.

Infine, The Boys è stata, anche quest'anno, la serie con una marea di scene o dialoghi che non dimenticheremo. I meme e le gif si sprecheranno, i ricordi di quanto visto resteranno.

Ma ora veniamo, più specificamente, agli eventi del finale.

Quando hai cosi tanta carne al fuoco è difficile non bruciarsi o bruciarla, ancor di più se hai sviluppato una serie con almeno 2 protagonisti/antagonisti come Butcher ed Homelander ed una serie di personaggi secondari che nessuno si sognerebbe di chiamare comprimari in nessun altro universo conosciuto (pensate a Starlight, Hughie, Maeve, Neumann, LM, A-Train, Abisso, Kimiko and so on).

The Boys non si brucia e non brucia nessuno dei suoi personaggi e nessuna delle sue storyline.

Tutti tornano in questo finale e tutti, pur nel loro piccolo, vedono compiersi il proprio destino, alcuni in modo definitivo (pensiamo a Black Noir), altri quasi (Maeve e Soldier Boy), altri chiudono una parentesi per lanciarsi nel prossimo capitolo (Homelander, Butcher, Abisso, A-Train e tutti i Boys).

Nessuno viene trascurato. Niente viene lasciato in sospeso.

In breve, una rassegna di quanto accaduto ai singoli personaggi.

Maeve è forse quella che beneficia più di tutte dell'ottima scrittura degli autori. La donna passa dall'essere complice dei Seven e della Vought a compiere il suo destino in maniera pressochè perfetta, lanciandosi da un grattacielo pur di salvare i suoi nuovi amici/alleati. E' forse la prima volta che vediamo Maeve compiere un sacrificio proprio di una supereroina, compiere un atto puramente altruistico. Questo, però, non avviene per combustione spontanea ma è frutto di un percorso entrato nel vivo in questa stagione, stagione in cui, rischiando grossissimo, Maeve si è dissociata sempre più da Homelander allineandosi ed avvicinandosi sempre più a Butcher e Starlight. Il frutto del suo sacrificio lo vediamo alla fine dove l'eroina, spogliata dei propri super poteri, riesce a raggiungere la tanto agognata normalità, rilanciando una vita di coppia alla quale aveva sempre ambito.

Hughie e Starlight, dal canto loro, riescono a ritrovarsi, dopo vari scontri e peripezie. E' un percorso non banale il loro, nati come coppia sui generis ma davvero innamorata e finiti per scoppiare sotto il peso di un gioco più grande di loro. La fiducia di Starlight, il passo indietro di Hughie che rinuncia all'ultima fiala provando a salvare la propria amata con l'intelligenza più che con la forza, suggellano il riavvicinamento della coppia.

Individualmente, i 2 trovano il loro nuovo posto nel mondo. Starlight con un'indipendenza finalmente trovata a discapito delle logiche della Vought, Hughie con un feeling totalmente rinnovato con la sua vecchia squadra.

Abisso si ritrova totalmente solo, vittima, ancora una volta di se stesso, con un Homelander pronto a sacrificarlo ed un ex fidanzata pronta a strumentalizzarlo.

Al suo fianco Ashley compie un gesto di umanità e di rivalsa nei confronti di Homelander, lasciando vivere Maeve dopo gli eventi finali.

A-Train scopre quanto possa essere vano e doloroso l'essere rinnegato dai propri amici, dai propri cari e di quanto il percorso verso la redenzione sia lastricato di ferite insanabili.

LM trova finalmente il conforto tanto agognato riuscendo a trasformarsi in vero eroe per la sua figlioletta e riuscendo a perdonare quel Butcher che lo aveva tradito ben 2 volte nel corso della stagione.

Kimiko e Cherie continuano la loro strana love story e lo fanno nel modo più cruento e bizzarro possibile dietro le note di "Maniac".

E poi ci sono loro, Homelander, Soldier Boy e Butcher, veri protagonisti di questa seconda parte di stagione.

Il redde rationem arriva e subisce un ribaltamento inaspettato ma mai forzato.

Homelander freme dalla voglia di ricongiungersi con quello che considera suo padre. Per amplificare ancora di più quel momento di ricongiungimento si presenta all'appuntamento con suo figlio Ryan, introducendo a Soldier Boy quello che, in linea di principio e con un malatissimo sforzo genealogico, sarebbe suo nipote.

Ed è Ryan a sparigliare le carte.

Sarà lui a ribaltare il tavolo e sconvolgere equilibri che fino a quel momento, strumento nelle mani di 2 semidei ed un semideo acquisito.

Tutto ruoterà intorno a lui ed intorno ai suoi 3 strani padri, chi per adozione, chi per discendenza, chi di sangue.

Soldier Boy, molto sorprendentemente ma ancora una volta molto naturalmente, rifiuterà l'affetto del piagnucoloso Homelander. Butcher otterrà la tanto agognata chance di distruggere e uccidere Homelander ma l'avvento di Ryan gli negherà quella vendetta.

Soldier Boy, accecato dalla furia battagliera, si scaglierà contro il figlio di Becca. Butcher lo salverà intimando a Soldier Boy di lasciarlo fuori dalla mischia. Arriveremo ad un uno contro tutti che non avrà un vero vincitore. Ognuno ne uscirà, a suo modo sconfitto. Nessuno otterrà quello per cui era arrivato nella torre.

Ryan è stato, dunque, un deus ex machina?

I detrattori potranno forse usare questa arma a sostegno di flebili critiche contro questa macchina perfetta ma la verità è un'altra. Ryan è un personaggio, abbastanza silente è vero, comparso sin dalla prima stagione ed intorno al quale si è esacerbato e sviluppato ulteriormente il conflitto fra Butch ed Homelander. Il fatto che entrambi cambino prospettiva, in questo finale, attraverso la figura di Ryan è assolutamente coerente con l'evoluzione dei personaggi in funzione del ragazzo. Nessuna forzatura, solo una scelta astuta, tra l'altro costruita nel tempo con piccoli germogli che qui fioriscono come in un giardino di aceri giapponesi in primavera.

Si arriva al finale di questa stagione senza avvertire la minima stanchezza ma con un senso di soddisfazione e tripudio unico, quasi come quello della folla adorante mostrata nell'ultima terrificante, attualissima e folgorante scena.

Il futuro ci riserverà ancora un mondo di soddisfazioni.

Statene certi.


Sviluppo Personaggi: 9

Complessità: 7,5

Originalità: 10

Autorialità: 7,5

Cast: 8

Intensità: 7+

Trama: 7++

Coerenza: 7

Profondità: 7,5

Impatto sulla serialità contemporanea: 10

Componente Drama: 7

Componente Comedy: 6

Contenuti Violenti: 10

Contenuti Sessuali: 6

Comparto tecnico: 7,5

Regia: 7

Intrattenimento: 10

Coinvolgimento emotivo: 6

Opening: 2

Soundtrack: 5

Produzione: Amazon Prime Video

Anno di uscita: 2022

Stagione di riferimento: 3


Di seguito le 4 recensioni agli episodi precedenti della terza stagione:





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