Irriverente, brutale, satirica, intelligente, provocatoria, oscura, coinvolgente, intensa, caotica, imprevedibile.
Sono i primi 10 aggettivi che mi son venuti in mente nel pensare a quello che The Boys ha rappresentato nelle prime 10 stagioni.
Caotica, ripetitiva, stereotipata, eccessiva, gratuitamente violenta, gratuitamente esagerata, chiassosa, smarrita, riempitiva, attendista.
Sono, invece, questi i 10 aggettivi che mi son venuti in mente al termine della quarta stagione.
Il livello resta buono ma non riesce ad essere minimamente vicino a quello delle stagioni precedenti, avvicinandosi più alla sufficienza che all'ottimo.
Senza il gran season finale dove tantissime cose sono accadute rilanciando molto bene la grande attesa per la quinta ed ultima stagione, avrei, probabilmente, utilizzato parole ancor più feroci per commentare una stagione che non mi ha quasi mai fatto gridare al miracolo, mi ha divertito il giusto e regalato pochi momenti cult da ricordare col passare degli anni.
Inoltre, la sensazione di aver assistito ad una variante molto urlata e caciarona di cose già viste nei primi tre capitoli, è stata fortissima e questo è un segnale molto molto preoccupante in vista del finale.
Qualora non si fosse capito sono tra i delusi, gli scettici di questa quarta stagione di The Boys.
Forse un mio recente post potrebbe aiutarvi a capire il mio smarrimento, secondo solo allo smarrimento denunciato dagli autori nello sviluppare storyline e personaggi della stagione numero 4.
In quel post mettevo a confronto le sensazioni a caldo che avevo provato, nell'arco di due ore, nel guardare, consecutivamente, un episodio di House of The Dragon ed uno di The Boys. I risultati del confronto sono stati, per me in primis, sconvolgenti. Lascio a voi leggere i motivi spulciando nel post di cui vi ho riportato il link.
Da quel momento in poi è come se avessi aperto gli occhi.
Quella satira politica e sociale che avevo sempre amato in The Boys c'era ancora?
Se si, che forme stava assumendo?
I tormenti esistenziali dei personaggi principali erano ancora cosi determinanti?
I personaggi secondari, a cui quest'anno era stato dato cosi tanto spazio, erano riusciti ad aggiungere qualcosa, erano riusciti ad arricchire la mia esperienza come spettatore?
Tutto quel sangue, tutta quella violenza, tutte quelle allusioni talvolta anche un po' volgarotte erano ancora funzionali al racconto o comunque a tratteggiare lo stile e la dialettica dello show o erano pretestuose, inutili e utili solo a buttarla in "caciara"?
Con queste ed altre domande nella testa ho iniziato a ripercorrere i primi episodi con un diverso approccio e concludere la stagione con uno stato d'animo del tutto inaspettato.
Le risposte che mi sono dato non mi son piaciute.
Una delle serie che amavo, che quasi idolatravo, ne è uscita con le ossa rotte restituendomi, tra le altre cose, la netta sensazione che questa stagione non sia servita praticamente a nulla in termini di avanzamento della trama.
Quello che ci ha detto il finale ce lo aveva detto, in forme diverse e toni più tenui, il finale della scorsa stagione a ben pensarci.
Homelander aveva messo da parte ogni freno inibitorio ed era pronto a cavalcare il suo ego e spingersi oltre i limiti consentiti dalla decenza e dal buon senso. Con lui gli "-ismi" sembravano poter proliferare e avere una dimora fissa. Alcuni "sup" un po' per paura un po' per convinzione, erano pronti a seguirlo e tanti politici erano disposti ad approfittare, politicamente, di questa deriva ultranazionalista e fascista.
Dall'altro lato i "buoni" che potevano contare su un'eroina come Starlight ed un Butcher disposto a tutto.
All'alba della quinta stagione siamo esattamente nello stesso punto ma con qualche morto ammazzato in più, qualche sgradevolezza in più e alcuni personaggi secondari (penso ad Ashley ed A-Train su tutti) riposizionati sulla scacchiera e con Ryan mina vagante che non ha mai convinto fino in fondo (senza parlare della pessima prova attoriale del giovane Cameron Crovetti, veramente imbarazzante). Alcuni ritorni (penso a quello di Giancarlo Esposito nei panni di Edgar) non hanno avuto senso alcuno. Gli approfondimenti ai sopra citati personaggi minori (su tutti Frenchie ed il papà di Hughie) hanno rappresentato un minutaggio, anche molto ampio, buttato nel cassonetto. I nuovi ingressi non hanno saputo incidere, salvo Sister Age il cui potenziale è stato sfruttato, però, a fasi alterne. L'ingresso di Jeffrey Dean Morgan non ha sortito quell'effetto alla Mr.Robot che alcuni potevano aspettarsi. Tutto molto poco avvincente, ahinoi.
Non ci sono stati, neppure, quei momenti alla Herogasm, dannatamente volgari e spinti ma deliziosi, e questo nonostante l'intera stagione sia stata pesantemente votata alla violenza e alla scurrilità, violenza e tono eccessivo che nelle prime stagioni serviva a rappresentare benissimo l'universo che si voleva creare e narrare ma che ora sembra essere solo una coltre di fumo negli occhi dello spettatore per nascondere le mancanze in cabina di scrittura.
La quarta stagione, pur meritando un'ampia sufficienza, non può non ricevere una cosi potente stroncatura.
The Boys non è una serie qualunque ma una delle poche serie tv che possono definirsi un "game changer". Da queste serie ci si aspetta sempre tanto, sempre d più, sempre meglio. Passi indietro non possono essere tollerati, pena una serata in compagnia della Sister Age lobotomizzata.
Sceneggiatura: 4
Regia: 5
Cast: 7
Genere: Comics
Complessità: 6
Originalità: 5,5
Autorialità: 4
Intensità/coinvolgimento emotivo: 5
Profondità: 5
Contenuti Violenti/Sessuali: 10
Intrattenimento: 8
Opening: 1
Soundtrack: 5
Produzione: Amazon Prime Video
Anno di uscita: 2024
Stagione di riferimento: 4
Voto complessivo: 6++
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