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The Mandalorian 2: baby Yoda è di nuovo tra noi, ed è sempre una gioia pura

Faccio fatica a fare un recap delle puntate precedenti.

Daltronde parliamo di Star Wars...provare ad iniziare un post relativo a questo universo con un "dove ci eravamo lasciati" sarebbe un'azione kamikaze.

E di azioni kamikaze ne abbiamo viste in questo primo episodio della seconda stagione di The Mandalorian, dal titolo ricco di immaginazione "Chapter 9".

Prima di addentrarci nelle impressioni relative a questo primo episodio vi lascio al trailer che introduce questa attesissima nuova stagione.

Dopodichè piccoli spoiler sulla premierè della seconda stagione.

Mando è alle prese con la sua nuova missione: restituire Baby Yoda al suo popolo, cercare nella galassia i suoi simili e consegnare loro il piccolo.

E' ovviamente un compito arduo visto il mistero che avvolge il potentissimo piccoletto.

Dopo una scorribanda nella galassia ed un opening particolarmente movimentato, il duo si reca a Tatooine dove un altro Mandaloriano dovrebbe aver messo le tende molti anni prima.

E' qui che Mando farà la conoscenza di un suo "simile", che simile è solo per l'armatura.

Un'armatura che Mando tenterà di riconquistare dopo aver scoperto la natura di chi indossa il famoso elmetto.

E' Timothy Olyphant ad arricchire questo episodio nel ruolo di celebre guest star.

Olyphant nei panni dello sceriffo di un paesino del pianeta desertico di Tatooine ci riporta subito a "Justified", la serie tv che lo aveva reso celebre e che troppo poco viene ricordata e celebrata.

La coppia, non prima di aver quasi rischiato lo scontro, si consoliderà nel corso della puntata, nel tentativo di distruggere e annientare un drago delle sabbie che miete vittime e impaurisce il villaggio.

Raccontare la trama non mi appassiona e mentre scrivevo mi son reso conto che no, questa non è la mia missione.

"Nella mente di un serialfiller" non vuole fare recap, riassuntoni, spiegoni ma vuole approfondire, analizzare, raccontare con i propri occhi e la propria penna le sensazioni ed il contesto intorno ad episodi, stagioni, serie e generi.

Potrebbe essere, dunque, una delle ultime volte che vedrete spoiler o spiegoncini su questi schermi.

Whatever, andiamo avanti.

Sin dai primi fotogrammi appare chiarissimo che The Mandalorian 2 non si discosterà minimamente dalla prima eccezionale annata.

E perchè dovrebbe?

Una prima stagione che ha convinto tutti, ma proprio tutti, merita di non essere smantellata o rivisitata.

Il coraggio nel rinnovarla o modificarne ambientazioni e sottotesti, potrebbe essere visto come follia più che come coraggio in questo caso.

Bene ha fatto Jon Favreau, regista dell'episodio, a non cambiare molto.

Con questo stratagemma, ogni spettatore si è potuto sentire immediatamente a casa dopo pochi minuti, nonostante sia passato circa un anno dal primo ciclo di episodi.

L'altra cosa che salta subito agli occhi è il debito che questa puntata, ed in generale la serie, hanno con il genere western.

Lo sceriffo, le musiche, saloon, l'incessante costruzione di scontri e duelli, sono tutti archetipi del genere portato alla ribalta dal nostro Sergio Leone.

Venendo alla trama essa continua a coniugare orizzontalità e verticalità, con un ritorno alla serialità di 7-8 anni fa, quella che iniziava a costruire sempre più spesso storyline principali che duravano una o più stagioni, senza rinunciare alla gioia del procedurale o comunque di vari filler nel corso della stagione.

The Mandalorian, anche nella prima stagione, era stato come un libro che riusciva a raccontare benissimo un'evoluzione di storia e personaggi ma zeppo di paragrafi, di capitoli che raccontavano storie a se stanti, un pò come il Don Chisciotte di Cervantes.

Anche in questa seconda stagione l'avvio avviene sulla stessa falsariga.

Torniamo subito nel mood della serie.

Ritroviamo baby yoda, il suo movimento leggero del capo, i suoi occhioni e ci sentiamo subito a casa. Abbassiamo subito la guardia.

L'azione è preponderante.

La serie ci ricorda che noi, come Mando, abbiamo una missione da portare avanti e da seguire.

Godiamo di 50 minuti di intrattenimento di altissimo livello.

Tutto al suo posto insomma.

Un soggiorno molto ampio arredato perfettamente, dove non manca nulla.

The Mandalorian dovrà sicuramente fare di più per non rischiare di essere uguale a se stessa, ma si può essere confidenti che di qui alla fine della seconda stagione essa saprà stupirci con effetti speciali e con una storia convincente.

In fondo:

This is the way

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