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The Mosquito Coast: prime impressioni sulla nuova serie tv Apple

Non so voi ma quando leggo di una nuova serie tv con protagonista Justin Theroux, mi ci ficco.

Una nuova occasione per apprezzarne il talento, ce la offre, questa volta, Apple TV +.

The Mosquito Coast è la nuova serie tv della piattaforma streaming di Cupertino, tratta dall'omonimo romanzo uscito all'inizio degli anni '80 e scritto da Paul Theroux, zio di Justin.

Da quel libro nacque anche un film che ebbe come protagonisti Harrison Ford, Helen Mirren (premio Oscar ma soprattutto protagonista del video più recente di Checco Zalone..) ed il compianto River Phoenix, fratello di un altro premio Oscar come Joaquin.

Nella serie tv appena uscita troviamo anche Melissa George, un volto noto la cui presenza non genera mai alcun dispiacere.

The Mosquito Coast si presenta, dunque, come un prodotto molto familiare, su cui il buon Justin deve aver puntato molto e su cui, c'è da scommettersi, investirà ogni energia.

Se, come me, siete amanti viscerali di quell'intimo, etereo e amorfo capolavoro di The Leftovers, non potrete che amare l'energia e l'intensità tutta in sottrazione che Justin Theroux è in grado di conferire ai suoi personaggi.

A giudicare dai primi 2 episodi di The Mosquito Coast, anche in questo caso non assisteremo ad alcuna eccezione in merito.

Partiamo subito col dire che la prima mezzora della serie è abbastanza soporifera.

Non assistiamo a particolari guizzi ne a spunti di interesse immediato.

Theroux interpreta Allie Fox, Melissa George interpreta Margot.

Allie e Margot sono sposati ed hanno 2 figli.

L'educazione riservata ai ragazzi non è di stampo tradizionale.

Famiglia tranquilla e ordinaria ma con poca tecnologia a ruotare intorno alla vita dei 2 adolescenti e qualche tratto in comune con quello che poteva essere lo stile di vita dei protagonisti di quel film manifesto che fu Capitan Fantastic.

Come detto, però, la prima mezzora scivola via senza alcun grosso interesse e senza generare mai un sussulto.

Una mezzora buttata.

Poi, però, alla stregua del pilot di Invincible (sebbene qui assistiamo a petardi e non bombe), il finale di episodio ci riserva un bel crescendo, tanta tensione e qualche inattesa rivelazione.

Nulla era quel che sembrava ed il personaggio di Allie da piatto diviene affascinante, specie se collegato ad un paio di bei dialoghi con sua figlia Dina, intercorsi all'inizio del secondo episodi.

Spogliata della prima mezzora questa serie tv sembra promettere davvero bene.

Allie è un fuggitivo.

La moglie sua complice.

La NSA e tante altre agenzie sono da anni a caccia di questo misterioso criminale.

Le sue parole, però, ci mostrano un fuorilegge rivoluzionario, idealista, don chisciottesto.

Non sono molte le rivelazioni che ci vengono fatte ma sono molti i sassolini che ci permettono di avviare un percorso di analisi piuttosto intrigante e di certo molto duro su quello che è diventato oggi il sogno americano, su quello che è diventata oggi l'America.

Molto condivisibile e molto sprezzante, la lucida analisi su quanto oggi l'essere umano sia stato ridotto a mero consumatore, spogliato di quasi tutto il resto.

Anche l'uomo, alla stregua di una lavatrice o un cellulare, viene buttato via come spazzatura, nello stesso istante in cui smette di assolvere alla sua stessa funzione di consumatore.

E' un discorso ampio quello che i primi 2 episodi avviano e che sembra crescere di minuto in minuto.

Allie si rivelerà un criminale che nasconderà i suoi crimini dietro la bontà di un'ideale o, al contrario, sarà un gentile e appassionnato rivoluzionario che verrà sacrificato all'altare del consumismo come bandiera di una lotta senza quartiere a chi non vorrà conformarsi allo status quo che la società occidentale ha imposto ai suoi "liberi" sudditi?

La domanda è apertissima ad ogni risposta.

Allie e Margot hanno tutta l'aria di essere 2 persone dalle convinzioni tanto incrollabili quanto portatrici di consapevolezza e miglioramento alla condizione dell'uomo contemporaneo. Allo stesso tempo, però, la storia ci insegna quanto sia difficile separare un'ideale dalla lotta, e la lotta dal sangue.

I primi episodi, in parte, ci mostrano quanto sarà difficile per la coppia restare a galla senza sporcarsi le mani.

Dalle prime battute di questa serie sono 2 i titoli a cui sembrerebbe alludere come genere e tono: Your Honor e Ozark.

Se le similitudini rispetto alla serie Netflix sono evidentissime (famiglia in fuga, coppia criminale ma per cui parteggiare, coinvolgimenti dei figli nella situazione, ecc), sulla serie con Bryan Cranston i riferimenti sono più sottili.

In definitiva, dunque, The Mosquito Coast pare essere l'ennesima serie tv Apple bella e da seguire, che difficilmente diverrà un capolavoro ma che sicuramente sarà impossibile abbandonare a metà strada.


 


Voglia di continuare a vederlo: 8+

Voglia di consigliarlo: 6,5

Originalità: 5,5

Cast: 7

Comparto Tecnico: 6,5

Dove Vederla: Apple TV

Anno di uscita: 2021

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