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The Patient è una bella idea sviluppata male

Storie di Serial Killer?


Sedute di psicoterapia?


Materiale per un Serial Filler?


La FX prova da sempre a stupirci ma, a differenza, per esempio, della HBO, qualche volta fallisce nel tentativo di sorprenderci.

E' il caso di The Patient, serie tv che mi aveva entusiasmato nella first impressions (che trovate qui) ma che alla fine si rivela una mezza delusione a causa dello sviluppo non soddisfacente di un'idea che appariva una vera genialata.

Nel cast il nostro amatissimo Steve Carrel, accompagnato nel percorso dal celebre Domnhall Gleesom il quale è forse uno degli artefici di questo mancato decollo.

Prima di scorrere il resto dell'articolo, che ne dite di allietarvi con questi 2 articoli?



Quello che mi aveva positivamente impressionato nel pilot ha finito per costituire il grande problema dello show nel tentativo di sviscerare quell'immediato colpo di scena.

Sam è un Serial Killer.

Il Dottor Strauss è un noto e stimatissimo psicologo.

Sam vorrebbe frenare le sue pulsioni omicide e diventare "buono", o quantomeno fermare gli omicidi, ovviamente senza finire in prigione.

Conscio della sua natura violenta si affida, come farebbe una qualsiasi persona depressa o un maniaco della pulizia o un rabbioso venditore di flaconi di bellezza, al meglio del meglio che la psicoterapia possa offrire.

Per poterlo fare senza finire "al gabbio" è costretto, però, a rapire il barbuto dottare e rinchiuderlo in cantina.

Tutto molto intrigante, tutto molto stimolante.

Bello.

Bravi tutti.

Quello che però non realizzai subito al termine del pilot era che, piantato questo seme narrativo, sarebbe stato, a quel punto, il momento di farlo germogliare.

E come lo fai germogliare un seme cosi?

Come le fai passare 10 puntate con 2 nello scantinato che fanno terapia cercando di rendere un serial killer un normale impiegato di The Office (che poi tanto normali non erano manco loro ma almeno non andavano in giro a soffocare la gente.

E qui la serie fallisce, con qualche buona curva mentre ci guida verso la fine ma, tutto sommato, rendendo il viaggio noioso e con una nausea ricorrente.

Gli autori decidono di ricorrere ad un uso spasmodico del flashback in relazione al Dr Strauss.

Credo che abbiano dedicato la metà dei minuti dello show ad andare indietro nel tempo a caccia dei ricordi familiari del saggio terapeuta. E sapete cosa? Non ce ne poteva fregare di meno di quello che accadeva prima che tutto ciò succedesse. Nulla. Una storyline, quella, che non ha avuto nessun peso nella storia (se non in minima parte per costruire il finale), nessuno spessore narrativo, nessuna incidenza nel rapporto con il paziente, pochissimo peso per delineare il profilo psicologico del protagonista. Minuti da skippare agevolmente. In scioltezza.

Venendo al paziente, al serial killer, all'omicida interpretato da Gleesom permettetemi di essere chiaro.

Domnhall Gleesom è un cane. La sua interpretazione è da zero in pagella. Un'espressione irritante a metà fra l'ignorante che prova a calcolare a mente quanto fa 56x13 ed il bambino sbeffeggiato da una bambina il giorno del proprio compleanno. Una performance piatta ed irritante che ha reso quasi impossibile la godibilità dello show.

Tolto questo, la cosa che non ha funzionato, è stata proprio legata alla natura del personaggio. Il serial killer che vediamo in The Patient non ha senso. Uccide soffocando gente in strada senza motivo. Nessuno lo becca da anni nonostante non sembri essere cosi accorto. Sembra un bamboccione la cui prevedibilità è totale. Non si spiega il perchè come cimelio delle sue uccisioni si serva dei portafogli delle proprie vittime. Non è abbastanza interessante come "villain". Nonostante l'idea originale di fondo (e non è poco), Sam risulta un serial killer non interessante e questo vanifica tutto il percorso di riabilitazione che prova a compiere.

In definitiva, The Patient è davvero stata una serie dal concept potenzialmente devastante ma ha annoiato, si è trascinata in fondo senza stimoli e senza offrire stimoli.

Qualche zampata l'ha piazzata, soprattutto ponendo rilevanti dilemmi morali sul ruolo della società nel percorso riabilitativo dei criminali, sulla natura di questi ultimi, su dove ci spingeremmo per un figlio, su come affronteremmo la morte inevitabile, sulla religione, la fede, il lutto, ma si è resa, con le sue stesse mani, poco digeribile agli spettatori.

E poi, dopo aver piazzato il colpo Steve Carrel non più rovinare tutto mettendogli accanto quella bestia attoriale (con tutta l'enfasi negativa che si possa mettere) come Domnhall Gleesom...


Sviluppo Personaggi: 6

Complessità: 6,5

Originalità: 9

Autorialità: 5

Cast: 6,5

Intensità: 6,5

Trama: 5

Coerenza: 5,5

Profondità: 5

Impatto sulla serialità contemporanea: 2

Componente Drama: 9

Componente Comedy: 0

Contenuti Violenti: 7,5

Contenuti Sessuali: 0

Comparto tecnico: 5

Regia: 4

Intrattenimento: 5

Coinvolgimento emotivo: 6,5

Opening: 1

Soundtrack: 1

Produzione: FX

Anno di uscita: 2022

Stagione di riferimento: 1

49 visualizzazioni

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