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The Red Sowing infiamma House of The Dragon 2

Dopo due episodi interlocutori e giudicati non benissimo dal popolo del web per motivi che fatico ancora a comprendere e che ho sviscerato nelle recensioni a Regent e Smallfolk, House of The Dragon si infiamma ad un passo dal season finale.

Tutti a parlare di migliore episodio dello show, di grandissima resa visiva, di svolta narrativa e così via. A dirlo, magari, sono gli stessi che parlavano a vanvera sui due episodi precedenti senza rendersi conto che senza di essi non sarebbe potuto esistere questo magnificiente “The Red Sowing” visto che sia Regent che Smallfolk avevano avuto l’’arduo compito di costruire quanto narrato nella 2x07 che oggi andiamo velocemente a sviscerare.

Dei baci a Misarya, di Seasmoke che cerca padrone, di Aegon resuscitato adesso non interessa più a nessuno perché tanto è arrivato il feroce Vermithor a bruciare ogni dubbio.

La lunga sequenza finale è epica, inutile girarci intorno a provare a trovare il pelo nell’uovo.

Rhaenyra si è giocata tutto con questa mossa audace, rischiando la credibilità e l’onore oltre che il trono.

Jace si è sentito tradito.

Il concilio ristretto è in rivolta.

I saggi maestri dell’antica Valirya che educano, sfamano, trattengono i draghi nella fossa dei draghi ritengono blasfemo quell’atto con cui la regina, con forte pragmatismo, cerca casa ai suoi due draghi senza padrone. Lo fa facendosi beffe delle tradizioni e della sacralità di quelle enormi e divine bestie, piegate come uno strumento di guerra per favorire il pronostico nella sanguinosa lotta intestina con Aemond ed Aegon.

Accorreranno in tanti da Approdo del re e solenne sarà la promessa realista della regina che, accogliendoli a Dragonstone, porrá davanti a loro una scelta che potrebbe portarli verso l’eternità o bruciati vivi qualche minuto dopo.

Il gigante Vermithor, in effetti, di lì a poco farà un bel barbecue nella Dragonpit, lasciando ben pochi superstiti e zero speranze alla regina Rhaenyra, spettatrice di una carneficina che farà felicissimi i suoi tanti detrattori.

La speranza, si sa, è l’ultima a morire e quando tutto sembrava perduto ecco Hugh Hammer che con piglio coraggioso si para dinanzi a Vermithor riuscendo a conquistarne, per valore o per sangue non lo sapremo mai, la fiducia.

La regina ha il suo cavaliere. Il drago più potente dei sette regni, secondo per grandezza solo a Vhagar, sarà della partita.

La fortuna non si esaurisce qui e si sa, essa aiuta gli audaci, e così anche un altro seme di drago, l’ubriacone Ulf White, trova posto sul dorso dell’ultimo drago disponibile, quel Silverwing col quale stringe subito un legame speciale.

La chiusura è ad effetto con Rhaenyra che fiera ed indomita guarda da lontano un Aemond in fuga, protetta da ben 3 draghi.

Ad Harrenhal, intanto, finalmente si smuove qualcosa con il giovane Tully pronto ad ereditare il potere di suo nonno Grover ed unire tutte le casate di Riverland a sostegno della regina Rhaenyra.

Prima, però, c’è tempo e modo di chiudere i conti con Daemon che uscirà da questo episodio con un’armata fortissima ma con l’onore e la dignità a pezzi.

La scacchiera è prontissima.

I pedoni, i cavalli e soprattutto i draghi sono posizionati al loro posto.

Fuoco e fiamme in vista del finale?


Voto 2x07: 9

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