Se vi state chiedendo se quello a destra nell'immagine di copertina si Iron Man, pardon Robert Downey Jr., state tranquilli.
E' proprio lui.
Irriconoscibile ma è lui,
Ed è proprio il suo nome che leggerete sul poster di The Sympathizer, nuova serie tv di HBOMax diretta da un pezzo da 90 del cinema mondiale, quel Park Chan Wook che in tv abbiamo già ammirato nella bellissima The Little Drummer Girl, che ho recensito in questo post, e che in molti avranno apprezzato per capolavori come Snowpiercer e Oldboy.
Dalla sua firma bisognerà partire per comprendere quanto sia eccelso il lavoro fatto nel pilot del nuovo show della HBO ma prima date un'occhiata alla classifica LIVE delle serie tv in onda fin qui in questo roboante 2024.

Nonostante la serie ispiri un senso di originalità totale, siamo di fronte all'ennesimo adattamento di un celebre romanzo, da cui Park Chan Wook trae forza per sprigionare, con tutta la sua potenza stilistica, il suo particolare affondo verso una delle guerre più controverse, raccontate e snaturate della storia recente, quella del Vietnam.
Sin dal primo fotogramma si capisce che saremo di fronte ad una serie bicefala con un protagonista (The Captain) bicefalo, bi-razziale, bilingue come egli stesso avrà a dire nei primi minuti.
La guerra del Vietnam è stata oggetto di mille rivisitazioni e, come ci insegnano aforismi, citazioni e libri di storia, le guerre vengono vissute due volte, vinte due volte per potersi considerare veramente chiuse. La prima si svolge sui campi di battaglia, la seconda sui libri di storia per preservane la corretta memoria. Chi, meglio di noi italiani, può capire questo concreto rischio di rivisitazione ora che siamo in preda all'orgoglio fascista di tanti membri di un governo dichiaratamente di destra (estrema) e ogni giorno occupato a cancellare dalla memoria collettiva gli orrori del fascismo e dei fascisti? Considerate il Vietnam di quegli anni un universo amplificato di migliaia di costanti rispetto alla nostra povera e macchiettistica italietta. Considerate gli orrori, i morti e la narrativa americana contrapposta a quella vietnamita. Aggiungeteci che noi occidentali tendenzialmente non conosciamo nulla della complessità che porto a quella guerra, da molti facilmente etichettata come la guerra fra americani e comunisti. In parte fu cosi, in gran parte pochi ricordano che quella guerra fu soprattutto una guerra intestina, fra nord e sud del Vietnam, fra comunisti e colonialisti, fra popolo e generali, fra ricchi e poveri. In quella spaccatura la CIA e gli Stati Uniti d'america si infilarono per poter "liberare" l'ennesimo popolo. Finirono per essere rispediti a casa, in casse da morto o velivoli militari, bloccati nei Cu Chi Tunnel del vietnam tutto. Fu una guerra che vide la sconfitta degli americani che furono, addirittura, costretti ad accettare di ripagare quel popolo e di farsi carico della ricostruzione tale fu la disfatta.
Park Chan Wook prova a ricomporre quel puzzle mettendo al centro la figura di un giovane capitano, spia comunista, molto ben voluto da "quelli del Sud" e dalla CIA.
L'ambiguità impervia cosi in questa serie che, aldilà dei pregi narrativi, emerge prepotentemente grazie ad un regia unica.
I presupposti per finire con abbondanti nominations al prossimo speciale di fine anno ci sono tutti.
Visti i nomi in gioco e la garanzia HBO è facile pensare che questi presupposti si tramutino presto in realtà.
Voglia di continuare a vederlo: 8
Voglia di consigliarlo: 7
Originalità: 9
Cast: 8
Comparto Tecnico: 9
Opening: 5
Dove Vederla: HBOMax
Anno di uscita: 2024
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