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We Light The Way ci porta dentro l'ennesimo matrimonio sanguinario a Westeros

Benedetto sia il giorno in cui la HBO decise di dare un'altra chance al mondo disegnato ed immaginato da George R.Martin.

Nonostante la Waterloo vissuta con l'ultima stagione dell'iconica Game Of Thrones è innegabile che Westeros ed i suoi personaggi siano una gallina dalle uova d'oro da cui attingere numerose storie, sempre intriganti, sempre speciali ma, allo stesso tempo, assonanti per stile, sottofondo e tematiche a tutto ciò che ci fu raccontato rispetto ai vari Jon Snow, Cersei Lannister, Daenarys Targaryen, Ramsey Bolton e via discorrendo.

House of The Dragon, sinora, ha dimostrato di essere una erede maestosa della serie originale (non a caso ne parlo come "erede" visto quanto questo sostantivo sia rilevante nei primi episodi dello show), capace di offrirci uno spettacolo sempre molto potente in termini visivi senza che le tante sequenze più dialogate o "tranquille" rappresentassero un peso alla narrazione, anzi, come We Light The Way ci dimostra, è proprio in episodi più pacati, come questo, che si annidano i germi della rivoluzione, della disperazione, della guerra che inevitabilmente, in un mondo dominato da draghi (non Mario, per fortuna) e da principi ambiziosi, arriverà.

Pochi giorni fa, parlandovi de Gli Anelli del potere vi avevo condiviso le impressioni su una serie che era arrivata al suo fatidico giro di di boa (qui trovate la recensione di cui parlo). Oggi, con una buona dose di casualità, parliamo di quello che per House of Dragon rappresenta, allo stesso modo, l'approdo alla esatta metà di questa prima stagione.

Sono 2 show che sto paragonando continuamente e che si trovano ad affrontare il bilancio di metà stagione proprio nella stessa settimana.

A prescindere da quale parte ci si voglia schierare in questa battaglia dello streaming (a proposito, date un occhio a questo approfondimento su Netflix e sorelle) è, francamente, impietoso il paragone fra i 2 show, almeno sino a questo momento.

Laddove in The Rings of Power fatichiamo ad intercettare personaggi di carisma e riconosciuta visibilità, qui troviamo almeno 5 personaggi che sentiamo "nostri" sin dai primi episodi.

La principessa Rhaenira, ad esempio, ci appare forte, coraggiosa, abile e meravigliosamente ardita. In questo episodio viene rafforzato il percorso che era nato in King of The Narrow Sea (qui trovate la recensione completa). Quella notte trascorsa con suo zio Daemon l'ha irrimediabilmente segnata, rendendola donna, e non in un senso fisiologico o patriarcale del termine ma perchè le ha permesso di capire quanto il potere possa permetterle di piegare regole e convenzioni, anche in amore, anche andando oltre le parole e le lame taglienti di pettegolezzi e giochi di palazzo. E' questo il motivo che la spingerà a dirigersi verso il suo futuro marito Laenor Velaryon, compiere una scelta politica molto saggia (cosa che suo padre si rifiutò di fare negli eventi narrati nel secondo episodio, qui trovate la recensione integrale), ragionare per compromessi con il suo nuovo compagno, affrontare a viso aperto Ser Criston e posizionarsi esattamente sullo scacchiere in una posizione dove sarà più facile fare scacco matto una volta che arriverà il suo turno.

Al contempo, Rhaenira, dimostra di avere ancora un feeling da brividi con suo zio Daemon (Matt Smith) che, nel frattempo, uccide la sua legittima moglie Rhea nella Valle, liberando un post alla tavola dei Targaryen, predisponendosi ad un eventuale matrimonio di palazzo che gli consenta di recuperare posizioni nella linea di successione al trono e nella griglia di Approdo del Re. Che le sue mire siano rivolte proprio a Rhaenira è un fatto acclarato, che Daemon stia tramando altro ancora è cosa ancor più sicura.

Rhaenira e Daemon sono 2 personaggi caratterizzati estremamente bene ma nel corso della prima metà di stagione sono emersi tanti altri personaggi di enorme impatto. Basti pensare a al re Viserys che, nel suo apparire debole e sconfitto sin dal primo episodio, ha creato le basi di un conflitto che promette scintille. La morte di Aemma, da lui involontariamente causata, il rifiuto di un matrimonio con la figlia di Corlys Velaryon, la scelta di Alicent Hightower come sua nuova sposa, la nascita di Aegon, i litigi e la protezione di Rhaenira, la malattia che sopraggiunge, l'allontanamento dell'amato fratello Daemon lo hanno posto in una posizione centrale rispetto a tutto ciò che è avvenuto e tutto ciò che avverrà. La battaglia per il trono nasce proprio a causa della sua debolezza e della sua, paradossalmente, saggezza. Se non avesse respinto il fratello, oggi sarebbe tutto più chiaro e cristallino, al popolo come ai nemici e Westeros sarebbe un affare dei Targaryen ancora per secoli. L'incertezza sul futuro del reame, le battaglie intestine, gli errori di giudizio hanno, invece, permesso che tutti si sentissero in diritto di pretendere un pezzettino della torta e di attendere come avvoltoi la morte del sovrano.

E proprio Alicent, personaggio molto interessante sebbene ancora molto silente, si sta rivelando un boomerang inatteso per Viserys il quale aveva rischiato il suo stesso regno sposandola in nome dell'amore e non della convenienza e che che adesso, invece, si ritrova una nemica giurata dei Targaryen nel suo stesso letto. In questo episodio, infatti, vediamo come una serie di eventi ribaltino, repentineamente, la visione della giovanissima regina, trasformandola in una serpe in seno al trono. L'allontanamento del padre Otto, le bugie di Rhaenira, la confessione di Ser Criston, le nozze della sua amica - figlioccia, le hanno insegnato a non fidarsi e costruire alleanze, dentro e fuori il palazzo di cui sentiremo sicuramente parlare negli eventi, decisamente cruenti ed imprevedibili, che ci attendono.

Una menzione la merita anche Ser Criston, White Knight della principessa Rhaenira che, in un impeto passionale, nello scorso episodio aveva laciato che "l'oath" di Ser Criston cadesse ed i loro destini si intrecciassero. La scelta di sposare Laenor e di chiedere a Ser Criston di essere, fondamentalmente, il suo amante (o il suo "whore" come lui stesso si definirà) catapulteranno il giovane cavaliere in una crisi che lo spingerà a massacrare, durante le celebrazioni del matrimonio che verrà, il compagno segreto del futuro principe ed a tentare il suicidio sul finale di episodio, scongiurato da quella Alicent che, nell'ombra, sembra aspirare a servirsi di lui come interno e segreto uccellino nella lotta alla successione del trono a cui vorrebbe che partecipasse, e vincesse, il suo primogenito Aegon.

Come vedete, ho passato in rassegna 5-6 personaggi di difficile collocazione ma impossibili da non ricordare, nonostante i pochi minuti che abbiamo trascorso con loro. Non si può dire lo stesso per i vari Galadriel, Elrond e compagnia cantante che abbiamo incontrato lungo le strade della Terra di Mezzo.

Relativamente alla storia, peggio mi sento. The Rings of Power ha dimostrato di essere piena di ridondanze, buchi ed incoerenze mentre in House of Dragon al massimo possiamo parlare di accelerazioni e qualche facile incastro di comodo durante alcune sequenze. La storia, però, ha una decisione precisa e segue gli schemi di una mitologia che abbiamo ampiamente imparato a conoscere con Game of Thrones.

Sul ritmo non voglio soffermarmi neppure un minuto in quanto appare veramente molto palese quanto scorra a velocità tripla un episodio della serie di HBOMax rispetto a quella di Amazon Prime Video.

Il finale dell'episodio che chiude la prima parte di stagione, ci suggerisce che la guerra per il trono è pronta e sta per entrare nel vivo. King Viserys crolla a terra proprio quando sua figlia unisce il suo nome, e quello della sua stirpe, a quello dei Velaryon. Sarà morto? Piomberà in una malattia terminale? Sarà stato avvelenato?

L'ennesimo matrimonio sanguinario e violento ambientato nei 7 regni, non paragonabile al Red Wedding ma, di certo, molto scioccante e determinante.

Con buona pace di elfi, nani e pelopiedi.

Qui rilancio le recensioni ai 4 episodi precedenti. In caso vogliate approfondire sono in ordine cronologico, cliccateci pure. Ne approfitto anche per segnalarvi che, per chi avesse telegram, da qualche giorno è disponibile anche il canale telegram (i dettagli li trovate in questo post).

Voto Episodio: 8-



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