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When They See Us e quella indelebile macchia chiamata razzismo

Proprio non vi capacitate di come si possa odiare un altro essere umano solo a causa del colore della pelle?


#blacklivesmatter è il vostro hashtag preferito?


Il Trumpismo non è nato pochi anni fa ma ha radici profondissime?



Nell'estate del 2019 furono circa 23 milioni gli account unici Netflix nel mondo che guardarono "When They See Us", una delle serie bomba di quella estate seriale caldissima.

Si tratta di una miniserie di soli 4 episodi, ciascuno dei quali rappresentava una sorta di piccolo film di durata di oltre un'ora.

A dirigere la serie vi era un astro nascente del panorama autoriale mondiale: Ava Duvernay.

La serie traeva spunto (e forza) da una vicenda molto triste e tragica avvenuta a New York nel 1989, anno in cui un muro crollava e decine di milioni di persone credevano fermamente che, di lì in poi, di muri non ne sarebbero stati più alzati.

Di muri però ne è pieno il mondo e se sei parte di una minoranza razziale come quella afroamericana, e vivi nel paese leader del cosiddetto mondo libero hai, incredibilmente, di che preoccuparti.

E cosi capita che uno stupro ai danni di una donna bianca, nel bel mezzo di Central Park, diventi la miccia per aizzare l'opinione pubblica contro la comunità afroamericana ed intorbidire acque già agitatissime.

A farne le spese, nel più classico dei racconti brutali atti a descrivere la discriminazione razziale in U.S.A., furono un gruppetto di giovani ragazzi, le cui vite furono, da quel momento in poi, definitivamente spezzate.

Nel concreto, e ahinoi nella realtà, a pagarne le conseguenze furono, per l'appunto, 5 ragazzi, 5 minorenni, 4 afroamericani e 1 ispanico, rei di essere stati nei pressi del luogo dello stupro al momento sbagliato.

La loro colpa più grave, però, era un'altra.

Nessuno di loro aveva la pelle bianca.

La polizia li terrà in custodia per ore, senza cibo, percuotendoli, minacciandoli, mettendo loro in bocca parole false e spingendoli a confessare un crimine atroce che non solo non avevano commesso ma che mai si sarebbero sognati di commettere vista la loro indole pacifica ed il loro carattere gioviale e sognante. Attraverso quelle false promesse ed un disarmante terrorismo psicologico, gli inquirenti, riusciranno a fargli sputare un rospo che segnerà le loro esistenze per sempre.

Indelebilmente.

Zero indagini, zero zelo.

Nessuna preoccupazione scalfiva la mente di poliziotti, detective, giudici.

Quelle vite, quelle vite "nere", non contavano a nulla. Non esistevano. Erano indifferenti.

Per gli inquirenti, per i politici, e purtroppo anche per l'opinione pubblica, esisteva solo la determinazione di mettere in gabbia 5 innocenti.

Il segnale da inviare era che solo bestie di quel colore potevano aver compiuto un atto cosi efferato.

Nessun bianco mai avrebbe potuto macchiarsi di un crimine tanto efferato.

L'uomo nero, d'altro canto, si. Ne sarebbe stato capace ed avrebbe provato gusto nel farlo, nel vendicarsi di una innocente donna bianca, simbolo di tutti gli uomini bianchi potenti e violenti che avevano calpestato i loro diritti da secoli.

Era il 1989 ma i segnali di quello che sarebbe diventato il mondo erano tutti li.

Bastava solo intercettarli.

Leggerli.

Indovinate, ad esempio, chi fu il personaggio che con maggior furore e rabbia spinse l'opinione pubblica e la polizia ad incastrare 5 ragazzini innocenti?

Donald Trump.

Sarebbe divenuto presidente un quarto di secolo più tardi, e poco più, ma la sua personalità non sarebbe cambiata affatto.

Il futuro presidente degli Stati Uniti d'America, lanciò addirittura una petizione per reintrodurre la pena di morte nello stato di New York, per poterla, poi, utilizzare immediatamente contro quei 5 animali che non meritavano di vivere.

Non esistevano ancora ne smartphone ne social ma la caccia alle streghe e la diffamante post verità erano un pericolo più che imminente.

La serie distrugge il sistema giudiziario americano, ne evidenzia i vulnus, ne scuote le coscienze, raccontando una storia verissima eppure tragicamente inconcepibile.

5 vite distrutte in nome della rabbia, dell'odio, della cecità voluta a fini di propaganda e di facile lettura di qualsivoglia problema.

Si è parlato di "When they see us" come di una serie necessaria e attuale.

Lo è. E per questo va guardata.

Anche oggi.

Purtroppo.

Per non dimenticare che la rabbia, l'odio, l'ignoranza non hanno colore alcuno.




 

Sviluppo Personaggi: 8

Complessità: 6,5

Originalità: 7

Autorialità: 7,5

Cast: 7,5

Intensità: 9

Trama: 7

Coerenza: 7

Profondità: 9

Impatto sulla serialità contemporanea: 6

Componente Drama: 10

Componente Comedy: 0

Contenuti Violenti: 4

Contenuti Sessuali: 1

Comparto tecnico: 6,5

Regia: 7

Intrattenimento: 3

Coinvolgimento emotivo: 9

Opening: 2

Soundtrack: 3

Produzione: Netflix

Anno di uscita: 2020

Stagione di riferimento: 1

54 visualizzazioni

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