Ma quanto è bravo Oscar Isaac?
No, davvero, ma quanto è bravo Oscar Isaac?
Signori, onestamente: quanto è bravo Oscar Isaac?
Eh niente, lo avrete capito, reputo Oscar Isaac un gigante della recitazione contemporanea.
Non che ci volesse Moon Knight per scoprirlo ma è bello constatare che, anche attraverso un prodotto "commerciale", in molti possano scoprire il talento unico di un attore di questo calibro.
Si parla sempre di attori che rifiutano ruoli nel Marvel Cinematic Universe per non piegarsi alla logica dei blockbuster supereroistici e fumettosi, troppo poco si parla di quanto, per un attore bravo come Isaac, sfociare nell'universo fumettistico più famoso di sempre, possa essere un ulteriore modo per far conoscere, a chi magari non ne ha mai avuto occasione (in tal caso, un grosso "buh" per voi), il proprio poliedrico e carismatico talento.
Detto ciò, tuffiamoci in questo "Summon The Suit", secondo episodio della miniserie con il buon Isaac protagonista.
Un commento veloce? Mi ha soddisfatto enormemente.
Ho saputo, per interposte persone, e tramite il famigerato e selvaggio web che questo nuovo personaggio Disney Plus/Marvel non sta facendo battere i cuori.
A me sta accadendo il contrario.
La duplicità e l'insicurezza trasmesse da Isaac nell'impersonare il suo Steven/Marc mi sta mandando in brodo di giuggiole.
E', inoltre, pregevole la scelta degli autori di tenere Moon Knight, l'eroe, ancora molto nascosto. Mi ha ricordato il primo Daredevil, quello potente e imperfetto, quello misterioso e ancora alla ricerca del proprio destino.
Il fatto che ci sia poca azione (anche se vorrei parlarne un attimo...) e che ci siano ancora pochi riferimenti all'universo a noi noto, perchè mai dovrebbe costituire un problema? Semmai, in questo caso, mi sembra essere un bel pregio.
Avanzare insieme a Steven alla scoperta della sua doppia personalità, del suo essere cosi fuori posto rispetto al suo alterego, il suo non sapere credo sia un eccellente filo conduttore che collega direttamente lui a noi, la serie agli spettatori.
Anche con il The Batman di Reeves credo sia emersa chiarissima una cosa (ed ancora una volta qui ci vedo un'eredità Daredeviliana): non esistono eroi perfetti e soprattutto gli eroi perfetti e la costruzione del loro mito senza che vi sia una macchia o un alone, non funziona. Può intrattenere benissimo, può seminare accoliti ma alla fine non rende giustizia a quei personaggi.
Sapere che Steven è Marc e che Marc ha una moglie e che quella moglie è legata a doppio filo al dio Konshu e che Marc altro non sta facendo che proteggerla e che quindi tutta questa storia è molto più grossa, ma allo stesso tempo intima, di quanto si potrebbe immaginare, rende il tutto molto più vero, molto più umano, molto più bello da scoprire e poi analizzare.
Che intorno a tutto ciò ci siano scarabei, divinità egizie, magie e gente con i superpoteri mi sembra, al momento, un contorno e non viceversa.
Se poi hai a disposizione anche l'arma Isaac...i conti non posson che tornare.
Voto Episodio: 8
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