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The Undoing: la serie che assomigliava a The Big Little Lies è diventata molto di più


Nel parlarvi del pilot avevo evidenziato 3 cose principali:


  1. Quanto fossi rimasto sorpreso dalla centralità della nostra Matilda De Angelis, qui nei panni di Elena Rodriguez

  2. Quanto The Undoing fosse figlia, nipote, cugina, amante di The Big Little Lies, con la quale condivideva oltre all'attrice protagonista (Nicole Kidman) anche il suo padre putativo (David E. Kelley)

  3. Quanto The Undoing fosse capace di attrarre l'attenzione dello spettatore, lasciandosi guardare con tanto stupore e meraviglia nonostante la discendenza esplicita da un prodotto come The Big Little Lies

A visione della prima, e nelle intenzioni iniziali unica, stagione completata confermo che The Undoing è una serie coi controcaxxi anche e soprattutto grazie al fatto che in pochissime puntate è riuscita a masticare l'eredità con la serie tv di Jean Marc Valleè, e sputarla in un secchio come avrebbe fatto un vecchio pistolero in un western di Sergio Leone.

In soli 6 episodi The Undoing è cresciuta cosi tanto da scrollarsi di dosso un paragone che era venuto naturale a chiunque avesse visto la serie HBO con Zoe Kravitz, Reese Whiterspoon, Laura Dern e Nicole Kidman fra le altre.

Può sembrare poco ma poco non è.

Un conto è presentarsi al mondo come qualcosa di nuovo, fresco e frizzante e rimaner se stessi, altro paio di maniche è uscire allo scoperto e sentirsi dire da tutti che si, sai il fatto tuo ma somigli troppo a quell'altra serie li e poi riuscire nei 5 episodi successivi a tornar da loro con aria tronfia e soddisfatta per riscuotere tutti gli applausi e i sorrisetti di questo mondo, consapevole di aver fatto il massimo per diventare un prodotto figlio di qualcuno ma emancipatissimo e indipendente fino al midollo.

The Undoing, sintetizzando all'estremo, è esattamente questo, ovvero il figlio diligente e intelligente capace di andar via di casa a 18 anni e costruire la sua vita in totale autonomia senza dimenticare le proprie radici.

Per i pochi che non lo sapessero, The Undoing non è uno spinoff, un sequel o un prequel di The Big Little Lies. Le 2 serie non c'entrano nulla l'un con l'altra a livello narrativo. A livello di stile e di approccio, invece, sono 2 sorelle gemelle, o quantomeno parenti stretti.

Nella serie di Jean Marc Valleè sul proscenio vi erano donne ricche e agiate, che si muovevano con i loro drammi personali e familiari all'interno di una cornice borghese, quasi aristocratica se volessimo ricondurre tutto ad una dimensione prettamente economica e di benessere. Idem in The Undoing. Abbandoniamo l'assolata California e ci dirigiamo nella fredda e frenetica New York. Aldilà di questo, nulla sembrava essere differente rispetto a The Big Little Lies. Scuole di prestigio a cui iscrivere i propri figli, appartamento di assoluto livello, moglie e marito molto impegnati socialmente nelle classiche serate di gala non per comuni mortali, e via discorrendo.

Questa ambientazione e collocazione sociale, metteva The Undoing nella categoria di quelle serie che non vogliono raccontare le persone comuni ma le persone che comuni, almeno socialmente ed economicamente, proprio non lo sono. Questo però, almeno per The Undoing, non ha significato allontanarsi da quella che poi è stata una storia che se comune non è, quantomeno si è avvicinata agli standard di un drama giudiziario come ne abbiamo visti tanti.

Questo mix, unito all'ottima evoluzione dei personaggi, alle eccellenti interpretazioni e al mistero dietro gli svelamenti e le zone d'ombra che si sono susseguite nei 6 episodi della serie, hanno reso The Undoing un prodotto eccellente.

Scrollatasi di dosso l'etichetta della "nuova The Big Little Lies", la serie con la nostra Matilda De Angelis ha spiccato il volo.

Nicole Kidman ha fatto Nicole Kidman e questa è sempre cosa buona e giusta.

Hugh Grant non ha fatto Hugh Grant e questa è stata un'altra cosa buona e giusta.

Forse, infatti, la nota più positiva è stata quella di aver assistito ad una bella e inusuale performance dell'attore britannico. Abbandonati i panni del belloccio che fa innamorare qualsiasi donna gli capiti a tiro, Grant ha vestito quelli dell'oncologo belloccio che fa innamorare qualsiasi donna gli capiti a tiro ma sul quale pende un'accusa di omicidio e tante altre cose disdicevoli, dal tradimento alla sociopatia spinta, manco fosse il nuovo Charles Manson.

Se nel primo episodio si aveva come l'impressione che Hugh Grant fosse lì solo per fare da complemento di arredo, nel corso della serie l'attore ha saputo conferire magnetismo e mistero ad un personaggio veramente indecifrabile ed enigmatico.

Hugh Grant interpreta Jonhatan Fraser, marito della dottoressa Fraser (Nicole Kidman), stimatissimo oncologo pediatrico, rispettatissimo dalla comunità, affascinante, amorevole, padre e marito devoto.

La morte di Elena Rodriguez getta la comunità nel panico. La donna è stata massacrata con un martello.

Le indagini porteranno ad avere un unico sospettato: Johnatan Fraser.

Ne seguiranno episodi tesissimi e densissimi dove non riusciremo mai veramente a capire se dietro quel faccione cosi simpatico e carismatico si nasconda un killer a sangue freddo incapace di provare empatia e rimorso o un bravo padre di famiglia inciampato sull'infedeltà ma privo di qualsiasi impulso omicida.

The Undoing è riuscita a costruire un thriller molto ben riuscito, abbinando fattori molto canonici ma elevando tutto ad un livello molto alto, dalle interpretazioni all'evoluzione dei personaggi, dalla coerenza narrativa alla capacità di sorprendere il pubblico con tasselli sempre nuovi e misteriosi ma solidi rispetto alla trama orizzontale.

Non è certo stata The Undoing ad inventare certi stratagemmi, e non è stata certo la serie di David E.Kelley la prima a portare sullo schermo una storia di questo tipo, resta, però, il fatto che lo abbia fatto benissimo, tenendoci incollati alla poltrona e impedendoci di distogliere lo sguardo.

Siamo talmente abituati a cercare l'originalità ed il guizzo creativo, autoriale, che oramai guardiamo quasi con spocchia prodotti ineccepibili come questo.

E allora la mente, più che a The Big Little Lies, va a La Regina Degli Scacchi, fenomeno televisivo dell'anno che ha fatto della consistenza e della perfezione narrativa, più che dell'originalità creativa, la sua fortuna.

Vien da chiedersi allora, perchè dovremmo preferire quella perfezione a questa?




 


Sviluppo Personaggi: 7,5

Complessità: 6,5

Originalità: 6

Profondità: 5

Cast: 9

Trama: 8

Impatto sulla serialità contemporanea: 6

Componente Drama: 9

Componente Comedy:0

Comparto tecnico: 6,5

Regia: 6+

Intrattenimento: 9

Coinvolgimento emotivo: 8

Soundtrack: 5

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