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The Peripheral: So Far, so good!

Mai sazi di fantascienza?


Westworld vi ha ammaliato?


Vi piace intripparvi?


Ogni tanto le first impressions regalano grandi conferme.

Cosi è stato per The Peripheral, serie fantascientifica di Amazon Prime Video, trasposizione seriale dell'omonimo romanzo che vede in Jonathan Nolan, e nella sua consorte Lisa Joy, le 2 menti dietro le quinte che, in veste di executive producers, hanno avuto il compito di tessere la complicata tela dello show con protagonista, tra gli altri, Chloe Grace Moretz.

Buona, molto buona la prima.


Dove state scappando? Leggete questi 2 post prima di andare avanti:



Credo che The Peripheral comparrà molto spesso nello speciale di fine 2022 (qui il post di lancio), vuoi perchè a livello sci-fi non teme rivali e vuoi perchè la novità è stata bella forte e con essa l'impatto che lo show ha avuto su noi poveri spettatori che nel 2022 siamo stati letteralmente invasi da una marea di titoli moooolto interessanti.

E come potrebbe non essere interessante uno show come questo? Futuro, simulazioni, distopia purissima, disastri ambientali, disastri nucleari e tantissima filosofia, proprio come piace a Nolan, proprio come piace a Lisa Joy.

E' indubbio, infatti, che dietro le roboanti teorie sul jackpot, sul futuro e sul passato della popolazione terrestre ci siano gli amletici dubbi che l'essere umano si porta sulla propria esistenza sin dall'alba dei tempi.

Il tema centrale, a mio avviso, è stato quello del libero arbitrio e dunque degli impatti che le nostre scelte hanno su chi ci circonda, su noi stessi e, per esteso, su tutto il genere umano.

Il peso delle nostre azioni, il valore dei nostri sacrifici assumono qui dimensioni gigantesche.

E se di fronte a queste domande riesci anche a fornire qualche spunto riflessivo in più e non annoiare nel frattempo allora, probabilmente, sei tu, come autore, sei tu, come serie, ad aver fatto jackpot.

Non trovate?

The Peripheral ha avuto molti, moltissimi pregi.

E' stata accattivante e lo è stata soprattutto attraverso personaggi intriganti ed enigmatici.

Ne cito 4, giusto per non sembrare quello che lancia il sasso e nasconde la mano.

L'ispettore Lowbeer, la dottoressa Nuland, Lev Zubov ed Aelita West.

Basterebbero questi 4 personaggi a convincervi che The Peripheral è una serie che va vista, va assaporata.

Ognuno di questi personaggi nasconde segreti, trama complotti, vive di sotterfugi ma, c'è da scommetterlo, brama qualcosa che non può avere. La differenza fra loro è che alcuni bramano un potere che non hanno solo per avidità, altri per puro altruismo e per andare fino in fondo agli eventi, e le scelte, che hanno ridotto il mondo, in poco più di mezzo secolo, ad una pura e semplice simulazione calata nella realtà.

Ad essi aggiungeteci pure i personaggi più "regolari" come Flynne e suo fratello Burton, passando per Ash, Tommy, Wolf e Corbett e vi ritroverete una serie corale dove tutti hanno qualcosa da aggiungere alla storia enorme che ci si propone di raccontare.

Ho detto poco?

Come sapete per me recensire equivale a scambiare quattro chiacchiere al bar con voi facendolo, però, con lo spirito di chi ricerca l'oggettività dentro la soggettività.

In altre parole, nel mio percorso da blogger, sto cercando di trasferirvi il mio entusiasmo seriale senza, tuttavia, limitarmi al "mi è piaciuto"/"non mi è piaciuto" ed altre amenità di cui il web è pieno.

L'intento è cercare un barlume di oggettività nelle cose, determinare parametri e standard da seguire in ogni piccolo campo di cui si compone una serie tv. Dalla regia alla scrittura, dalla recitazione al fattore originalità, dall'impatto sull'universo seriale alla capacità di farci ragionare sul mondo che ci circonda.

Da questo punto di vista trovo The Pheripheral una serie perfettamente centrata poichè riesce a soddisfare la maggior parte dei criteri sopra elencati e che a fondo pagina verranno poi ulteriormente sviscerati nelle consuete pagelle.

C'è tutto quel che serve per farcela amare, nelle giuste quantità.

La critica che si potrebbe muovere alla serie è che essa non eccelle quasi in nulla.

E' originale ma alcune cose le abbiamo già viste in Westworld o Ready Player One. Ben recitata ma nulla a che vedere con gli Odenkirk o le Moss di questo mondo. Ottimi effetti visivi ma nelle serie Star Wars o nelle Disney o in Foundation abbiamo visto mooolto meglio.

Avvincente ma non ai livelli di Severance o 1899.

Insomma, The Peripheral convince ma non mi lascerei andare a facili entusiasmi.

E' una serie che ha tutto ma che in un attimo potrebbe deragliare, proprio come quel mondo che rappresenta, cosi sicuro di sè eppure cosi dannatamente fragile.

Sviluppo Personaggi: 7

Complessità: 9

Originalità: 8

Autorialità: 6

Cast: 6

Intensità: 6,5

Trama: 7,5

Coerenza: 6,5

Profondità: 9

Impatto sulla serialità contemporanea: 3

Componente Drama: 7

Componente Comedy: 1

Contenuti Violenti: 5

Contenuti Sessuali: 1

Comparto tecnico: 6,5

Regia: 5,5

Intrattenimento: 9

Coinvolgimento emotivo: 6,5

Opening: 8

Soundtrack: 5,5

Produzione: Amazon Prime Video

Anno di uscita: 2022

Stagione di riferimento: 1

112 visualizzazioni
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