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Based on a True Story: serial killer, podcast, true crime ed una serie riuscitissima

Ve lo avevo detto qualche settimana fa in occasione delle first impressions.

Oggi ve lo confermo.

Based on a true story è, e sarà, una delle rivelazioni dell'anno.

Craig Rosenberg è una delle menti dietro l'operazione The Boys che tanta fortuna sta portando ad Amazon Prime Video e a tutti gli amanti del genere comics.

Per una volta, il buon Craig ha deciso di uscire allo scoperto e mettersi in proprio dando vita a questa vera e propria chicca che non posso fare a meno di ri-consigliarvi.

Detto di Rosenberg, voglio spendere 2 parole su Peacock che si sta rivelando sempre più una piattaforma capace di raccogliere pochi ma buoni, e molto originali, prodotti.

Solo in questo fertile 2023, infatti, abbiamo avuto il piacere di ammirare Mrs Davis, nuova creatura di Mr. Damon Lindelof, e Poker Face, avventura seriale del lanciatissimo Rian Johnson.

Non solo 2 prodotti freschi e sui generis ma 2 avventure si nutrivano di acqua buona sin dall'inizio avendo come burattinai 2 stelle del firmamento serial-cinematografico.

Presentarsi ai blocchi di partenza con una serie creata dal padre di Lost, The Leftovers e Watchmen e dall'uomo dietro l'operazione Knives Out, l'ultimo Star Wars e dell'episodio più bello della storia di Breaking Bad, rappresentava una vittoria sin dall'inizio per questa piccola ma ambiziosa piattaforma.

Based on a True Story si appoggiava su spalle meno forti e per questo portava con sè un carico di aspettative non elevatissimo.

A conti fatti, anche questa scommessa può dirsi più che vinta grazie ad un mix di generi ed un trio di protagonisti super.

Inutile dire che la serie ha rapidamente scalato la classifica LIVE 2023.

Non ci credete?

Ava e Nathan, interpretati da Kaley Cuoco e Chris Messina in un'immagine di Based on a True Story di Peacock

Nel post di commento al pilot avevo elogiato sia Chris Messina che Kaley Cuoco, le 2 facce da copertina di questo show. L'intera prima stagione non solo ha confermato la loro bravura e perfetta alchimia ma, se possibile, l'ha ulteriormente esaltata.

Oggi, però, voglio soffermarmi anche sul terzo incomodo della coppia di coniugi losangelina. Tom Bateman, che qui interpreta Matt, vero fulcro intorno al quale ruotano tutti gli eventi, si è dimostrato clamorosamente "suitable" per la parte.

Un serial killer credibile e performante che ha regalato alcune delle vette grottesche e comiche più alte dello show.

Penso alle sue chiamate zoom con altri serial killer per provare a mettere in piedi uno o più spinoff del podcast ideato con Ava e Nathan.

Ricordo, ad esempio, il suo voler rendere un podcast su un serial killer, e di un serial killer, più inclusivo per consentire alle varie piattaforme di non boicottarlo a prescindere.

Questi, ed altri momenti, hanno evidenziato la vera anima di questo formidabile show costituita di tanta ironia e sarcasmo ma anche, e questa è sicuramente una sfumatura più difficile da individuare, di una buona e sapiente dose di analisi profonda della società in cui viviamo.

La serie, infatti, riesce a colpire con potenti pugni quel lato oscuro, un po' meschino e molte volte frivolo e superficiale della società occidentale, e quindi di molti di noi utenti, follower, spettatori, consumatori.

Una folta marmaglia di individui disposti a chiudere un occhio (o spesso entrambi) di fronte a delitti, crimini, comportamenti non etici, personaggi poco raccomandabili, azioni diseducative, al puro scopo di essere intrattenuti, di passare il tempo o, peggio ancora, di sentirsi parte di qualcosa di più grande della proprie minuscole esistenze.

Questo vale sia per coloro i quali, gli spettatori/consumatori/follower, risultano attori passivi di questo torbido gioco, ma vale ancor di più per coloro i quali creano quei contenuti, fabbricano quelle storie, ideano subdole strategie per accogliere a sè migliaia, milioni di persone e quindi di dollaroni.

La serie è stata, a mio avviso, efficacissima a svelare il vero volto di queste persone.

Pensate alla bellissima Ruby, ricchissima, disinibita, libera eppure pronta a tradire chiunque per un pezzettino in più di fama, ricchezza, vana gloria.

E' il caso di tutti quei seguaci di crime podcast, disponibilissimi a pagare qualsiasi cifra per una nuova storia, un nuovo gadget, una nuova avventura sanguinolenta.

Ancor più forte, ad esempio, lo smascheramento dell'unica presunta sopravvissuta al West Side Ripper che sopravvissuta non era ma solo una abile truffatrice e millantastorie.

In questa cornice, Ava e Nathan hanno potuto raccogliere una sfida più grande e bizzarra di loro ed improvvisarsi produttori esecutori di un podcast unico e irripetibile.

Una storia volutamente assurda, atta ad amplificare questo strano mondo in cui viviamo.

Kaley Cuoco, Chris Messina e Tom Bateman hanno reso tutto più divertente, tutto più effervescente lasciandoci col fiato sospeso per quella che si preannuncia una roboante seconda stagione in cui Rosenberg sarà chiamato a superarsi, tenendo alta la suspence e l'equilibrio fra il verosimile e l'assurdo, ricordando a tutti che questa, a discapito del titolo, non è una storia vera (ma potrebbe diventarlo in questo pazzo, pazzo mondo?!).


 

Sceneggiatura: 7

Regia: 5,5

Cast: 8

Genere: Comedy/Crime

Complessità: 6

Originalità: 9

Autorialità: 6,5

Intensità/coinvolgimento emotivo: 4

Profondità: 6,5

Contenuti Violenti/Sessuali: 7

Intrattenimento: 9

Opening: 2

Soundtrack: 3

Produzione: Peacock

Anno di uscita: 2023

Stagione di riferimento: 1

Voto complessivo: 7,5

303 visualizzazioni

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