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The Mandalorian: Chapter 10 - The Passenger

E niente.

C'è poco, pochissimo da fare.

La classe non è acqua.

Parafrasando l'immenso Luciano De Crescenzo:

Non c’è niente da fare, io l’ho sempre detto: eleganti si nasce. Uno può anche diventare ricco da un momento all’altro, però se non ha classe resta sempre ‘nu pezzente!

The Mandalorian è nato ricco (avete letto il budget per episodio che la Disney ha destinato???), ma porta con se soprattutto una classe innata.

Il secondo episodio della seconda stagione conferma, e rilancia, tutte le certezze della prima stagione, aggiungendo piccoli, impercettibili pregi e dettagli di pregio, tipici di chi è nato con la camicia, e nel caso di The Mandalorian anche con la giacca e la cravatta cuciti addosso.

Quello che più colpisce e resta impresso nella memoria in questo episodio è il rapporto tra Mando e The Child.

Quello che sinora era sempre sembrato, e stato, un rapporto all'insegna della protezione del piccolo ad ogni costo, diventa ora un rapporto bidirezionale, un qualcosa che va molto oltre la missione del mandaloriano.

In più occasioni in questo episodio assistiamo all'avvicinamento, quasi filiale, del piccolo verso il suo amico "beskarioso" tutto metallo e onore.

Nei momenti di paura vediamo baby Yoda correre verso Mando.

Vediamo il piccolo cercare il "padre adottivo" prima di chiudere gli occhi.

Assistiamo al suo roteare gli occhi verso l'armatura integrale ad ogni piè sospeso.

E' innegabile che questa puntata rappresenti un punto di svolta importante, per quanto impercettibile.

Il legame fra i 2 è sempre stato forte.

Da questo "the passenger" in poi potremo considerarlo indelebile e anche totalmente affettivo.

Per quanto Mando possa negare l'evidenza a se stesso, è palese quanto egli sia guidato da un senso di responsabilità e dovere ma anche da un genuino affetto verso il piccolo.

La novità rappresentata dal decimo capitolo è che, forse per la prima volta in maniera cosi evidente, vediamo quanto il piccolo sia oramai indissolubilmente legato al mandaloriano.

Inutile dire che i momenti di interazione fra i 2 sono di una tenerezza e un divertimento sopraffino.

Son sicuro che potremmo, potreste trascorrere ore piantati davanti allo schermo a guardare Baby Yoda trascinarsi sulla neve o la terra arida, guardare con occhi giganteschi il suo amico mandaloriano prendersi cura di lui e ascoltare quegli strani versi emessi da quel piccolo cosino verde.

E' sublime, è sublime nella semplicità pupazzosa di questo esserino entrato oramai nella cultura pop globale.

Quello che, poi, risulta incredibile è vedere commistionate la semplicità di queste emozioni e di questi 2 protagonisti con degli effetti digitali e visivi all'avanguardia. Pensiamo alle locations, a tutti gli esseri che popolano la galassia, agli scontri, all'azione.

Tutto è gestito in maniera perfetta.

E', però, una perfezione che non stanca.

Siamo di fronte ad una cinematografizzazione del medium televisivo ma al tempo stesso ad un totale sfruttamento di quello che la serialità possa offrire al suo massimo livello.

Pensate alla verticalizzazione, alla verticalità di The Mandalorian.

Jon Favreau e compagni non hanno puntato (solo) su una trama di ampio respiro che permettesse di esplorare e allargare l'universo Star Wars ma hanno ben pensato di usare ogni episodio come un contenitore di una singola avventura in quella stessa galassia.

The Passenger, cosi come The Sheriff, è soprattutto un'avventura, una serie di imprevisti ed ostacoli lungo il cammino del Mandaloriano, lungo la missione che egli si è prefisso di compiere.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Appassionati e non si stanno mostrando entusiasti di questo prodotto.

Puro intrattenimento?

Potete dirlo forte, e di questi tempi, onestamente, cosa ci sarebbe di male a staccare la spina per 40 minuti di cosi estasiante entertainment?


Voto Episodio: 8,5



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